Il non-consumismo e l’ultima tecnologia.

Il primo: Siemens m35i (Ottobre 2000)
Dopo 3 anni e 4 mesi:  Nokia 3650 (Febbraio 2004)
Dopo 3 anni e 5 mesi: Nokia N70 (Luglio 2007)
Dopo 3 anni e 4 mesi: Apple iPhone 4 (Novembre 2010)

Prima riflessione. Osservando la vita media dei miei cellulari mi accorgo che più che inseguire l’ultima tecnologia, dopo un tot di tempo abbastanza stabile sento l’esigenza di compiere il salto generazionale che i nuovi dispositivi offrono.

Seconda riflessione. Fin ora nessuna tecnologia ha avuto una rilevanza nella vita quotidiana tale da spingermi ad un aggiornamento anticipato. E’ un assunto – questo – che è bene tenere a mente durante ogni presentazione di un nuovo dispositivo (in cui ogni feature viene presentata come “irrinunciabile”).

Terza riflessione. Sono curioso di vedere se l’iPhone – il cellulare più caro mai avuto – sarà più longevo (avrà tre anni a breve) dimostrandosi finalmente un terminale e non un dispositivo.

Corollario. Il mio MacBook (sei anni tra due mesi!) si conferma il mio dispositivo tecnologico che più ha resistito all’avanzare delle novità e con la batteria (originale) che dura ancora quasi due ore è un esempio vivente della qualità di certi prodotti.

Emanuele

PS: quattro cellulari in tredici anni; se rappresentassi la società i produttori di cellulari avrebbero dovuto cambiar mestiere.

6 commenti » Scrivi un commento

    • Dai che anche tu non sei messo male. Io però, il tuo iPhone – nelle sue condizioni – forse l’avrei cambiato prima. In ogni caso tra qualche anno si arriverà allo stallo che si sta verificando nel mondo dei computer: la potenza di un portatile di qualche anno fa sono ancora più che sufficienti per gestire le necessità odierne e l’esigenza di correre verso l’ultimo modello inizierà a diminuire. E’ lì che i cellulari, da dispositivi, inizieranno ad essere terminali.
      Ciao,
      Emanuele
      PS: stai tornando?

  1. Apple permette di saltare una generazione tranquillamente senza rallentamenti o limitazioni di sorta (quindi 24 mesi) e fare una terza generazione con qualche limitazione (quindi 36 mesi).

    Il mio parere è che invece ora si sta arrivando proprio a non poter più rimanere indietro.
    Mi spiego se avevi un Nokia 3310 o un N70 fino al 2007 non cambiava nulla. Era più uno sfizio personale (ci sono sempre stati quelli appassionati di cellulari costosi), ma se domani dicono “Whatsapp funzionerà solo dal 4S in poi” sarai veramente spinto a cambiare. O hai Whatsapp oppure sei isolato dal mondo. Se domani arriva un’altra killer feature e la limitano allora ti spingono a cambiare.

    Il discorso sulla potenza comunque è giusto tant’è che se faranno dei limiti li faranno software e non totalmente giustificati dall’hardware poco performante.

    Ultima considerazione da utente di iPhone. Ho sempre apprezzato la grandissima longevità fornita da Apple ai suoi prodotti e ho anche sempre comprato iPhone in contanti.
    Io ho fatto il passaggio da iPhone 3G (poi venduto) a iPhone 4 (poi dato a mia sorella a cui si era rotto il cellulare) a iPhone 5 l’anno scorso (in pratica 1 ogni 2 anni).
    Di fatto vedendo gli smartphone presenti quando c’era l’iPhone 4 e quanti ne sono arrivati fino ad ora (praticamente li abbiamo proprio dimenticati, forse ci si ricorda solo del Galaxy S di quell’anno) ho sempre sostenuto che ok spendi di più all’inizio ma se dividi il costo per i mesi che te lo tieni, a conti fatti, spendi di meno. Conti fatti alla mano tra chi prendeva smartphone da 300 euro (che erano scarsi al tempo ora non più) ogni 6 mesi perché poi non erano soddisfacenti oppure ogni 9 mesi e chi spendeva 800 euro in 30 mesi.
    Ora invece sento che questa cosa sta iniziando a cedere e sarà un problema per Apple (almeno penso) e Samsung. Ora con un Lumia da 250 euro si ha un sistema rispettabilissimo e molto stabile, ora con un Android a 200 euro si ha un sistema con touch ottimo, tutte caratteristiche all’altezza. Ora spendere 700 euro per il top di gamma inizia a “sfumare” come cosa. Prima la differenza si sentiva ora non più. Samsung ha già accusato il colpo con vendite dell’S4 non tanto alte e di fatto solo il Note si è distinto nella sua fascia di prezzo.
    Più passa il tempo e più l’elettronica costa poco, più arrivano produttori cinesi molto soddisfacenti e più la folle corsa al ribasso farà le sue vittime (come nel mondo tv dove non esistono praticamente più margini di guadagno).
    Continuo a ritenere ingiustificato quello che Apple chiede per i suoi smartphone alla luce di questi fatti, continuo a ritenerla stupida ad aver perso così tanto market share (se introduceva la fascia media a 500 euro già da tempo ne vendeva a bizzeffe lo stesso).

    • Al momento fortunatamente non è così, ma il rischio che prospetti tu esiste non semplicemente per ragioni di marketing (vedi una qualsiasi app che, per semplici economie di scala, viene portata avanti solo nella versione dedicata all’ultimo OS dal suo sviluppatore). Sicuramente nei prossimi anni accadranno “fastidi” simili e non ci sarà da sorprendersi. E’ anche vero che, al momento, un cellulare riesce a resistere a vari aggiornamenti specie se di fascia alta (il mio iPhone, uscito nel 2010 è compatibile con iOS7).
      Riguardo la spesa finale, non ho mai provato a verificare la cosa “al centesimo”, è anche vero che anch’io ho visto più cellulari in mano di quanti ne abbia avuti io a persone che prediligono il mercato low-cost.
      Riguardo i prezzi di Apple, è vero che si possa avere un ottimo cellulare con 200€, ma è anche vero che al momento l’esperienza complessiva “overall” è maggiore su iOS (e va pagata) e Apple, da sempre, non è stata interessata ad attaccare certi segmenti di mercato. Un po’ come Maserati non punta a fare una citycar. Vende meno, con maggior margine e protegge l’esclusività del marchio: quale imprenditore non adotterebbe questa politica? Il market-share importa poco, è un gioco di forza relativo. E’ vero che ormai market-share significa anche utenza (che ha un ritorno economico che, un tempo, per i costruttori di telefonini non aveva), però finché il paradigma di prima funziona perché abbandonarlo? Alla fine il maggior profitto si tramuta in investimenti su tecnologie che gli altri produttori non possono far altro che sognare. E poi, finché in qualsiasi blog (come lo è questo) alla fine la contesa si tramuta in Apple VS tutti, si vede che si tratta di un player tutt’altro fuori gioco o in perdita.
      Ciao,
      Emanuele

  2. hehe anche io ogni tanto penso allo storico dei miei cellulari, anche se ormai non me la ricordo più bene più o meno è così:
    1998-2002 nokia 6150
    2002-2004 nokia 3510i (premutaramente morto perchè mi è scivolato nel cesso 🙄 )
    2004-2008 nokia 6600
    2008 nokia 3110 classic (disperso a un concerto 😥 )
    2008-2010 nokia 5800 xpress music (soldi rubati era buono solo per ascoltare la musica, cambiato per disperazione 👿 )
    dal 2010 ho un Samsung Nexus S che sta ora tirando le cuoia si è rallentato tantissimo.

    Secondo me i primi nokia senza colori potevano durare molto di più di quelli attuali anche 5 anni, attualmente secondo me l’obsolescenza programmata degli smartphone attuali sia più o meno di 3/4 anni, poi è ovvio che dipende sempre da come e quanto vengono usati e dalla nostra pazienza.

    • Eh certo che uno o due in meno potevi “averli”… se solo fossi stato più attento. Comunque non è tanto obsolescenza programmata nel mio caso. Il Nokia N70 non era diventato “inusabile” per via del sistema operativo sempre più lento o del device con qualche componente rovinato. Era semplicemente distante a livello funzionale dalla tecnologia del periodo: questa è una cosa che i produttori di cellulari possono influenzare ma non prevedere o controllare del tutto.
      Ciao,
      Emanuele
      PS: si può parlare di obsolescenza programmata nell’iPhone 4 in cui varie funzioni mancano per una precisa strategia di marketing e non per ragioni tecniche.

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