Pensando forse una vita non basterà…

Che periodo…!

C’è chi mi dice che sono esaltato, chi mi chiede se fumo perché son fin troppo ottimista… e io, io qualche settimana fa, mi son descritto – durante un pseudo-gioco in cui serviva un totem – come “Vespa che corre”.

Vespa… perché ho ripensato alla mia Vespa, che quella sera era posteggiata fuori. E lei… è stata spesso la mia compagna di viaggio nella strada verso la libertà. Non libertà intesa in senso materiale però… libertà interiore. Serenità.

Poi, ho dato una descrizione a questa Vespa. E… “che corre”… era invece riferito a me.

Non so dove andrò, però mi rendo conto che in questo periodo sto pochissimo fermo. Ho in mente tanti sogni da realizzare e ci sto dando dentro affinché non rimangano tali.

Sto correndo… e mi sto accorgendo anche di saper spaccar le balate (“rompere le pietre”) se necessario.

Da tempo mi chiedo quante cose nella vita non avremo mai il tempo di conoscere, di fare, di vedere, di vivere… e tutte queste cose, mi mettono ansia, voglia di scoprirle, desiderio di raggiungerle.

Non voglio vincoli in questo periodo, anche per questo. Mi sembra che quella “chiusura mentale” tipica di chi è poco sicuro di se, la stia sbriciolando a pezzettini giorno dopo giorno.

C’è un mondo così enorme davanti che non posso non assaggiarne il più possibile.

E anche quando cerco di farlo… mi chiedo “quante altre cose mancano ancora”?!

Il tempo scorre veloce ed io dentro sento un fuoco enorme. Si, proprio così. Ci sono sere che mi addormento pensando a ciò che dovrò fare l’indomani, il giorno successivo e… tra 12 mesi.

E’ come se volessi iniziare a delineare tantissime cose. E’ come se… ci sia così tanto davanti che non posso permettermi di alzarmi tardi. Ed in effetti va così… ultimamente la sveglia è impostata – puntuale – alle 8 e 15. Molto spesso apro gli occhi prima che suoni nonostante non abbia ancora perso la brutta abitudine di andare a letto ben oltre dopo l’una.

C’è un fuoco… un vulcano in ebollizione. C’è un mondo fuori che aspetta d’esser scoperto. 🙂

Non lo sentite anche voi?!

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

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