Comparve Hitler, un uomo di limitate capacità intellettuali, inadatto a qualsiasi lavoro utile, pieno di invidia e di amarezza contro tutti quelli che erano stati favoriti più di lui dalla natura e dal destino. […] odiava più di qualsiasi altra cosa proprio quella cultura e quella educazione che gli erano state negate per sempre. Nella sua disperata ambizione di potere scoprì che i suoi discorsi sconnessi e pervasi dall’odio suscitavano gli applausi frenetici di quanti si trovavano nelle sue stesse condizioni e condividevano le sue opinioni. Raccattava questi relitti della società per la strada, nelle osterie, organizzandoli intorno a sé. In questo modo avviò la sua carriera politica. Ma ciò che veramente lo portò a diventare un Führer era il suo odio acerrimo contro ogni cosa di origine straniera e specialmente contro una minoranza inerme, gli ebrei tedeschi. La loro sensibilità intellettuale lo metteva a disagio e la considerava, non del tutto erroneamente, non tedesca.

Albert Einstein

Via: Mantellini

Emanuele

Evoluzione.

L’armadio metallico qui sopra – fotografato nel 1956 mentre viene caricato su un aereo cargo – è uno dei primi computer: l’IBM 350 Disk File. Pesava una tonnellata, era lungo 150 centimetri, alto 172, profondo 74. Lo si poteva affittare … Leggi ancora →

Forgiati.

Ernest Hemingway diceva che ogni generazione è segnata da un evento, e che questo evento forma l’immaginario e i racconti di quella generazione, e cioè il modo di vedere e leggere il mondo. Per la sua generazione, spiegava, quell’evento era … Leggi ancora →

The imitation game.

Bel film. Non solo per via del bravissimo protagonista (interprete anche di Sherlock). The imitation game evita di trasformarsi in un film per nerd, accarezza la storia del secolo scorso e, soprattutto, si rende attuale mantenendo sempre vivo in sottofondo … Leggi ancora →