Oggi pomeriggio mi son perso. Ho preso la bicicletta, ho dato due pedalate fino al centro di Milano, seguendo le strade che ormai conosco e poi ho voltato a destra.
Perdersi è una condizione che non possiamo vivere facilmente. Quando siamo nella nostra città, ogni angolo ci ricorda qualcosa e comunque la mente non è mai totalmente disorientata. Quando siamo in un bosco seguiamo il sole, il muschio sugli alberi o ci orientiamo prendendo alcune montagne come punti di riferimento.
Milano, per un forestiero, è una bella possibilità per perdersi. Son finito in delle strade che non avevo mai percorso prima, tra dei palazzi che nascondevano il cielo e le linee del tram che formavano una fitta ragnatela.
Mi son ritrovato in una strada contigua ad uno dei Navigli, ho persino salito la bicicletta a mano su alcuni ponticelli… insomma, ero totalmente in balia del mio sesto senso e… della voglia di perdersi.
La bicicletta poi, è ottima per queste cose. Non hai sensi unici da rispettare, non c’è il rischio di aver problemi a far manovra in strade senza uscita, non c’è la possibilità di trovarsi fermi – incolonnati nel traffico – senza poter dar più sfogo alla propria voglia di evadere.
Le cuffie alle orecchie e quei freni che quando li stringevo forte sembravano la tromba di King Oliver in una delle sue migliori performance, completavano il quadretto meraviglioso.
Avrò percorso circa 30 chilometri oggi e sono soddisfattissimo. 🙂
Adesso, se c’è ancora posto, mi aspetta un’oretta di piscina!
Emanuele
a me piace perdermi… 🙄
ovviamente quando nn vado già di fretta perchè in ritardo ad un appuntamento di lavoro o altro :timid:
quando torni?
“ho persino salito la bicicletta a mano su alcuni ponticelli”
Per noi nordici sta frase e’ orrenda :burp: 😛
Argh Ska… maledetti verbiiiii!! Mi dici come sarebbe corretta? 😐 Sono stanco morto per mettermi a riflettere! 😐
f_atina ma riesci realmente a perderti in città? Vuoi o non vuoi sai dove sei… sai in che zona finisci o di quanto ti stai allontanando… Milano, non conoscendola, diventa un posto sperduto in cui ogni traversa è qualcosa di sconosciuto. Figurati che qualche giorno fa ho fatto appositamente il giro dell’isolato per scoprire cosa c’era dietro il mio palazzo. Incredibile… 😀
Comunque torno domani sera! 🙂
Ciao,
Emanuele
Un po’ di alternative che mi vengono in mente, ma nessuna intende esattamente quel che intendevi con “salito”
spostato
condotto (questa e’ istituzionale ma decisamente brutta)
spinto
portato
boh a quest’ora anch’io non sono troppo sveglio…piu’ che altro avrei strutturato la frase diversamente, tipo:
“ho persino attraversato alcuni ponticelli a piedi con la bici a mano”
Pure la piscina ma non esagererai un po? Ma stare fermo due minuti no?!
Sono stato fin troppo fermo questa settimana! Tornerò a casa rilassato e riposato! Ho dormito come un ghiro certe mattine! 😐
Ciao,
Emanuele
bellissimo quel SALITO…voi salireste qualsiasi cosa!!!
Sigh maledirò la mia terra natale per non avermi insegnato la differenza tra verbi transitivi e verbi intransitivi!! 😐
Ciao,
Emanuele
[…] Mio fratello durante il trasloco s’è impacchettato la sua bicicletta e così adesso avrei voglia di un acquisto semi pazzo: una bicicletta di seconda mano… ma non una mountain bike! Una bicicletta d’altri tempi proprio come quella di mia sorella a Milano, con tanto di fanalino fuori uso e freni che fanno musica… […]
[…] Di quella con i raggi che vanno arrugginendo se non li asciughi dopo una giornata piovosa, con i freni che suonano, con il copertone da strada, piccolo e – magari – con tre o quattro rapporti al mozzo […]
[…] così, ho preso la bicicletta ed ho fatto una delle cose più belle che potessi fare: perdermi! Dieci chilometri percorsi non saprei dirvi dove. 43 minuti (stando al computer di bordo della […]
[…] sia riuscito ad arrivarci ugualmente) perché, se c’è una cosa che amo fare, quella è perdermi. Perché perdersi è una “condizione interiore” intrigante. E’ la possibilità di […]