Mi sono innamorato.

Stasera inizio dal titolo, solitamente spunta dopo… ma stasera ho scritto prima quello.

Mi sono innamorato.

Adesso facciamo qualche passo indietro e mettiamoci a riflettere. O meglio… mi metto a riflettere perché per voi saranno solo “mie riflessioni”, che magari vi faranno riflettere e che poi racconterete a qualcuno che volete far riflettere che a sua volta farà riflettere qualcun altro che deve aiutare un amico a riflettere… ok, mi sto perdendo. 😀

Stasera durante la cena ho guardato per una ventina di minuti AnnoZero. Direte voi… e che c’entra?

C’entra. C’entra perché ad AnnoZero han parlato un po’ di bullismo, di nazischin e… della visione del mondo – in generale – dei giovani d’oggi.

Invece di stare a discutere come professoroni in cattedra, AnnoZero è andato ad intervistare molti di loro… per conoscere meglio – senza intermediari – i loro punti di vista.

A dir la verità mi son venuti i brividi: è una società che esiste, che è intorno a noi (voglio pensare che chi mi segue con interesse abbia opinioni e visioni del mondo quanto meno simili…) e che non siamo in grado di immaginare.

Tra questi giovani, a farla da padrona, è il successo. Il guadagno facile, il divertimento sfrenato e la mancanza di carità verso il prossimo.

Alcune ragazze han dichiarato che pur di entrare al Grande Fratello, che identificano come qualcosa “che può far cambiare in meglio la loro vita” erano anche disposte “a darla” (esiste un modo più volgare e squallido per mercanteggiare il proprio corpo?!). I ragazzi dichiaravano che avere un tavolo prenotato in una serata in discoteca “fa fighi” e non importa se ti costa un botto. Apparire è un modo per “avere le ragazze attaccate come sanguisughe”.

Altri ragazzi invece, parlando degli extracomunitari dichiaravano che “chi viene a casa loro deve adattarsi alle sue regole – con le buone o con le cattive”. Dov’è finito l’altruismo? Il senso di accoglienza? “Se hanno problemi nei loro paesi, che se li risolvano da soli invece di venire qui…”.

Esiste una mentalità più chiusa ed arretrata?

Queste persone esistono! Questo aspetto mi mette i brividi… perché questi diversi esempi erano delle testimonianze, delle interviste… e non delle discussioni a tavolino fra filosofi e pensatori.

Ed è così che mi son sentito maledettamente diverso.

Non ho mai prenotato un tavolo… (ho imparato a farlo solo per San Valentino… dopo che una volta per una semplice pizza dovemmo aspettare le 10 di sera… :-)), non mi interessa il successo e piuttosto – finita l’università – sarò ben felice di fare un lavoro semplicemente dignitoso.

Ho 25 anni e torno a casa in bicicletta, ascolto anche canzoni per “bambini” mentre pedalo e non credo di essere neanche uno di quei “comunisti sfegatati” che, liberali per quanto siano, hanno anche loro certe strane contraddizioni. Non mi importa sembrare un comunista-filosofo-pensatore tanto quanto non saprei mai essere l’opposto di questi moderni radical-chic.

Mi sembra che queste persone abbiano in comune solo una cosa: poco amore, verso gli altri… e verso se stessi. Si ok, avranno sicuramente dei fidanzati e delle fidanzate, sicuramente si faranno “molti meno problemi di me” nel saltare da una storia all’altra… ma hanno poco amore. Quel che provano mi sembra dettato dall’amore verso l’entusiasmo ed il divertimento. Si legano perché “insieme si divertono”… e stop.

Io… in questi giorni mi sono accorto di una cosa che mi sta facendo riflettere tanto invece. Per certi versi mi fa anche paura… ed è proprio l’amore che ho per me.

Sembra una di quelle cose da psicopatici o – più gentilmente – da narcisisti avanzati. Eppure è così.

Mi sto rendendo conto di volermi bene. Ed è forse questa la più grande magia che sta avvenendo dentro me. Sento di riuscire a scalare montagne da solo e sento che nessun muro debba abbattermi perché “non voglio vedermi triste”.

E questo non significa che non ci siano persone a cui voglio bene, lo scrivo qui così come lo raccontavo stasera ad una potenziale-amica.

Un capo scout anni fa mi disse una cosa che mi rimase molto impressa e che forse in questi giorni sta uscendo con più forza. Bisogna essere buoni con gli altri, perché sono tutti figli di Dio, bisogna però avere rispetto anche di noi stessi, perché anche la nostra è una vita donata da Dio.

E così, come mi dispiaceva vedere star male persone cui voglio bene, allo stesso modo mi dispiace “vedermi triste” e la reazione più logica è cambiare atteggiamento.

Mi è stato detto che sembro esaltato in questi giorni, come se stessi affogando tutto sempre più in basso. Come se stessi scavando una fossa, più grossa possibile, per sotterrare tutto.

Questa cosa, prima che mi venisse detta l’avevo già tenuta in considerazione anch’io. Però penso anche di essermi risposto…

Quando bisogna fare un salto, non ci si può lanciare da fermi. Bisogna impegnarsi, sforzarsi, fare qualche passo indietro, prendere una rincorsa. La rincorsa è qualcosa che ti impegna ma che in fin dei conti – tecnicamente – non fa parte del salto. Viene prima.

Ecco cosa sto facendo io in questo periodo. Mi voglio bene, non voglio star male e così… mi sto impegnando per vivere sereno.

Pian piano questo impegno si trasformerà in abitudine e allora starò “saltando”.

“Vola solo chi osa farlo”. Ecco spiegato adesso perché quella frase era anche per me mesi fa.

La serenità va cercata, con coraggio e con impegno. Così come con coraggio ed impegno va cercato l’amore e la felicità.

Che poi, l’idea del salto, mi è sempre piaciuta, perché sono convinto che un salto verso l’alto nasconda tutto: sogni, impegno, forza di volontà, decisione ed allegria.

Mi sono innamorato di me, sembra quasi una ridicola contraddizione.

Ancora è presto per definirmi “sereno” per come lo intendo io, però credo di essere quantomeno sulla giusta strada.

“Dipendiamo dai nostri sentimenti”, sembra che non ci sia scampo.

In questo periodo però, ho messo da parte i sentimenti verso gli altri, per dedicarmi ai sentimenti verso me stesso.

Che male c’è?

Non credo di esser diventato insensibile o egoista. Sto solo continuando a concentrarmi su me stesso.

Perché continuare ad aspettare che nella propria vita arrivi qualcosa per esser felici, invece di viverla provando ad esser felici qualsiasi cosa accada?

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

11 commenti » Scrivi un commento

  1. Essere innamorati di se stessi è la cosa che tutti dovremmo fare ed è anche la cosa più difficile da fare 😀
    Beh che la società stia andando su strade veramente assurde è innegabile, ma noi, che siamo uomini di speranza, dobbiamo combattere e testimoniare che davvero può esistere una società fatta di valori “puri” e non mercificabili!!!
    Un abbraccio

  2. Si… “uomini di speranza”, penso che sia questo che in tante cose, non mi fa mai “arrendere”. Bisogna aver Fede ed imparare ad aver pazienza.
    Riguardo all’amor proprio… credo che siano poche le persone che ci riescono davvero. Molte sono mosse dall’egoismo/narcisismo.
    Volere il proprio bene in maniera sincera è difficile, perché non sempre corrisponde con “ciò che vorremmo”.
    E’ un imporre qualcosa a se stessi… rivolgere i consigli che daremmo ad un amico, a se stessi.
    E poi… imparare ad ascoltarsi…
    Ciao,
    Emanuele

  3. chi si loda s’imbroda…
    facile paragonarsi a bulli e nazischin…cerca di paragonarti alle persone semplici che conosci o che magari hai conosciuto durante la tua vita…e vedrai di non essere poi cosi’ tanto speciale!

  4. Caro Anonimo (potrei facilmente dire nome e cognome, ma preferisco far finta di non capire…), non capisco perché i tuoi interventi si limitino sempre a criticare quel che sono, invece di prendere spunto per riflettere sugli aspetti di questa società (in questo caso) che non sono tanto normali.
    Sai, purtroppo credo che mi conosci ben poco, a differenza di come credi. Non sono un pallone gonfiato, prova a chiedere un po’ alle persone con le quali mi apro davvero per capire quanto sia insicuro. Chi si loda solitamente vede solo oro in se stesso. Io giornalmente mi dico invece “devo migliorare in questo…”.
    Mi dispiace davvero leggerti così – con il dente avvelenato – nei miei riguardi.
    Se volessi veramente farmi riflettere penso che smettere di nasconderti sarebbe il primo passo “maturo” da compiere per essermi d’esempio.
    Io continuo a far finta di “non capire chi sei”, ma sappi che mi dispiace leggerti così, con tanta rabbia dentro.
    Infine, di persone che stimo ed ammiro ne ho parecchie attorno a me, non c’è bisogno che venga qui a ricordarmelo.
    Per certi versi, c’era persino chi si lamentava che tentassi troppo spesso di prenderle come modelli.
    Sempre per tornare alle “canzoni stupide” che ascolto, Tricarico in “Io sono Francesco” scrive: gli uomini sono tanti, scegli il migliore seguilo e impara.
    Lui si riferiva al padre assente, io parafrasando ho cercato attorno a me persone valide da cui imparare.
    Fossi un pallone gonfiato penserei di non averne bisogno.
    Ma forse questo ti è impossibile vederlo… sei accecato da una rabbia fin troppo triste.
    Ti voglio bene,
    Emanuele

  5. non si tratta di lodarsi.
    è che certe volte non ti capaciti che esista gente del genere, e ti trovi straordinario per il solo fatto di non esserti ridotto così.

    Io, purtroppo, mi trovo più spesso di quanto desideri con certa gente, roba che si parla sempre per luoghi comuni, discorsi senza senso (quando sei nato in mezzo ai soldi, certe cose proprio non le comprendi), frasi del tipo: dai, se il venerdì sera paghi il tavolo in disco e non scopi sei proprio sfigato!

  6. Claudio, vedo che hai capito il senso del post.
    Giusto per concludere con le risposte per “Anonimo” (mi sembra ridicolo continuare a chiamarti così…), sappi che TU sei una delle persone che stimo per tante cose e di cui ho sempre parlato bene in giro.
    Proprio per questo mi dispiace leggerti così. E prova a riflettere anche che se continuo a non dire chiaramente chi sei, è proprio perché TENGO a te e non mi va di distruggere questo rapporto per via di questi 4 commenti stupidi e nervosi su un cavolo di blog.
    Avrei tante cose da dirti… e aspetto ancora che tu mi risponda in qualche modo per farci una bella passeggiata, come ai vecchi tempi…
    Ciao e se vorrai rispondere, fermati 20 secondi prima di farlo, forse ti renderai conto che stai creando astio tra noi due senza motivo.
    Io, in questo periodo, la mano verso te la sto tendendo… sapessi dove abiti adesso verrei anche a trovarti sotto casa.
    Buona pausa pranzo…
    Emanuele

  7. io non ho detto che si un pallone gonfiato..solo un bambino un po’ cresciutello…che scrive cose abbastanza banali e scontate…e ipocrite!
    Non il dente avvelenato con niente e nessuno…sono solo “REALISTA”

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