Quando si è in pace con se stessi…

Giorni di corsa questi. Sono appena tornato da un’uscita, rapidissima, con alcuni amici. Una birra come ai vecchi tempi, miliardi di discussioni volate dalle case tunisine alle corse coi cavalli, dalle dimensioni dei bagni delle case del nord Europa e al costo dei mutui rispetto a mezzo secolo fa. Discorsi inutili in fondo che però volavano con una disinvoltura unica, introvabile altrove probabilmente.

Sono felice di me… e lo sono per vari motivi.

Innanzitutto sono felice perché – per l’ennesima volta – sono riuscito a sorprendermi positivamente. Sono tornato l’uno sera e dopo un giorno di riposo per sistemarmi, ero già a studiare con impegno, senza grosse pause, con pranzi veloci in panineria o alla mensa in base ai gusti. Sembrerà una vincita banale ma – conoscendomi – avevo paura di questo rientro. Dopo aver vissuto un mese da sogno, avevo paura di soffrire il ritorno “alla normalità”, avevo paura di avvertire la differenza. Invece, proprio questa differenza, che – certamente – mi da fastidio, non è risultata d’intralcio per i miei programmi e progetti. Qualche altro tassello che di me è cambiato in maniera incredibile. L’altro ieri sera (si, suona assurdo forse…) per cercare di convincermi prima possibile che dovevo “tornare in me”, mi sono addormentato ripetendo a me stesso “Emanuele, è questa la tua realtà!”. L’ho ripetuto più d’una volta e chissà che non sia servito… certe volte prendere coscienza delle situazioni è il primo passo per affrontarle in maniera migliore.

Dopo questa prima tornata di studio, stasera ho avuto un incontro di comunità capi (scout) che, per pura coincidenza, verteva sulla verifica personale. Dire che sono uscito da li entusiasta è dir poco, e lo è stato per due motivi. Innanzitutto perché ho avuto 14 commenti (a giro, ognuno diceva qualcosa su ogni persona) che definire positivi è riduttivo. Lo sapete, mi piace salvare da queste parti le cose belle che sento, perché sono convinto che – a livello psicologico – siano un ottimo strumento per trovare la forza per fare di più, e così anche questa volta non sarò da meno. Stasera ho saputo d’esser visto come una persona formativa, d’esempio, stabile, coerente, testimone entusiasta di ciò che vive e – addirittura – una amica è uscita fuori con “Io Emanuele lo sceglierei per fare qualsiasi cosa perché sa sempre cavarsela in ogni circostanza” che – ovviamente – ha generato varie risate per quel “qualsiasi cosa”. Erano parole che quel grazie sommesso che, a ruota, andavo dicendo (giusto perché non era ora dei ringraziamenti) mi sembrava pochissimo.

Il secondo motivo è che ho detto una volta per tutte, ad alta voce, una cosa importantissima. Una cosa che, dentro di me, aspettavo da tanto tempo.

Credo di aver trovato, in questo periodo, un equilibrio interiore stupefacente. Mi sento pienamente consapevole di ciò che sono, dei miei limiti e dei miei pregi. Questo equilibrio si manifesta nel modo in cui affronto la vita, nel modo in cui testimonio ciò in cui credo e nell’impegno che metto in ciò che vivo.

Perché un conto è dire certe cose semplicemente per far credere d’essere apparentemente nella pace dei sensi, un conto è sentirsi parte di quella pace e volerlo comunicare. Erano parole che uscivano dal mio Io più profondo e avevo la gioia e l’esigenza di condividerlo. Non potevo più trattenermi.

E’ un periodo magico questo, continuo a dirlo.

Qualche giorno fa, su Google Buzz, ho scritto “foglia autunnale”. Qualcuno s’è preoccupato che fossi melanconico… mentre, semplicemente, mi trovo in un momento della mia vita in cui qualche forza trasparente mi sta dondolando su un’amaca che rende felici ma che non sta fissa su due perni. Si sta muovendo verso qualcosa. Io a quella forza do un nome dettato dal mio Credo e questo mi riempie ulteriormente di gioia.

Non so perché stia facendo tutto questo. Non comprendo il motivo di cotanta forza nella spinta, eppure è li. Chissà cosa voglia dirmi.

Intando adesso è ora di dormire… avevo sonno quando son tornato ma l’euforia e la voglia di scrivere erano più forti. Domani mattina però mi attendono (in ordine vario) aspirapolvere, straccio, lavatrice e ferro da stiro. La prossima settimana sarà durissima e tutto dovrà essere pronto per la battaglia. Io lo sono già, ma preferisco spianare anche il terreno. 🙂

Buona notte,

Emanuele

2 commenti » Scrivi un commento

  1. LA TUA PACE E’ LEGGIBILE NELLE TUE PAROLE….LA EMANANO IN UN MODO STUPEFACENTE…mi viene da chiedermi come….come fai??? come si riesce ad esser cosi…? mi sono ritrovata qui x caso in un momento nn semplice….xkè proprio qui…xkè tu…??? PROFUSORE DI BUONE SPERANZE…DI PACE , SERENITA’ D’ANIMO…per una come me sempre in affanno…dov’è il segno???

  2. Daniela… sai, non credo d’aver nulla di speciale. Volere è potere… anche tu puoi vivere così se provi – ogni giorno – a trasformare te stessa e il tuo modo di vedere le giornate. Il punto è che la gente non crede sia possibile…
    Ciao,
    Emanuele

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