Giorni, a Venezia.

A che servono i giorni?
I giorni sono dove viviamo.
Arrivano e ci svegliano
migliaia di volte.
Sono lì per farci felici:
dove vivere se non nei giorni?

Ah, per sciogliere questo indovinello
il prete e il dottore
nei loro sottanoni
corrono come pazzi.

Giorni” – Philip Larkin (poeta inglese)

Non posso che iniziare con questa poesia. Philip Larkin è un poeta inglese, morto giusto due anni dopo che io nascessi. Eppure la sua capacità di scrivere (e scriver bene!) c’ha regalato questa piccola poesia che ho letto la prima volta nella prefazione di un libro di cui adesso non ricordo il nome.

Gondoliere a Venezia

Tra i giorni felici in cui ho vissuto mi torna in mente Venezia. Ve ne ho già parlato ma, riguardando le foto, è inevitabile aver voglia di parlare di quel posto magico. Penso proprio che sia una di quelle città che vorrò rivedere ancora e chissà che non sia possibile già il prossimo inverno durante il carnevale…

Venezia - Musicisti a piazza San Marco Venezia - Piazza San Marco Venezia - Chiesa del Redentore

Venezia è unica perché è diversa dalle altre. E la diversità è un aspetto della vita che mi affascina particolarmente.

Tutto è in contrasto col resto. L’acqua col cemento. L’antichità delle costruzioni con la modernità dei giorni nostri. La vita in mare con quella terrena che è la forma più diffusa della nostra razza. Le strisce pedonali sono i ponti, non ci sono – come altrove – strisce pedonali sui ponti. Le barche si remano da un lato solo e non da seduti ma in piedi. Non sono simmetriche neanche quelle: sono a forma di banana per andare dritte quando vengono spinte da un solo lato. A Venezia l’arte s’è fusa con l’acqua. Non ti innamori semplicemente delle opere architettoniche. Ti innamori delle opere architettoniche che fuoriescono dall’acqua.

Venezia - Orologio Venezia - 05

A Venezia – mi sono accorto – non sai mai quale lato della fondamenta guardare prima per tre motivi: il primo è che se ti distrai troppo rischi di finire in acqua, il secondo è che entrambi i lati di ogni canale nascondono palazzi e storie cui porre attenzione e così, non sai mai quale prospettiva sia la migliore. Infine perché non puoi attraversare il canale dove vuoi. O usi un ponte o alcune gondole ti aiutano per 50 centesimi. Il resto del mondo non ti chiede 50 centesimi per attraversare la strada, così è una scelta che il più delle volte fai ben prima di iniziare a camminare (è un grande insegnamento quest’ultimo).

Venezia è unica per questo, perché tutto è a misura di Venezia. Poco si rifà a ciò che è convenzionale. Per Venezia vedi girare la barchetta che porta la frutta ai commercianti o quella che raccoglie i rifiuti e poi, ogni tanto, ti fermi e aspetti il battello come si aspetta l’autobus: c’è la panchina, il display con i minuti d’attesa ma appena arriva, l’autobus non frena, ma un addetto ormeggia e tu, prima possibile, sali sulla passerella. Come centinaia d’anni fa.

Il tempo s’è fermato ma la vita continua ecco tutto.

I giorni arrivano e ci svegliano migliaia di volte e noi viviamo in essi.

Emanuele

7 commenti » Scrivi un commento

  1. Ciao Emanuele,
    volevo commentare questo post quando lo avevi scritto ma poi sono partita per il Salento e al ritorno mi sono rituffata nel lavoro.
    Io abito a qualche decina di km da Venezia e provo il tuo stupore ogni volta che ci vado.
    Il mio amore per lei però è nato quando ero adolescente perchè quando ero piccina sentivo forte l’odore di muffa dei vicoli e l’odore salmastro dei canali così Venezia mi sembrava una grande vecchia signora.
    Poi l’ho conosciuta meglio e non c’è periodo dell’anno in cui non senta l’esigenza di vederla.
    Ho bisogno di vederla col sole, con la nebbia, di giorno e di notte e se passa troppo tempo mi viene una specie di crisi di astinenza…
    Mi sono sempre chiesta cosa prova una persona che la vede per la prima volta.
    Ora, grazie a te, lo so.
    Una richiesta per te: potrei rubarti questa pagina per farla leggere ai miei alunni? Trovo la tua descrizione perfetta..
    Ciao

    • Venezia è incredibile… e sentire che una veneziana (ma si… 10km cosa vuoi che siano…!) continua a stupirsi ogni volta che la visita non mi sorprende affatto. E’ una di quelle città in cui voglio tornare almeno un’altra volta (e, riflettendoci non è una cosa che accade spesso…). Voglio vederla meglio, con un altro sole, con altri colori. Con questa prima “immersione” alle spalle.
      Sono felice che ti sia piaciuta la descrizione e sentiti libera di farla leggere a chi vuoi (magari apprezzassero tutti ciò che scrivo quanto fai tu! :joy:).
      Che età hanno gli alunni? 🙂
      Ciao,
      Emanuele

  2. 😆 Grazie! :
    I miei alunni hanno 10 anni, sono piccini ma li ho abituati alle belle parole 😉
    P.S. sono della provincia di Treviso…Venezia è comunque vicina.
    Ciao ciao 😎

    • Beh “belle parole”, non esageriamo che poi chi le belle parole le scrive per davvero si sente male… comunque senza nulla voler togliere a Treviso (che ho visitato il giorno dopo, come potrai vedere sul blog), se confrontata a Venezia sembra una città normale! 🙂
      Ciao,
      Emanuele

Rispondi a Emanuele Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.