Bisogna avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante!

Era Aprile, precisamente era l’11 Aprile e da un paio di settimane il meteo lombardo non prevedeva altro che pioggerellina e cielo grigio. Al lavoro andava un po’ tutto a rilento e la mia vita stava scorrendo troppo monotonamente. Avevo anche concluso gli esami d’abilitazione, così da giorni mi domandavo “e adesso, qual è il mio prossimo traguardo?”. Senza un obiettivo da inseguire non riesco più a vivere bene, i giorni scorrono e mi sembra un peccato non avere una meta verso cui orientarli. “Divertirmi” non è abbastanza, divertirmi è un contorno. Mi sento disorientato e vivo male. Stavo vagando in spasimante attesa di una nuova linfa ed è proprio vera la frase del titolo.

Quello sturm und drang interiore bussava troppo forte e il silenzio esterno forniva un’ottima cassa di risonanza. Così, subito dopo la pausa pranzo di quell’anonimo 11 Aprile scrissi una e-mail, nell’oggetto c’era scritto “Mi aiuti?”. E’ in questo modo che nascono le stelle danzanti. Non esplodono in momenti di rivoluzione della serie “una cosa tira l’altra” bensì in momenti di troppa quiete.

Avevo trovato, attraverso il coraggio di una piccolissima e-mail, la prossima scommessa contro cui scontrarmi. Da lì è stato un turbine a senso unico: volevo riuscirci e per questo alla prima e-mail ne seguirono altre, a queste si aggiunsero telefonate e da queste si tornò nuovamente alle e-mail. Dopo poche settimane avevo sfruttato quattro piste che mi avevano portato a ben cinque proposte. Ero nel pieno del fiume ormai ed è proprio questo fiume metaforico (in cui bisogna sempre cercar di navigare) quello che può cambiare le vite.

Quest’estate andrò in Africa, ecco svelata la meta misteriosa. Proverò a portare, nel mio piccolo, la voglia di scommettere in questi fiumi interiori ma so già (che l’esperienza scout è stata un’ottima maestra) che l’unico vero risultato sarà il tornare arricchito ben oltre il bene che potrò donare in quella bellissima terra.

Andrò da solo. O meglio, andrò con un gruppo di padri missionari di Roma che, ad oggi, non ho mai visto neanche in faccia. Ma è così che volevo vivere questo viaggio ed appositamente non l’ho proposto a nessun amico o ne ho parlato in giro finché non fosse tutto concluso.

Un viaggio indimenticabile in cui persino la partenza sarà eccitante: per arrivare nel luogo della missione in Senegal dovrò fare Milano-Roma-Casablanca-Dakar e da lì in poi con qualche pulmino. Io, molto romanticamente sogno che, ad aspettarci, ci sia un bel pick-up sul quale lanciare il mio zaino e tuffarmi anch’io lì dietro, godendomi le scaffe che caratterizzeranno quell’angolo di paradiso terrestre.

A proposito di zaino. Non sono un tipo particolarmente geloso dei propri oggetti però ho già chiesto a mia zia di spedirmi il mio zaino scout e i miei scarponi. Sono stati i miei compagni nelle ultime sedici estati della mia vita (che pure quando conclusi il mio percorso da “educando” – per ben due anni – il mio gruppo mi chiamò a dargli una mano durante le attività estive…) Filosoficamente, così, mi sembrano i compagni ideali di quest’avventura.

Non potevo appenderli al chiodo e quest’anno in cui il trasloco verso il nord non mi ha permesso di vivere in qualche associazione di volontariato, eccomi pronto, a poco più di un mese, a lanciarmi in un’esperienza che porterò nel cuore per i prossimi anni e che rappresenta la realizzazione di un (bi)sogno che da anni pulsa dentro me!

Se posso concludere con un leitmotiv che risulterà noioso, vola solo chi osa farlo. Io, quell’11 Aprile mi dissi “ma se continuo a credere sempre che non è il momento giusto, quando lo sarà?”. 🙂

Emanuele

26 commenti » Scrivi un commento

  1. Buon viaggio. Nel senso più ampio del termine!

    🙂

    Una ex stella danzante
    …un buco nero??!! 😕

  2. Pensa che finite le superiori, avrei voluto fare un anno di servizio civile volontario proprio in Africa, poi però per certi casi della vita, ho dovuto rinunciarci.
    E’ vero che se si ha voglia di aiutare gli altri, non si deve andare troppo lontano dall’uscio di casa, ma credo che un’esperienza come questa sia davvero unica.

    Vai e poi raccontaci eh 😉

    • Giorgia, perché “ex stella danzante”? Si smette di osare ad un certo punto? Su! 🙂
      Giuls, uhm, ho un mese di tempo… vedrò di incastrarlo in una di queste giornate! 🙄
      Princess_S, anch’io ho iniziato a coltivare il desiderio proprio in quel periodo lì… però poi spuntano sempre ostacoli e anche questa volta non è che fosse tutto così semplice. Considera che sono ancora preoccupato perché non sono riuscito a fare i vaccini e mancano 40 giorni… 😛
      Riguardo il non dover andare distanti, questa è una cosa più che certa e agli scout tendiamo sempre a farlo capire ai ragazzi… persino dentro le mura domestiche c’è bisogno di noi. Ovviamente questo non toglie che vivere esperienze al di fuori del proprio mondo/ambiente/cultura non può che regalarci qualcosa che per forza di cose non ritroviamo a casa. Sarà un’esperienza, mi arricchirà e io… cercherò di lasciare qualcosa. Sarà poco, sarà una goccia ma è l’insieme di tante gocce a formare gli uragani! 😉
      Ciao,
      Emanuele
      PS: sono sicuro che riuscirò a raccontare un decimo di ciò che vivrò. Sia perché scrivere non è come riassumere le emozioni mentre si è faccia a faccia, sia perché non porterò con me né il Mac né l’iPhone. Comprerò un bel taccuino… che mi sembra, anch’esso, un ottimo compagno in questo genere di viaggi! 🙂

  3. Bello Il titolo di questo post, lo prendo come un augurio dato che ci caos all’interno nè ho a volontà!

    Sarà un’esperienza bellissima, unica e non importa se non avrai mezzi tecnolocici con te.. penso che in certi posti si provino e mozioni così intense che più da raccontare si percepiranno al tuo ritorno.

    Buon Viaggio

    Alessia

  4. Da ragazza questa frase di Nietzsche la scrivevo un po’ ovunque (diari, agende, muri…) e mi sentivo proprio così.
    I limiti sono effettivamente solo mentali, ma oggi il mio ruolo di mamma di tre bambini (dai 5 agli 11 anni) mi impedisce di danzare come una volta, quanto meno sul piano spaziale. Un’esperienza come quella che stai per fare l’ho sempre desiderata… e anche se effettivamente non bisognerebbe mai aspettare il momento giusto (che è ORA), per quanto mi riguarda dovrò rimandarla. D’altro canto ho altre gratificazioni, prima scherzavo col buco nero! 😉

    • Alessia secondo me le potenzialità per far esplodere idee rivoluzionarie sono innate in noi. Semplicemente non ci crediamo abbastanza e le lasciamo sopite… ci son giorni in cui avvertiamo quella strana forza interiore e, proprio quei giorni lì, dovremmo aprire gli occhi e accettare che quel che abbiamo dentro “esiste davvero e può durare nel tempo”! 🙂
      Lorenzo, ancora non ho iniziato a fare il conto alla rovescia dei giorni… ma so che più passeranno le settimane più la voglia di catapultarmi in questa nuova avventura si manifesterà!
      Giorgia… avevo presente la tua situazione e capisco che non si può più osare verso certe avventure, ma la vita, in ogni sua fase, ci da modo di vivere quel “quid in più”. Fosse anche decidere di vivere da super-mamma per far crescere dei giovani che un giorno avranno qualcosa da donare al mondo a loro volta! Il passato non va rimpianto, al più bisogna capire che il tempo vola (e non farselo rubare in futuro!).
      Ciao,
      Emanuele

  5. La vita è ciò che facciamo di essa.
    I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo
    non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
    (Fernando Pessoa)

    Arriva da qui il tuo blog?
    :joy: Allora mai nome fu più appropriato!!!

  6. Come sempre dimostri un gran cuore e di saperti buttare nelle cose con serenità e voglia di “scoperta”…alle volte sono un po’ invidiosa perché piacerebbe essere anche così a me ma spesso non riesco …
    Sarà un’esperienza unica, goditela tutta! 🙂

    • Danix, secondo me hai tutte le carte in regola per non aver nulla da invidiare. Devi semplicemente avere quel briciolo di pazzia in più per osare più spesso. Fallo una volta, due volte, tre volte… poi inizia a diventar parte di ciò che sei e voli. 🙂
      Robi, la sera inizio a sognare certe scene che vivrò lì… presto l’attesa e la voglia di partire sarà enorme! 😛
      Ciao,
      Emanuele

  7. Manu….cavoli ma prima che parti riusciamo a vederci? Lorenzo ogni tanto mi chiede di te e del tuo monociclo 🙂 . Sentiamoci presto, ci tengo!!!!!!!!!!!!!!!!

    • Simo! Il tempo vola ma basta organizzarsi! Anzi… la prossima domenica dovremmo organizzare un barbecue a casa mia in giardino, perché non venite?! 🙂
      Ancora non è confermato ma ti faccio sapere se siete liberi…!
      Ciao,
      Emanuele

  8. Manu! Mi fa piacere leggere questo post! TI ho preceduto in questa esperienza in solitaria qualche anno fa (ricordi? :D) e ti posso assicurare che “Si parte ragazzo e si torna guerriero” *__*

    Però non ti aspettare grandi rivelazioni, donati per quello che hai ben sapendo che è veramente più quello che possono dare loro a te (la suora che mi accolse il primo giorno mi disse “Pensa a tutto quello che puoi fare tu qua, pensi davvero che non ci sia già un abitante del luogo che non lo sappia o possa fare?” mi ha aperto gli occhi questa cosa e anche sull’approccio da super eroi che hanno molti nell’andare in Africa).

    Per qualunque Info o suggerimento chiedi pure! Anche per il tuo transit da Roma, io abito qui da un anno ormai, magari riusciamo a vederci nel tuo trasbordo tra ciampino e fiumicino 😛

    • Uè Raffo, ricordo la tua esperienza… e anche se sei andato da tutt’altra parte in Africa, fondamentalmente, la realtà è quella: chiunque vada lì è utile ma non indispensabile e per quanto ci si possa impegnare il nostro rimane un contributo che vale quanto una goccia in un oceano… questo ovviamente non deve scoraggiare i volontari. E’ quasi tutto così nella vita: un seme l’uno e si crea un campo coltivato!
      Per quanto riguarda il supporto a Roma ho già risolto… ma potrei avere bisogno – in emergenza – al ritorno (e non so darti conferma adesso). Tu ad Agosto sarai a Roma?
      Ciao,
      Emanuele

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