In questo periodo sto riflettendo tanto su questo aspetto del mio carattere… ed inizio ad avere tanti dubbi a riguardo.
Non sono così frettoloso da pretendere di trovare subito la risposta… così continuerò ad osservarmi in futuro, però certe lampadine si sono anche accese nella mia scatoletta.
Innanzitutto, bisogna partire da una cosa fondamentale: chi è una persona insicura?
Una persona insicura è una persona che tende a dipendere dagli altri. Tende ad omologarsi per star bene. Tende a non osare per paura di sbagliare. Tende a non lamentarsi per paura di ritrovarsi sola.
Tende insomma ad essere lo specchio di chi ha intorno.
Quando io dormo… tu dormi. Quando io parlo… tu parli. Quando io rido… tu ridi. Quando io piango… tu piangi.
Daniele Silvestri – Le cose in comune
Molto bella questa canzone di Daniele Silvestri… lui parlava di queste omologazioni in modo dolce e romantico. Non esiste solo quell’aspetto nella vita però.
E’ bello diventare un tutt’uno con la persona che vogliamo ci accompagni nella vita, però bisogna anche saper essere se stessi con la propria personalità.
E così… ripenso a questi anni, al mio passato. Sono solito credere che “da piccolo ero più insicuro”… ma da qualche giorno mi chiedo: ma è davvero così?!
Di esperienze ne ho avute tante… di scelte idem. Di periodi difficili pure. Eppure… sempre per una strana necessità di non tradire ciò in cui credo, anche “da piccolo” non mi piegavo a ciò che la società – ma non solo – insegna.
Un esempio? A 17 anni mi ritrovai l’unico a non fumare nel mio gruppo di amici. Mi resi conto di questa cosa quando, durante una route scout, tutti chiesero di potersi allontanare per una “pausa sigaretta”. Oltre al fatto che adesso, da capo, vedo quella richiesta come poco felice… mi rendo conto che se fossi stato una persona insicura avrei automaticamente fatto parte di quel gruppo. Erano i miei amici. Quelli con cui ero cresciuto. Quelli con i quali condividevo le mie giornate. Quelli che… “facevano parte di quel branco”. E fumavano. Tutti.
Soprattutto a quell’età, la necessità di sentirsi “parte di un gruppo” è qualcosa di fondamentale. Eppure… io sapevo di farne parte senza dover dire sempre si. Sapevo che loro erano miei amici. Loro mi cercavano per ciò che ero e non per ciò che facevo e così non c’era motivo di fumare con loro. Loro alla fine si allontanarono per fumare… io, rimasi solo. Ma ricordo benissimo che “non mi importava più di tanto”. Per me, era stata una scelta naturale.
Un’altra volta invece – ricordo la storia con le canne. Ero un po’ più grande… portavo i rasta e in quel periodo le ragazze mi si avvicinavano come fossi miele (argh, dovrò farmi crescere nuovamente i capelli… :-P). Una sera andammo insieme ad alcuni ragazzi sulle cabine a Mondello (località balneare…).
Sdraiati li sopra, si vedeva il mare e le stelle. C’era buio e si rideva. Insieme a noi però, salirono anche le birre… e le canne.
E li imparai una cosa. La canna non si chiede, secondo un boh, chiamiamolo cerimoniale, la canna va passata. Arrivò pure a me…
Ero appena maggiorenne. Potevo sentirmi libero e felice di fare quel che volevo. Ed in effetti lo ero. Mi sentii libero di dire di no. La canna passò oltre… ed io non mi curai più di tanto dei tipi strafighi che mi consideravano “strano” (ma – immagino – non solo… :-D) e di quella ragazza che ci provava (e chi non cerca di esser figo davanti ad una ragazza a quell’età?!). E’ che per me, esser fighi è altro. Non significa senza dubbio dimenticarsi di certi valori…
E’ insicurezza questa? Me lo chiedo da giorni…
In questi anni ho osservato una ragazza. L’ho vista buttarsi tra le braccia di chiunque alla ricerca di affetto. Ho provato a dirglielo più volte… e certe volte sono pure risultato duro e scontroso… però lo dicevo non solo perché è facile dirlo agli altri… ma perché certe scelte, le avevo vissute anch’io prima di lei in passato.
Ho aspettato anni prima di stare con una ragazza. E non che non ci fosse chi si faceva avanti… anzi. Però nessuna mi convinceva. Nessuna aveva la pazienza di dimostrarmi che era un sentimento sincero. E così… attendevo. E non ero mica un santo. Anche a me pesava il fatto di esser soli. Di uscire la sera e non avere mai la mano di nessuna ragazza da stringere… di andare a mare sempre con i soliti amici e non abbandonare quell’aria di pre-adolescenza che quella scelta faceva respirare.
Qualche tempo fa ho dato della zitella (in calore – ma non gliel’ho detto) ad una ragazza. Sono stato duro nuovamente… però, il tempo (e qualche opinione a riguardo) mi ha mostrato anche che non mi sbagliavo. Perché certi atteggiamenti si notano lontani un miglio.
E’ insicurezza questa? Me lo chiedo ancora. Fossi stato insicuro, la prima ragazza che mi spuntava davanti sarebbe diventata “la donna della mia vita”. Mi sarei avvinghiato a lei come un polipo. Andò molto diversamente invece…
Cambiando discorso, l’altro giorno, ho avuto una discussione con un ragazzo stupido. Sono sincero ed è inutile nasconderlo (tanto di qui non passerà mai…). Dopo neanche mezz’ora di discussione, senza peli sulla lingua, gli ho detto che le cose in Sicilia non cambiano perché c’è gente come lui… e mi sono voltato, senza perdere ancora tempo in quella discussione senza fine.
E’ insicurezza questa? Gli insicuri, abbiamo detto prima, sono persone che difficilmente esternano ciò che pensano senza farsi problemi, per paura di sbagliare o di ritrovarsi esclusi.
In questo periodo ho lasciato tutto. Sto facendo un grande salto perché non vedevo più quei valori in cui credo così fermamente.
Vivo le mie giornate da solo… mi sto appassionando a tante nuove cose e… non ho neanche bisogno di conoscere nuove persone per nascondere – a me stesso – la paura di perderne altre. E questo non significa che me ne stia solo. Esco (a dir la verità anche troppo) con ragazzi e ragazze… ma quando torno a casa “non mi manca niente e nessuno”. Sono momenti piacevoli… senza stare a misurare la simpatia o la sintonia con gli altri.
E’ insicurezza questa?
Anni fa, avrei volentieri spaccato la faccia ad un ragazzo. Arrivai da lui con l’animo di chi con un sol colpo avrebbe potuto dividere la terra in due metà. Non dimenticherò mai il fuoco che avevo dentro. Eppure… arrivai li… e mi bloccai. Gli dissi che era uno stronzo ma… non potevo alzargli le mani perché mi faceva schifo farlo. Chissà se lui lo ricorda ancora.
Era insicurezza quella? Neanche in un momento di estremo nervosismo riuscii a tradire ciò in cui credo.
Io non credo di avere due genitori perfetti. Vedo in loro decine di difetti (come gli altri ne vedranno in me) ma credo che in una cosa siano riusciti alla perfezione. Sono riusciti a trasmettermi, quasi come fossero scolpiti, dei valori. Li ho fatti miei e neanche nei momenti di debolezza riesco a tradirli. Non so disfarmene… non so dimenticarli, e ringrazio Dio per la forza che mi da… perché non è tutto merito mio.
Sto scoprendo che forse la persona insicura non sono io. So bene cosa è giusto scoprire e cosa debba rimanere un mistero: solo i bambini hanno bisogno di sfamare la loro curiosità (più che le loro pance) scartando tutte le caramelle. So fare le mie scelte indipendentemente dagli altri e non ho bisogno di adeguarmi alla massa.
In questo periodo poi, tutto ciò è amplificato a dismisura… e credo che una risposta sia la chiave di lettura.
Qualche tempo fa, mia madre vedendomi giù per come mi andavano le cose mi chiese… “vuoi andare da qualche psicologo per parlarne?”. Non ho nulla contro gli psicologi. Lo premetto sia perché non mi va di offendere gli eventuali psicologi di passaggio da qui, sia perché sono un convinto sostenitore di questa utilissima professione (al contrario credo ci sia una grande paura ed arretratezza a riguardo…). La risposta che però diedi a mia madre, nonostante fossi in lacrime, fu: “no mamma, voglio farcela da solo“.
Ancora, nonostante siano passate varie settimane, quella risposta mi torna in mente, soprattutto perché ero – sorprendentemente – io a dirla.
Ed è questo per ora il mio motore. Ho tanta voglia di sentirmi vivo e di farcela con le mie forze in tutti i sensi.
Ecco spiegato anche il mio bisogno di muovermi in bicicletta. Non voglio che sia lo zaino di 10kg, le salite o la distanza da casa del collega a frenarmi.
Sono in grado di fare. Sono in grado di fare tanto e bene.
E così, insieme a quelle regole, continuo anche ad analizzar me stesso.
Vedo che mi sta facendo tanto bene questo periodo di solitudine. Mi sta permettendo di scoprire con calma e serenità me stesso.
Ed è una grande fortuna, perché, se ci si pensa due secondi, siamo la prima persona con la quale dobbiamo imparare a condividere la nostra esistenza… 🙂
Emanuele
sono convinta che le cose..accadono per un motivo ben preciso..e così non è un caso che io sia passata di qui..che mi sia ritrovata protagonista delle tue parole..non so nemmeno come abbia trovato questa pagina..è successo..se avessi scritto 100 pagine le avrei lette tutte..ero attratta da ogni singola parola..non è giusto nascondersi dietro a delle giustificazioni,ma tante delusioni mi hanno spinto a pensare che una persona come te non può che essere il frutto di un’immaginazione..io ti ringrazio perchè oggi ho scoperto che non è così..tornerò a trovarti.. 🙂
Grazie delle belle parole. Ci sarebbero tanti altri aneddoti che in questi giorni mi son tornati in mente e che mi fan pensare che non sia una persona insicura.
Però ho voglia di poterlo dire con forza e certezza… e per questo, ci vuole tempo e pazienza. 🙂
Ciao,
Emanuele
[…] benissimo di un campo in cui – per evitare di dormire con una ragazza che ci provava (sempre per quel discorso…), andai a dormire con una squadriglia in cui c’era un ragazzo down. Ero più grande di […]
[…] periodo, anche per questo. Mi sembra che quella “chiusura mentale” tipica di chi è poco sicuro di se, la stia sbriciolando a pezzettini giorno dopo […]
[…] una persona insicura non fa così. Una persona insicura tende a lasciarsi convincere dal mondo esterno. Tende ad accettare, per certi versi, il gradino […]
Che peccato. Che non sei insicuro.
Che peccato. Che riesci da solo in tutto.
Perché così mi sento inutile.
In questo post però l’insicurezza sembra confondersi con la mancanza di valori.
E i valori si confondono con le “norme” morali.
Ma nessuna di questa due equazioni mi sembra corretta.
L’insicurezza non sempre è sinonimo di mancanza di idee e di mancanza di determinazione. A volte è insicuro chi sa mettersi in discussione.
Mi è sempre sembrato che l’insicurezza sia una prerogativa delle persone sensibili e che viaggi a braccetto con l’intelligenza.
C’è un proverbio che mi piace molto: Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (B. Russell)
Puoi essere autonomo, puoi conservare i tuoi valori, senza negare agli altri un po’ d’insicurezza da accudire.
Le cose tante volte sono il contrario di ciò che sono.
Grazie per avermi ricatapultato in questo post a distanza di anni. In realtà, tra queste righe c’era scritto tantissimo altro e per questo quel che a te sembra una marmellata senza senso (o un’equazione che non funziona) per me era un filo perfettissimo.
E’ vero che – a distanza di tempo – so guardare anch’io queste parole con occhi diversi e so esser d’accordo con te quando dici che certe cose non necessariamente precludono (o includono) altre. Però il discorso è lungo… e così – riprendendo Russell – io so vedermi stupido e intelligente contemporaneamente.
Le cose, tante volte, sono il contrario di ciò che sono. 🙂
Ciao,
Emanuele
Ciao… Sono in lacrime… non ci crederai… ma leggendo questo post man mano che leggevo mi sembrava come se questo post l avessi scritto io… anche il nome è uguale ed è per questo che mi sono scese le lacrime… anche io sono siciliano… anche io mi chiamo emanuele… anche io dico no alle canne… anche io penso che non bisogna adeguarsi a quello che fanno gli altri… condivido veramente TUTTO ogni singola parola sono ancora sbalordito… spero che la tua situazione sia migliorata… io ho 19 anni e questo per me è un periodo veramente difficile… e anche io sto approfittando del momento di solitudine per capire più me stesso… spero di riuscire ad esaudire i miei desideri un giorno e soprattutto di riuscire a farcela da solo… (scusa per questo ”sfogo”)… 🙂
Tutto cambia. La vita è una ruota. Vedrai che tra qualche tempo questo commento, come per me questa pagina, avrà un colore del tutto diverso. 🙂
Buona giornata,
Emanuele