La via è difficile, ma non è grave.

Voglio iniziare con questa frase. L’ho in mente da un po’… e la voglio usare di nuovo perché è una frase bella, detta da una persona in difficoltà che però non volle mai abbandonare la Speranza.

Stanotte mio padre ha avuto un infarto. Adesso è in terapia intensiva, dorme, ha bevuto e abbiamo persino parlato un po’.

Però questa notte è stata un inferno. Ho capito per la prima volta nella vita, in un unico colpo, cosa possano significare certi pensieri. Pensieri che magari hai già da tempo quando esci, però eviti sempre di far diventare più grandi di ciò che sono. Ti convinci sempre che “accadrà, ma non oggi, più in la”. Stanotte invece è stato quel giorno.

E mi sono sentito impotente. Incapace di poter risolvere qualcosa. Avrei sfondato le pareti di quel corridoio a pugni ad un certo punto.

Durante l’intervento i minuti non passavano, sembrava che la lancetta dei secondi avesse deciso tutto d’un tratto di imitare quella delle ore. “Guarda, sono ferme insieme”.

E facevo avanti e indietro come se il camminare fosse una medicina. Ho fatto avanti e indietro tutta la notte.

Le lacrime, anche quelle scendevano. Però le andavo a nascondere fuori, distanti da mia madre che in quel momento aveva bisogno di tutto tranne che di un figlio che piange.

E’ stata una notte lunga. Ho visto l’alba. Ho visto il cellulare di mio padre squillare con un promemoria “festa della mamma”.

Ho visto però mio padre decisamente sofferente ma preoccupato per noi. Mentre saliva sull’ambulanza, sdraiato sulla barella, ci ha uscito la lingua. Prima di entrare in sala operatoria c’ha guardati e l’unica cosa che ha detto è stata “vado, la faccio e torno”. E in quell’umorismo sempre-ovunque-comunque ho rivisto me ed ho capito da chi ho preso. Dalla persona più razionale e seria della famiglia.

Era chiaro che voleva che stessimo tranquilli. Era chiaro che essere portatori di Speranza non è una cosa da fare solo quando va tutto bene.

Adesso e nei prossimi mesi tante cose cambieranno, così tante che probabilmente ancora neanche immagino come sarà “da domani”.

Tra un po’ arriveranno i miei fratelli da Milano… e poi ci sarà da organizzarsi per i turni e per tutto il resto.

Non bisogna smettere di vivere, né di sorridere. Le malattie fanno parte della vita e la sofferenza ne è parte anch’essa.

Ancora non ho avuto il tempo di sfogarmi come vorrei e questi post qui, sono un mio modo silenzioso per farlo. Nessuno a casa se ne accorge… ma ho il cuore che in questo momento, se potessi, taglierei in due e ne donerei un pezzo. Tipo quello delle collanine da fidanzatini.

Ora c’è da andare avanti e continuare a Sperare. Nei prossimi giorni dovrà subire un altro intervento e così non so neanche se dire a me stesso che il peggio è passato.

O forse si. Il peggio è passato perché Dio 2009 anni fa è morto e risorto per noi.

Ci ha lasciato un Messaggio e noi, lacrime o meno, dobbiamo portarlo dentro e farlo conoscere.

Oggi però, non chiedetemi di sorridere. Mi basta vivere e vedere vivere.

Emanuele

30 commenti » Scrivi un commento

  1. Hey, poche parole: “auguri di pronta guarigione”! Spero che il tuo papà si riprenda presto.

  2. Mi dispiace, auguri al papà sperando che si riprenda adesso! e tu tieniti su per quanto riesci, che serve uno che sia forte adesso..

  3. Posso comprendere bene cosa provi…le sensazioni, le paure…i minuti che non passano mai…mio padre…pochi giorni fa ha avuto il suo 4° infarto…e l’ho portato io in ospedale d’urgenza…so benissimo cosa si prova…e ogni volta è sempre più dura.

    Vedrai che andrà tutto bene e che si riprenderà presto 🙂

    Te lo assicuro 😉

  4. Fatti forte, come sei, per stare vicino a lui e a tua mamma.
    Auguri fortissimi perchè si ristabilisca velocemente

  5. Mi spiace tantissimo Emanuele , da quanto ho letto ( la tua preoccupazione uscendo di casa ) potrei supporre che avesse già qualche problema cardiaco oppure è capitato e basta ? In ogni caso non si è mai pronti , mai.

    Ricordo ancora la paura quando fu diagnosticato un tumore al seno a mia madre , quando per cause diversi fui l’unica a poterla assistere in ospedale prima e dopo l’operazione ( io con il mio terrore di medici e ospedali, non so dove trovai la forza ma la trovai )

    Fatti forza , sei giovane , se un ottimo ragazzo e sei ” il bastone della vecchiaia ” dei tuoi , hanno bisogno di te , della tua speranza e del tuo coraggio sono sicura che hai tutte le risorse per affrontare al meglio questo momento che spero con tutto il cuore passi e si risolva nel migliore dei modi.

    Un abbraccio

  6. Manu, ti sono vicina…
    Sii forte!
    Ho saputo solo sta mattina.
    Ti abbraccio e prego perchè possiate scordare presto quella dannata terapia intesiva…
    Ti voglio bene!

  7. Grazie a tutti per l’affetto. Vi sembrerà assurdo ma quando sono li penso anche a tutti voi ed alle belle parole. E’ bello non sentirsi soli in momenti come questi. 🙂
    Ciao,
    Emanuele

    • Ehi… si che m’è arrivata! Scusa se non ho risposto ma in questi giorni ho sempre avuto poco tempo e non ho ancora trovato come farmi crescere due braccia aggiuntive! 😛
      Ciao,
      Emanuele

  8. Sono momenti nei quali si è chiamati ad essere forti e coraggiosi, ma Dio non c’entra, quello sta da un’altra parte e magari è pure impegnato…

    • Io Credo che c’entri sempre invece. Lo sento giusto accanto alla mia spalla, non mi tocca perché mi lascia libero. 🙂
      Ciao,
      Emanuele

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