Zeynep Tufekci, sociologa turca, in maniera molto lineare mostra perché la profiliazione ai fini pubblicitari dei giganti del web sia l’ultimo dei nostri problemi.
Tutti i dati che lasciamo in giro hanno infatti conseguenze ben più serie: equilibri sociali e politici sono affidati a mani che non hanno ancora piena consapevolezza degli effetti smisurati dati dall’uso di tali tecnologie.
Le intelligenze artificiali che l’industria informatica ha costruito non fanno differenze: che sia un orologio o un messaggio di odio razziale, tutto può essere confezionato su misura per i nostri occhi. Niente più tentativi di indottrinamento di massa ma interventi mirati, soppesati e molto più incisivi.
Dovremmo ribellarci alla profilazione non tanto per la pubblicità di scarpe che poi ci insegue in giro per il web quanto per la possibilità di diventare ignari bersagli di messaggi che minano la libertà della società intera.
Emanuele
[…] Gli iPhone offrono ugualmente ad un privato una serie di dati aggregati, ma rispetto ad Android sono meno “puntuali”. Inoltre, fin ora, Apple sta utilizzando quei dati principalmente nell’ottica di migliorare i propri servizi e non come strumento per advertising. […]
[…] non è neanche – banalmente – concentrata sul bombardamento pubblicitario: c’è qualcosa di molto più serio in […]
[…] non l’avessi ancora fatto, prova ad ascoltare questo TED che segnalai all’inizio […]