A proposito di cambiamenti. Stamattina ho partecipato alla firma di una decisione importante che da alcune settimane ronzava nella testa di tutta la famiglia.
Probabilmente siamo cresciuti e, ormai, il tempo di bagni, pranzi e schiamazzi per tre mesi d’estate è un ricordo che conserviamo in noi come parte di un’infanzia indubbiamente felice e fortunata.
Il villino fuori città, mèta voluta prima e forzata poi, delle nostre vacanze è ufficialmente in affitto: il giardiniere sta sistemando il giardino, con mio fratello stamattina abbiamo fatto una bella cernita di ciò che va tolto e prima di pranzo è passato a vederla uno di un’agenzia immobiliare.
Le estati future saranno diverse. Quello non sarà più un punto d’appoggio, ma già da mesi mi chiedevo “sarà Palermo il fulcro delle nostre prossime vacanze“? In fondo – per me – quest’estate “vacanza” è stato andare dapprima a Milano e poi a Venezia…
E’ la vita di una famiglia che cambia, o che forse è già cambiata inesorabilmente. Una strada che tutti abbiamo percorso e che la vita ha proposto ad ognuno di noi senza far distinzione d’età o aspettative.
Il mare, quello, sarà ancora il mio mare. Ricordo di corse in bicicletta, di gelati presi al bar-punto-di-ritrovo, di stelle cadenti e amicizie estive che si allentavano d’inverno. Di tornei di ping pong e serate a nascondino tra le auto e i villini. Di tuffi dalle rocce, quelle in alto, quelle che poi l’acqua che entrava nell’orecchio ti stordiva per qualche minuto. Ricordo di serate con gli amici, di cene di capodanno e compleanni (anche a sorpresa) festeggiati tra quelle mura e quel giardino.
Ho preso le mie poche cose che amavo tenere lì. Tra tutte, ho riportato indietro il bastone che mi fece strada, alcuni anni fa, durante il mio cammino di Santiago. Un bastone che – potesse parlare – son sicuro mi svelerebbe che saremo sempre dei viaggiatori perché è il destino di tutti coloro che fanno della Vita il luogo in cui vivere.
Emanuele