Privacy, Whatsapp e alternative.

Cercare nuovi paradigmi, non vivere più come prodotti.

La ricerca di nuovi strumenti non è concentrata solo all’ambito desktop. Anche su mobile cerco di limitare la dispersione dei miei dati.

Nell’adolescenza, quando avevo voglia di sentire un’amica ma non volevo che i miei sapessero della telefonata andavo, con un gettone in mano, alla cabina più vicina. Nessuno monitorava nulla tranne i miei che notavano la mia assenza per 20 minuti.

Sono un grande fan delle soluzioni di instant-messaging alternative a Whatsapp.

Come segnalato da Electronic Frountiers il fatto che quest’ultimo da qualche anno cifri il contenuto delle nostre conversazioni non è sufficiente ad evitare che si possa costruire una storia su di noi. Ne avevo scritto tempo fa, Snowden propone di rinominare la parola metadati (che suona abbastanza anonima) con una più esplicita “registrazione delle attività“. Vi consiglio di andare a leggere nuovamente.

Whatsapp fa uso massivo dei metadati. Quello che gli interessa sono le interconnessioni che esistono, gli orari d’uso, la quantità d’uso, la posizione, i device da dove scriviamo. Ultimamente inoltre incrocia i database di Whatsapp con quelli di Facebook e Instagram per completare il disegno. Chi siamo, in ogni caso, si può ricostruire statisticamente.

Ho iniziato ad usare Telegram quando avevo meno di una dozzina di contatti al suo interno. La sua privacy policy è molto più rispettosa di quella di Whatsapp. Tutta la mia famiglia e gran parte dei miei amici adesso ne fanno uso.

Purtroppo non reputo neanche Telegram perfetto. Al momento lo stato dell’arte dal punto di vista della privacy è Signal che esteticamente è leggermente più indietro ai primi due (Telegram e Whatsapp) ma garantisce by design un altissimo livello di privacy.

iMessage (disponibile solo tra utenti Apple) è anch’esso un buon sistema.

Il mio workflow è ormai questo qui: quando il mio contatto è disponibile su Signal uso questo, altrimenti provo su Telegram. Infine vado – mestamente – su Whatsapp.

«Ma tutti i miei contatti sono su Whatsapp!». E’ vero, anche per me era così. Le cose però sono cambiate nel tempo e se non iniziamo funzioneremo anche noi da freno per gli altri. Cerchiamo di essere presenti. Installare queste app (gratuite entrambe e disponibili per chattare anche tramite PC) è semplicissimo.

Quando installai Signal la mia rubrica era vuota. Vuota. Oggi ho 19 contatti. Sono 19 occasioni in cui non disperdo gratuitamente i miei dati (e altrettanto fanno gli interlocutori).

Nell’ottica di eliminare definitivamente Whatsapp entro il 2019, da qualche settimana la mia immagine è stata sostituita da questa qui (copiala e usala anche tu se vuoi).

Riprendiamoci i nostri dati. In certi casi, come vedete, è semplice come installare un’app.

Emanuele

Aggiornamento del 19 Marzo: per rendere più chiara la mia scelta ai miei contatti e far conoscere l’ultimo giorno disponibile nel quale sarò su Whatsapp, da inizio Marzo ho sostituito la mia immagine con questa (puoi prenderla come riferimento, volessi seguire la mia scelta).

5 commenti » Scrivi un commento

  1. Uso telegram da anni ormai. Però signal, pur conoscendolo, non l’ho mai installato. Mi son sempre detto “vabbè è inutile, tanto sarò l’unico ad usarlo. Avrò 0 contatti”.
    Dopo aver letto il tuo post mi son detto “Dai Matteo, smettila di fare il pigro, la installi, ci perdi 30 secondi, e al massimo rimane lì….”
    La prima cosa che ho fatto dopo averlo installato, curiosissimo, è stato vedere quanti contatti lo usano già. 3!!! 3 Contatti usano signal, e mai l’avrei pensato!

    Son sempre stato una persona attenta alla sicurezza e privacy, però ultimamente iniziavo a uniformarmi alla massa, seguire il mainstream, essere pigro, sottovalutare i rischi che conoscevo molto bene.
    Grazie emanuele, mi hai dato una spinta in più per rivalutare le mie scelte 🙂

    • Ciao Matteo, i vantaggi di Telegram sono evidenti. Dai bot, ai canali, alla possibilità di trasferire anche file… infine, cosa non da poco, Telegram non riempie lo spazio sul cellulare. Whatsapp mantiene tutto l’archivio (foto, audio, video, testi) sul cellulare per sempre. Su Telegram puoi impostare di mantenere in locale solo l’ultimo mese e lasciare sul loro cloud l’archivio precedente. Questo funzionamento, sui cellulari di fascia bassa, fa una differenza enorme. Niente più memoria piena dopo pochi mesi di uso indiscriminato.
      Riguardo a Signal, la penso come te: al momento il mio iPhone indica 124 applicazioni installate (Impostazioni->Generali->Info). Quante ne userò quotidianamente? Quante invece sono rimaste lì per distrazione? Ho dei giochi che non apro praticamente mai ma che ogni volta dico «mah, non si sa mai…». Detto questo, è ragionevole decidere di non installare Signal? Non ha senso. E’ gratuito e garantisce la tua privacy. Io ormai l’ho spostato tra le app della prima schermata.
      Ciao,
      Emanuele

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