Struggle for pleasure.

Questo è quello che dovete fare
per trasmettere la felicità bisogna essere felici
e per trasmettere il dolore bisogna essere felici.
Siate felici, per essere felici dovete patire,
stare male, soffrire! Non abbiate paura di soffrire,
tutto il mondo soffre!

Tratto da “La tigre e la neve” di Roberto Benigni

Potrei scrivere fiumi di parole in questo momento. Ho provato a resistere alla tentazione di aprire nuovamente questa pagina che mi permette di stampare i miei pensieri ma, alla fine, la musica ha vinto. Tutto questo però, per qualcosa che non merita il mio malessere.

Da alcuni anni ho un obiettivo in testa. Quell’obiettivo, mi rendo conto che ha cambiato la mia vita. Ha cambiato ciò che sono. Ha cambiato il mio modo d’essere, di fare, di pensare.

Sapevo che avrei dovuto scontrarmi con qualcosa di grande e così ho iniziato a ragionare, a mantenere alta la concentrazione, ad amare senza innamorarmi (no, non fermatevi alla prima interpretazione che saprei spiegarvele bene), a non perdere mai di vista le mie scelte, a non scambiarle per la prima mano buona che mi veniva passata al tavolo di gioco.

Gioco. Questa parola mi ricorda come cerco di vivere la vita. Vivere giocando non è un essere infantili, immaturi o incapaci di crescere. Chi non lo capisce si perde tanto e mi sembra  un fungo, non una persona. Nei momenti di difficoltà penso d’essere una persona su cui fare affidamento. Mia madre mi ringrazia sempre per i buoni consigli e mio padre, che di complimenti per i figli è sempre restio (caratterialmente) a farne, prima di partire per Milano mi disse due piccole parole. Lui non lo sa, ma tornato in macchina le scrissi subito sul cellulare… perché certe cose acquisiscono importanza in base a chi te le dice. La partenza dei miei segnava l’ennesima svolta di una vita sempre pronta a sorprenderti e non so se quella definizione me l’affibbiò per come tentai d’essere una spalla sicura per tutta la famiglia durante i mesi post-infarto o per come mi vedeva in quel periodo, intanto dal mio cellulare quelle due paroline non si son più mosse. “Ciao eroe”, disse così abbracciandomi prima del check-in. “Ciao eroe”.

E a me, un po’ perché dentro lo scoutismo vi son cresciuto, un po’ perché ho tanti eroi nella testa, quell’ultima parola invece ricorda San Giorgio e il drago. Io ho il mio che sputa fuoco in maniera diversa.

Ho rinunciato a tutto il possibile. Ho rinunciato a scrivere durante l’ultima settimana, ma è poca cosa rispetto all’aver rinunciato ad esser presente il giorno della nascita di mio nipote, quando tutta la famiglia era dietro quelle porte scorrevoli con un mazzo di fiori in mano mentre io, la stessa sera, ero con un amico a casa a ripetere teoremi su teoremi e poi mi son dovuto accontentare di sentire per telefono “il bimbo è così, è colà…”. E’ una cosa che non mi verrà ridata. E’ un prezzo pagato – che volevo pagare – perché sto letteralmente prendendo, sempre, ogni giorno, la vita a morsi.

Struggle for pleasure. Lotta, scontro, battaglia per il piacere. Si intitola così una bellissima canzone di Win Mertens il cui pianoforte entra dalle orecchie ma scorre nelle vene.

E così oggi c’è dell’amarezza, ma più mi rileggo, più ripenso a tutto quanto, più mi dico che non dovrei permettere a questa sconfitta d’entrare.

Si, entrare. Perché – per la prima volta dopo tempo – sento che qualcosa sta tentando di intaccare la mia corazza di felicità. E’ una specie di braccio di ferro interiore che non posso ignorare. Un contrasto che, qualche sera fa – nel silenzio della casa – un po’ per stanchezza, un po’ per tensione, mi ha fatto finire in lacrime. Così, senza preavviso e distante da tutti. Un pianto liberatorio forse, un pianto che diceva “a quant’altro dovrai rinunciare?”.

Non voglio dargliela vinta… e anche se oggi mi riposo un po’, rifiuto qualche telefonata e mi abbandono mangiando gelato direttamente dalla vaschetta, da domani torno a dare il massimo.

Sono una persona paziente… molto paziente… ancora non sa con chi ha a che fare.

Emanuele

10 commenti » Scrivi un commento

  1. – Sono triste, sono depressa…
    – No, sei solo stanca.

    Questo scambio di battute è avvenuto tra me ed una carissima amica al termine di un bellissimo e felice anno di lavoro, tanto tempo fa.

    Aveva ragione e dovrei ricordarmelo ogni volta che la tristezza si fa forte senza un apparente motivo.

    Perchè, a volte, il riposo o il “fancazzismo” come dice una mia cara collega è l’unica cura.

    Spero di esserti stata utile.

    Notte

    • Si ma non voglio o posso permettermelo al momento. Devo riuscire in quest’impresa… e se ieri mi son rilassato un attimo da oggi torno a sognare, Sperare, lavorare.
      C’è un tempo per tutto sotto questo cielo. Mi piace tanto quel brano… e oggi è già tempo di rimettersi in cammino!
      Grazie comunque…
      Ciao,
      Emanuele

  2. LE TUE PAROLE PRENDONO FORMA MENTRE LE SI LEGGE, E CON FORZA SI IMPONGONO NEL CUORE E NELLA TESTA….E’ UN TALENTO(CHE IN ALCUNI POST TRASUDA ANCHE DALLA PIU’ INSIGNIFICANTE VIRGOLA…!)
    ALLA PRESENTAZIONE DEL TUO PRIMO LIBRO VOGLIO L’INVITO…CI CONTO! :eeeh:

    • Certe parole vanno oltre ciò che sono io. Grazie mille! 🙂
      Alla presentazione del mio primo libro… spero d’esserci anch’io, anche perché – ancora – il libro non m’ha informato d’essere in produzione. 😛
      Ciao,
      Emanuele

  3. 😉 Si, fglio mio, lo ripeto, sei un EROE! Continua la tua strada in salita e vedrai quanto è bella la pianura che ti si aprirà da percorrere alla fine. Ti voglio tanto, tanto BENE!

  4. SARA’ KE IL LIBRO E’ UN Pò DISPETTOSO 😀 ….MA LEGGENDOTI SI APRE LA VIA DEL PENSIERO POSITIVO… DOCENTE IN TECNICHE DI PENSIERO POSITIVO …ECCO CHI POTRESTI ESSERE. :dogarf:

    • Ahah, “docente in tecniche di pensiero positivo”. Dici che devo atteggiarmi da professionista adesso e rendere questo blog un insieme di lezioni da scaricare? 😛
      Ma è una qualifica riconosciuta all’estero? 😀
      Ciao,
      Emanuele

  5. OPS….NN NE HO LA PIù PALLIDA IDEA! 😆
    PERO’ KI LO SA POSSIAM RICHIEDERE ALLA GELMINI L’ISTITUZIONE DI UN NUOVO CORSO DI LAUREA…SONO CERTA KE ANCHE LEI PER UN’ATTIMO METTA DA PARTE QUELL’ARIA COSI AUSTERA…MI SEMBRA UN Pò LA DIRETTRICE DI QUEL FILM MATILDA MI SA KE SI CHIAMAVA COSI…. 😕
    IN QUANTO ALLE LEZIONI DA SCARICARE….OK FORSE NN L’HAI VISTO MA IN REPLICA ESTIVA NEL PRIMO POMERIGGIO SU CANALE 5 DAVANO LA FICTION AMICHE MIE, IN CUI IL DOTTOR G FACEVA PIù O MENO IL TUO LAVORO….OK NIENTE LEZIONI DA SCARICARE MA SE TI VEDI IL SUCCESSO KE AVAVA IL SUO LIBRO…. 😉 E POI ERA COSI AFFASCINANTEEEEEE…..KI LO SA FORSE HO AVUTO LA FORTUNA DI SCOVARE IL DOTTOR G DEL WEB…. 😀 😀

    • No… Dottor G me lo son perso (insieme a tanta altra tv spazzatura…).
      Però ho un vantaggio su di lui. Dottor G è un attore, con un carattere che segue un copione… io no! 😉
      Ciao,
      Emanuele

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