Viviamo nella parte «fortunata» del pianeta. Siamo abituati a dare per scontati e inalienabili tanti privilegi che altrove non lo sono. Questo ci rende spesso incapaci di comprendere potenzialità e opportunità offerte da tecnologie che non sembra possano migliorare il nostro mondo.
Il 7 ottobre 2023, il giorno dell’attacco di Hamas ad Israele, la vita di Yusef Mahmoud, un tassista palestinese di Gaza, è cambiata radicalmente insieme a quella di molti altri. Già prima della guerra, Gaza era afflitta da disoccupazione e fame, con due milioni di persone senza accesso all’acqua potabile.
Non ho intenzione di entrare nel merito della vicenda, sebbene continui ad avere una semplice idea molto chiara.
Da quel giorno l’intero popolo è stato paralizzato, la società devastata, i servizi di prima necessità annientati. Tutto, nella vita di molti, è scomparso e reso un semplice ricordo. Tra le cose polverizzate c’è l’intero sistema economico. I conti bancari di tutti i risparmiatori sono stati freezati, non è più possibile prelevare e si è tornati ad utilizzare baratto e contanti. Questi ultimi, chiaramente, difficili da trasportare e conservare in sicurezza.
In risposta a questa crisi, Yusef ha cercato aiuto online e durante il Ramadan del 2023, attraverso una piattaforma di crowdfunding ha iniziato a chiedere donazioni in bitcoin per acquistare beni di prima necessità per la popolazione.
Da allora Yusef ha distribuito cibo e acqua potabile a oltre 20.000 famiglie.
La natura decentralizzata di bitcoin ha permesso a Yusef di bypassare le restrizioni finanziarie e fornire aiuti diretti, rendendo questa cryptovaluta una risorsa vitale in una zona dove le transazioni bancarie tradizionali sono ormai impossibili.
Bitcoin ha dimostrato di essere più di una semplice valuta digitale: è diventato un mezzo essenziale per sostenere una comunità in crisi, mostrando – in una situazione che vorrei non avesse ulteriori seguaci nella storia – delle potenzialità che vanno oltre la nostra quotidiana immaginazione ma che da sempre sono uno dei pilastri della sua struttura.
Conosco tanti amici incapaci di comprendere in che modo le cryptovalute possano cambiare in meglio il mondo. Io da anni suggerisco di approfondire questi temi e questa triste occasione non può che ricordarci che dovremmo imparare a guardare oltre il nostro orizzonte. Esistono realtà in cui avere una moneta non censurabile, facilmente trasportabile, inconfiscabile e trasferibile a distanza può letteralmente rappresentare la differenza tra l’avere dell’acqua oppure no.
Emanuele