La linea.

Mio padre sta meglio. Ho passato la soglia delle 24 ore insieme a lui… la nottata è stata serena e sembra che la terapia stia dando i suoi frutti.

In realtà, come vi dicevo, ancora manca il secondo intervento, non urgente ma comunque necessario per poter dormire tranquilli in futuro. Probabilmente però passerà ancora una settimana perché prima bisogna aspettare che tutti i valori tornino alla normalità.

Con la sua serenità, è tornata la serenità anche nel resto della famiglia. Se ieri ho visto arrivare i miei fratelli con una faccia tramortita e li ho salutati con gli occhi rossi, adesso si discute, ci si organizza e… si è anche tornati a ridere e scherzare.

Osvaldo Cavandoli - La lineaStanotte allo stesso modo, scherzavo via sms con mia sorella e con qualche amico e amica. In fin dei conti anche questa è un’esperienza che ci si porterà nella vita. E poi… sapete quante cose ho imparato in due giorni sul cuore? 😀

La notte per mio padre è stata molto serena… io a dir la verità non ho dormito benissimo, un po’ perché ogni tanto mi svegliava perché aveva bisogno, un po’ perché nel silenzio di quella stanza buia, tra tutti quei macchinari che ronzavano e il ronfolio-sostenuto del signore ricoverato accanto ti tornano in mente tante paure che ti spingevano a riaprire spesso gli occhi per controllare i battiti al minuto, la pressione e l’andamento cardiaco.

E così, mentre mio padre dormiva, io ho iniziato ad immaginare quella linea animarsi, proprio come quella inventata da Osvaldo Cavandoli negli anni ’70 ed ho iniziato a scherzarci sopra.

Era un bel modo per sdrammatizzare, era un modo per guardare tutto con occhi diversi, senza farsi rapire da quei bip-bip-bip lenti e costanti.

Stamattina ho ricevuto un bel buongiorno da una amica…

Buongiorno Manu! Grazie a te, perché riesci sempre a sorridere e farci sorridere anche in queste situazioni! Baci baci.

E’ stato bello e mi ha messo di buon umore.

Oggi la giornata è trascorsa più velocemente, già è ora di cena e poi mi preparerò nuovamente per la notte. Ci andrò di nuovo io… sia perché non è il caso che mia madre si stressi in questo modo, sia perché servono braccia forti, sia perché… mio fratello in queste cose è un po’ più impressionabile di me ed aveva persino paura di non reggere vedendolo.

In realtà oggi sono andati a trovarlo, la notizia gli è stata data gradualmente perché in questo momento va risparmiata ogni emozione ed ogni situazione che può portare il cuore sotto stress (positivamente o meno, batte sempre in maniera diversa…).

Per certi versi sono anche felice. E’ strano dirlo ma… sono felice perché è diventata “la scusa” per unire tutta la famiglia per l’ennesima volta.

Proprio in queste settimane pensavo spesso che ultimamente li stavo sentendo più distanti. Mi stavo iniziando ad accorgere di essere ormai da quasi un anno solo con i miei. Ecco, mi serviva sentire nuovamente la casa piena di gente, vedere le auto andare e venire e dover chiedere “quale prendo io?”.

Sono piccole cose. Piccole tanto quanto la felicità nel vedere un po’ di colorito in più sul viso di mio padre o la soddisfazione nel vederlo mangiare o bere.

Piccole cose, essenziali. E’ li che si nasconde la gioia e noi, nella fretta di ogni giorno, tendiamo a dimenticarcene. Facciamo tutto con una fretta che anche nella giornata più tranquilla è impressionante.

Ogni sorso d’acqua sembra un tesoro e potergli chiedere “ne vuoi ancora?” è bellissimo.

Sono felice perché dopo 24 ore posso già parlare così. Tutto è stato razionalizzato e, semplicemente, adesso, va affrontata questa novità.

Ho già abbandonato la palestra (l’abbonamento mi scadeva proprio venerdì e non rinnovo…) e al momento tutti gli impegni scout sono ovviamente sospesi.

Da domani tornerò anche a seguire le lezioni, è vero che farò la notte ma prima riprendo i miei ritmi, prima la vita sembrerà tornare alla normalità.

Grazie a tutti per le preghiere, per l’affetto e per gli infiniti messaggi ricevuti con tutti i mezzi (avrò almeno una cinquantina di sms, una decina di e-mail e in certi momenti ho ricevuto le telefonate a due a due tanto che dovevo sospenderne una per rispondere all’altra). Come dicevo ad un amico, questi gesti costano poco ma fanno un bene incredibile. Non ci si sente soli e si fa meno fatica a capire che la vita è fatta anche di questo.

Dell’uomo linea, del bip-bip e della sua possibilità di trasformarsi in ciò che vuole. 🙂

Emanuele

7 commenti » Scrivi un commento

  1. Mi fa piacere che tutto sia sia stabilizzato un po’ , hai fatto bene a sfoltire un po’ i tuoi impegni ( palestra ) quell’energia la potrai usare per star vicino a chi ami e sicuramente sarà un’impegno di tempo migliore a maggior ragione in questo momento. Fai bene anche a cercare di tornare pian piano allo studio , credo che tuo padre non vorrebbe che restassi indietro in quello che è ad oggi il tuo lavoro . Se un forte giovane uomo Emanuele come ti ho già scritto sono certa tu e la tua famiglia saprete organizzarvi e superare al meglio questo momento delicato , un augurio sincero a tuo padre di rimettersi presto in forze , superare il secondo intervento e tornare a casa e al suo quotidiano nel migliore dei modi .

  2. ciao, non ci conosciamo ma son capitata qui e volevo lasciarti un saluto. So che è banale, ma.. ciò che non ci uccide, ci rende più forti! Un abbraccio virtuale, Daniela

    • Claudio, grazie!
      Daniela… è proprio vero, la vita è un susseguirsi di esperienze che vanno a creare “il nostro Io”. Ciò che abbiamo dentro è anche frutto di ciò che abbiamo fuori.
      Barbara, proprio così… ero strapieno di impegni e al momento mi sono alienato un po’ da tutto. Oggi vorrei uscire, prendermi un gelato. I “turni” sono già coperti e ho bisogno di respirare un attimo. Riguardo all’intervento ci vorrà tempo, non è urgente e i medici aspettano che tutti i valori rientrino nella norma, il corpo però non funziona con la bacchetta magica e ci vuol tempo prima che tutto si stabilizzi.
      Ciao e grazie,
      Emanuele

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