La mia Sicilia è una ladra. Ruba il cuore e la pazienza. La mia Sicilia è l’amante che non riesci a lasciare, il desiderio che provi a tacere, il dolce che vorresti evitare.
Passano gli anni e continuo ad amarla e criticarla, perché è maledettamente bella e disgraziatamente trascurata.
Non potrò mai davvero farne a meno, non potrò mai davvero tornarvi.
Emanuele
Condivido al 100% il sentimento. Quando siamo andati l’anno scorso, dopo anni di assenza, mi ha subito rubato il cuore. Sebbene già il viaggio preannunciava la trascuratezza di questa terra (incendio a Catania e dirottamento dell’aereo a Trapani), anche il fatto di dover guidare per 4 ore da Trapani a Ragusa di sera lungo la litoranea, passando per Agrigento, è stata un’avventura piacevole e rinfrescante, che rifarei volentieri (magari a tappe). La gente, il cibo, la naturale bellezza dei posti, sono tutte cose che hanno un fascino inspiegabile, maledetto appunto. Tempo fa lessi su un forum una frase che m’è rimasta impressa: proprio come Dio dà il pane a chi non ha i denti, così ha dato la Sicilia ai siciliani. Una frase cruda e amara, ma che raccoglie un sentimento contrastante.
Non posso dire nulla, mi sentirei un’intrusa, mi sentirei inopportuna. Eppure una parte di me comprende. Forse una parte di me che ha già vissuto altre vite e da qui è passata.
Non vivo la tua situazione, ma girando un poco (molto poco) riesco a capire perfettamente questo sentimento di amore e odio verso la nostra terra natale.
Che possiamo farci … una volta speravo nel così detto “south working”, ma temo resti un’utopia irrealizzabile.