Anche per quest’anno i mesi caldi volgono al termine. Le bambine hanno trascorso quasi due mesi in Sicilia, – io grazie al santo lavoro da remoto poco più di un mese – e sul finale, ci siamo ritagliati una settimana nel mare toscano.
Al ritorno a casa ho scaricato e archiviato centinaia di foto. Ogni volta che torno da una vacanza mi pongo sempre la stessa domanda: quanto devo essere selettivo durante la revisione?
Ha senso conservare foto estemporanee che ricordano qualcosa ma che, ad esempio, non stamperò mai? Sarebbe ragionevole mantenere solo le foto in cui eravamo tutti in posa?
Vent’anni fa era tutto più semplice. Avevi meno possibilità e selezionavi gli scatti in partenza. Adesso la facilità con cui puoi fare uno scatto ti costringe a scartare a posteriori.
In realtà, c’è anche chi ha smesso di archiviare in locale, affidandosi totalmente ai vari servizi in cloud e ignorando relativamente il problema. Io sono troppo vecchia scuola per considerare un’opzione simile.
Da un lato penso che in futuro sarà bello sfogliare l’archivio e immergersi in maniera dettagliata in alcune vacanze, dall’altro credo che archiviare migliaia di foto in vista di quell’occasione abbia poco senso.
Tu hai trovato un equilibrio?
Emanuele
Le foto estemporanee che ricordano qualcosa le tengo sempre… quello che non mi decido mai a fare è una bella selezione di foto, anno per anno, da stampare in volumi e conservare per poi sfogliare più avanti negli anni.
Tra le cose più belle che mi è capitato di fare in anni recenti, infatti, vi è quello di sfogliare vecchi album di foto con nonni e nipotini e rivedersi e ri-raccontare come era la nostra vita anni fa, ridendoci addosso per look pretenziosi o ormai completamente fuori dai canoni estetici moderni.
L’altra cosa che mi manca è un back-up “cloud”. Ho varie copie dell’archivio delle foto, tutte su disco ma nella stessa casa (tranne una copia in un HD personale in ufficio). Dici che dovrei attrezzarmi per farmene uno?
Io cancello tutto ciò che è brutto. Sono molto selettivo.