Domani alle 13 mi aspetta un’aereo. Torno a Palermo e saranno giorni frenetici, già lo so. Devo preparare due pacchi, devo incontrare un po’ di amici, devo abbracciare mio zio, devo studiare-studiare-studiare.
Martedì l’esame orale sarà di pomeriggio e neanche il tempo di sentire un peso andar via dalla testa che mi ritroverò in fila per salire sulla passerella dell’aereo verso Milano.
Non mi piace l’idea di immergermi a Palermo così frettolosamente, senza poter salutare il mare, senza poter godere comodamente del centro storico in cui andare a prendere una birra – la sera – con gli amici, riesumando un rito celebrato per anni e il cui gusto era cresciuto nel tempo, rafforzato dal sapore di quella bevanda che, più avanzi con l’età, più impari ad apprezzare con calma.
Oggi – alle sei – esco dall’ufficio, torno a casa, preparo la trolley con quattro cose. Ormai sembra che la mia vita sia qui.
Emanuele
Mamma mia, io al centro storico non ci vado mai. Se ci entri non ne esci, c’è troppo casino! Sono una di quelli che preferiscono i posti belli tranquilli, dove puoi posteggiare meglio e sicuramente trovi un tavolo libero con delle sedie 😆
Buon viaggio!
I locali di fronte al Massimo sono un must per immergersi seriamente a Palermo! Dai kebbabbari a “bisogno di vino”, alle decine di birrerie… e poi i candelai… cavoli, ma dici seriamente? :worry:
Ciao,
Emanuele
Io ai candelai??? Utopia! C’è troppa confusione, sporcizia e ambulanti. Poi là non trovi posto e ti passi la serata in piedi.
No, preferisco la via Libertà o al massimo la zona di via Notarbartolo o Galilei 😛
Le cose sono due: o sono una vecchia o una snobbona 😥 😡
Snobbona mia cara, quella è la zona dei fighetti di Palermo… e lo sai bene. 😐
Ciao,
Emanuele
No, no. Cioè, sì è la zona fighetta, ma non ci vado per questo. Più che altro sono comodista, non ce la faccio a stare in piedi tutta la serata. Poi se la zona fosse più pulita probabilmente ci andrei.
Una volta sono andata con due amiche in un posto vicino la Vuccirìa di sera, pensavo che da un momento all’altro potesse uscire qualche psicopatico. A parte che era tutto sporco di pesce a terra e c’era troppa puzza di stigghiole che me sono tornata a casa affumicata. 😡
Non ti invidio , guarda , proprio non ti invidio.
Valentina, mi spiace dirtelo ma necessiti urgentemente di qualcuno che ti faccia scoprire la bellezza della Palermo vera, storica, folkloristica! Ciò che vedi è freddo, finto, falso e apparente. E’ uno specchio di qualcosa che – probabilmente – neanche è espresso al meglio… perché le zone “fashion” di Palermo non saranno mai paragonabili a quelle delle grandi metropoli, il centro storico invece è unico e va scoperto… con le sue incongruenze e assurdità! Se non scendessi per pochissimi giorni ti farei da guida turistica! 🙂
Marta, sarcastica, vero? 😛
Ciao,
Emanuele
Eh beh 😆
Dai che però martedì ho un esame anch’io eh… non è che siccome viaggio è tutto rose e fiori! :worry:
Ciao,
Emanuele
No, ma mica m’interessano le zone fashion. E’ che non sono attaccata alla parte “verace” di Palermo. Quando esco voglio comodità, amici e tranquillità, cosa che là non posso trovare 😛
Eppure sai, la gente… e così anche le città (che altro non sono che agglomerati di persone) si conoscono veramente solo quando si vivono proprio quelle zone lì. Perché il locale IN l’han tutte le città, tutte col DJ da un lato, l’aperitivo dall’altro, le patatine al centro, varie poltroncine vellutate sparse per il locale e altrettanti tavolini in alluminio anodizzato. Freddo, finto. E poi secondo me, e credimi, hai una strana idea di quei posti che ti consiglio io. La tranquillità c’è eccome. C’è la possibilità, benissimo, di piazzarsi in un locale e parlare di calcio, di amici, di idiozie combinate. Con una birra in mezzo e senza i “5€, consumazione obbligatoria” che campeggiano all’ingresso. Arrivi, trovi un tavolino, ti siedi… vivi la città.
Poi è ovvio che se ti metti proprio alla Champagneria hai il marasma della gente attorno… ma di locali tranquilli e caratteristici se ne trovano a bizzeffe.
Riguardo la comodità non capisco: ti danno le poltrone riscaldate dove vai tu? Per me il concetto – vero e puro – di comodità è uno: rimanere a casa (e magari invitare gli amici).
Ciao,
Emanuele
Poltrone riscaldate no, ma una sedia libera la trovo, dove vado io 🙂
In ogni caso mi sa che ti sei fatto un’idea un po’ sbagliata. Non vado nei locali in o fashion, come vuoi chiamarli. Vado nei locali tranquilli, sistemati, in zone che non sono il centro storico, perchè mi piacciono questi e non mi piacciono ad esempio i Candelai, la Champagneria o i Chiavettieri. Ognuno va dove si trova meglio, no?
Continuo a non capire… anch’io trovo sempre dove sedermi! Comunque è ovvio, ognuno va dove si sente maggiormente a proprio agio! 🙂
Ciao,
Emanuele
Ma figurati , anzi in bocca al lupo!
Crepiiii… ma come al solito (dannazione) sono troppo tranquillo! 🙂
Ciao,
Emanuele
Meglio per te :worry: No?
Beh, si decisamente… però essere troppo tranquilli è un rischio enorme! Bisogna tenere gli occhi sempre ben aperti…
Ciao,
Emanuele
Mah! Sempre meglio che essere sempre super agitati!
Ah, quello è sicuro! Ma non fa parte di me essere in preda al panico e all’ansia più estrema! 🙂
Ciao,
Emanuele
Beato tu :joy:
Filosofia Zen! Finché un tir non ti investe puoi rimaner tranquillo al centro della superstrada! 😛
Dopo miliardi di lividi non senti più il successivo… 😐
Ciao,
Emanuele
Accidenti che filosofia , sconvolgente 😯
Evviva i lividi! :joy:
Ciao,
Emanuele
Evviva! :joy: