Io e le cose legislative (burp).

E’ il primo Febbraio e questo significa che tra 7 giorni sarò seduto davanti una commissione per l’esame orale d’abilitazione alla professione d’ingegnere. Epperò si lavora… così la sera è una fatica immane aprire appunti, libri e fotocopie per tentare di memorizzare cose noiosissime. 😐

Introduzione norme albo degli ingegneri

Potrei ammettere di sapere – ancora – solo quello, però so che sono bravo a far brodo (leggasi: so esprimere un concetto con serenità) durante un orale, così non ho paura oltre il necessario. Mi sembra piuttosto un impegno inutile se proprio devo dirlo, ecco. Probabilmente non ho ancora capito il senso dell’iscrizione ad un albo che, più di tutto, mi sembra una lobby (di cui vorrei volentieri fare a meno) perché in fin dei conti la mia professionalità dovrebbe esser già dimostrata da una laurea riconosciuta dallo Stato. Magari qualcuno di voi riesce a darmi una motivazione plausibile oppure devo continuare a credere che sia il retaggio di un passato che ormai andrebbe rivisto? Intanto mesi fa ho deciso di affrontare anche questo tassello… così, ormai che siamo in ballo, balliamo.

E poi cavoli, il burocratese è orrendo. Quanto son belli i miei manuali tecnici… 🙄

Emanuele

4 commenti » Scrivi un commento

  1. Teoricamente, l’esame di abilitazione dovrebbe servire per certificare che quanto dice la tua laurea sia effettivamente vero. O, meglio, dovrebbe servire come deterrente ai brogli che, spesso, negli Atenei si verificano. Peccato che anche questi esami non siano sempre così puliti, quindi in definitiva, la logica, apparentemente “garantista”, è solo quella di far guadagnare qualcosina di soldi a qualcuno che non ha di meglio da fare che decretare la tua compatibilità alla professione, con (finta) obiettività ed in modo indiscutibile.

    Ps: dici che ami tanto i tuoi manuali tecnici, io ti consiglio vivamente un libro di VERA Algebra, quella sì che è orgasmo puro. Scusa per l’intrusione sul blog, spero non sia stata sgradita.

    Giancarlo

    • Uhm Giancarlo, che io ne sappia, l’iscrizione all’albo serve a garantire e proteggere la categoria degli ingegneri, in modo che chi non ne fa parte non può ritrovarsi a svolgere le mansioni previste e riconosciute come appartenenti all’ordine. Ovviamente come dici tu, l’esame cerca di stabilire se la laurea sia stata “efficace” (proviamo a vederla così) o meno. Purtroppo però la realtà è che sia l’uno che l’altro esame dimostrano ben poco perché son frutto di un sistema abbastanza standardizzato e poco flessibile. Esistono facoltà in cui l’esame di laurea viene riconosciuto come esame d’abilitazione, mentre per noi ingegneri son previsti ben 4 esami. A conti fatti, l’unico a guadagnarci è l’ordine che attraverso questi esami richiede per la semplice ammissibilità (non per l’iscrizione all’albo!) ben 350€ a partecipante (300€ per gli esami, 50€ per l’attestato finale) che ovviamente non vengono rimborsati a chi non supera l’esame (e può starci) o a chi decide di rinunciare in anticipo all’esame entro l’anno (incredibile ma vero).
      Sicuramente rappresenta una lobby difficile da smuovere perché questo sistema garantisce ormai vari stipendi ed un ecosistema che probabilmente non avrebbe senso d’esistere.
      Riguardo l’algebra… sono ingegnere, non un matematico io… e come mi hanno insegnato, la matematica di un ingegnere è relativa al contesto in cui viene usata! 😛
      Ciao,
      Emanuele
      PS: ma che intrusione! Fa piacere discutere… altrimenti che senso ha pubblicare certe cose sulla rete? 🙂

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