Perché ho scelto FastMail

La ricerca del mio nuovo provider di posta ha richiesto circa due mesi. La scelta di abbandonare Google è arrivata prima di Natale: sapevo che avere fretta non aveva senso così con calma ho iniziato ad esplorare le possibili alternative.

Il mantra di questa transizione era: «non darti una martellata sui piedi». Uno dei meriti di GMail è infatti quello di aver reso la gestione della posta fluida: etichette, filtri, ricerca rapidissima, accesso sicuro. Non volevo rinunciare a tutto questo.

Dopo aver provato per circa un mese vari servizi, aver scritto ai rispettivi servizi di supporto per chiarire alcuni aspetti, aver provato ad importare parte dei miei archivi di posta e i miei calendari per esplorare l’uso concreto, ho deciso di fermarmi per i prossimi due anni su FastMail.

Ho scelto FastMail perché ha un’interfaccia web completa e rapidissima, persino più rapida delle migliori versioni di GMail (l’ultima è pachidermica), supporta il sync dei miei calendari esterni, prevede la possibilità di utilizzare 2FA e password-per-app create ad hoc.

A differenza di altri provider a pagamento (ProtonMail, Tutanota) inoltre non significava rinunciare ad accesso IMAP/POP/SMTP e quindi alla possibilità di integrare la mia casella di posta in un client che ne gestisce già altre. Come dicevo, volevo evitare martellate sui piedi.

La loro offerta, per circa 40€ l’anno (meno se pagate per più anni) comprende 25GB di spazio email più 10GB di “cloud” (così potrete salutare Google Drive). Tutti i dati vengono conservati in maniera cifrata e fanno il possibile per sapere il meno possibile di voi. Non studiano come sfruttate l’interfaccia, né analizzano quando/come/dove e perché scriviate. Non scansionano la vostra corrispondenza né condividono alcun dato legato a voi con partner commerciali. Il prodotto non siete voi.

Avevo valutato anche ProtonMail, Tutanota, Mailfence. Tutte ottime alternative che ho provato durante il mese gratuito ma che non mi hanno convinto per ragioni differenti.

ProtonMail e Tutanota sono probabilmente i leader per quanto riguarda la riservatezza della corrispondenza. Per intenderci, probabilmente uno dei due servizi viene usato anche da Snowden (da quando il famoso Lavabit fu chiuso dall’NSA). Io però non sono Snowden e loro obbligano a gestire la posta tramite web (quella di Tutanota è scarna all’inverosimile) o tramite client proprietari (e io non volevo perdere la possibilità di usare un SMTP nei servizi configurati sul mio NAS basato su FreeBSD).

Inoltre, occhio a quanti vi offrono “posta cifrata” (mi torna in mente Mailfence). Qui entriamo un po’ nel tecnico ma basti sapere che anche su FastMail è possibile utilizzare OpenPGP. Va detto inoltre che la mail si basa su protocolli ormai vecchi per cui la privacy è difficile da ottenere by design. Nel caso degli altri provider PGP è integrato nell’interfaccia web, ciò significa che se avete contatti con chiave pubblica, potrete inviare email leggibili solo da voi e dal destinatario. In alternativa, le mail – per loro natura – difficilmente sono un medium ad alto livello di privacy e così sia loro che FastMail, non possono far altro che cifrare i dati che conservano e utilizzare connessioni SSL. Ci sono anche altre ragioni, ancora più tecniche, cui non mi soffermo ma che volentieri posso raccontare nei commenti se ve ne sarà occasione.

Dicevamo: io non sono Snowden. Ho voglia di privacy ma non sono diventato paranoico: banalmente non voglio più essere trattato come una scarpa, un libro, un cellulare. Non voglio vivere come un prodotto.

Con FastMail ho potuto raccogliere in un’unico servizio tutta la corrispondenza di tutti i miei domini. In realtà loro offrono centinaia di alias ad uso gratuito ma, come lessi anni e anni fa «tu non possiedi la tua casella di posta finché non controlli anche il suo dominio». In questo periodo di transizione mi sono accorto come sia indolore spostare la casella @dreamsworld.it quando per quella @gmail.com dovrò comunicare ai contatti l’abbandono e spostare pian piano tutte le registrazioni ai siti web sulla nuova.

Questa transizione prevede pertanto come regola per il futuro che io non usi mai più una mail @provider.tld. In questo modo se un giorno dovessi cambiare nuovamente provider di posta, l’unico lavoro da fare sarà quello di aggiornare i DNS e trasferire tutto il mio archivio.

In definitiva, non mi sto semplicemente ri-appropriando della mia corrispondenza, ma sto anche garantendo che, d’ora in poi, il mio indirizzo email non cambi più.

Emanuele

33 commenti » Scrivi un commento

  1. Se puoi, con calma, approfondiresti il discorso degli alias creati?

    Dalla pagina Pricing di FastMail questo aspetto l’ho trovato lacunoso nella spiegazione…

    • Non so se sarò esaustivo, così se hai altre domande chiedi pure, comunque il concetto è: loro hanno “a disposizione” una bella lista di domini dei quali tu puoi creare degli alias che puntano alla tua casella. Ad esempio, potresti creare nel tuo account un alias @sent.com in modo da dare quell’indirizzo durante la registrazione ad un servizio web e non il tuo indirizzo “vero”. In questo modo, in caso di spam puoi scegliere di dismettere per sempre quell’alias. Ugualmente puoi creare vari alias sui domini che metti in gestione dentro FastMail. Hai un limite di 600 alias nel tuo account (un numero esagerato dal mio punto di vista). Inoltre, puoi creare reindirizzamenti dinamici utilizzando il + (come il punto nelle mail di Google): koolinus+lavoro@… In questo modo puoi impostare regole per categorizzare (o bloccare) eventuali mail in futuro.
      Ciao,
      Emanuele

  2. In definitiva, non mi sto semplicemente ri-appropriando della mia corrispondenza, ma sto anche garantendo che, d’ora in poi, il mio indirizzo email non cambi più.

    Che poi è quello che ho scelto di fare anni fa e che difendo a spada tratta forse più di quanto non faccia con tante altre cose nella quotidianità. Secondo me è un “fondamentale” dell’era Internet.

    • Decisamente un must. Alcuni anni fa ho comprato il dominio con il mio cognome ma solo durante questa migrazione ho finalmente svoltato pagina da questo punto di vista, prima ne facevo un utilizzo saltuario e limitato. Svincolarsi dai provider è come guadagnare la portabilità sul numero di cellulare: è qualcosa che inizia ad appartenerti e non devi più preoccuparti di comunicare i nuovi riferimenti.
      Ciao,
      Emanuele

  3. Mah… prima tutti ad inneggiare alla potenza di Google e ora se ne vogliono andare. Che idiozia!

  4. Per cosa poi? Per una soluzione a pagamento, mentre Google è gratis. E con quei link con codice di tracciatura per beccarti le commissioni… Mah…

    • Ciao Perplesso, se non comprendi perché ci siano valide ragioni per tirare via i propri dati da Google nonostante la serie di post pubblicati credo proprio che sia inutile un mio tentativo di risposta articolato. Il codice inserito in realtà permette a chi si iscrive di ricevere il 10% di sconto nel servizio. Non vedo nulla di male in tutto questo, specie quando un servizio merita d’essere fatto conoscere.
      Ciao,
      Emanuele

  5. E chi ti garantisce che a FastMail siano dei santi? E se saltasse fuori che si comportano come Google che fai? Un altro trasloco e un altro articolo dicendo quanto sono cattivi quelli di FastMail?

    • La posta, come scrivevo, è certamente un medium poco sicuro per design. Certamente però il contratto che stipuli con Google è chiaro: cercheranno di leggere ogni tuo dato al fine di profilarti. Al contempo quello firmato con FastMail è altrettanto chiaro: nessun dato personale viene utilizzato a scopo di lucro. Poi ovviamente è possibile che qualsiasi azienda nel mercato frodi ma: 1. FastMail è sufficientemente rodata nella storia, non è un player recente. 2. Se dobbiamo ragionare per complottismi allora anche il panificio sotto casa tua ti traccia. Non ho intenzione di cadere in quel tranello.
      Ciao,
      Emanuele

  6. Ciao Emanuele,
    complimenti per la scelta!
    Anni fa ci avevo pensato anche io, ma un po’ per pigrizia, un po per… sono rimasto su gmail.
    Più che altro, google molto probabilmente avrà le tue conversazioni anche se usi fastmail. Ogni volta che scambi email con un account gmail, google può leggere le tue risposte. Visto poi che quasi tutti usano gmail (o altri provider che profilano)…
    Anni fa avevo una chiave gpg con cui firmavo le mail (cifrarle non potevo, nessuno la usa! 😀 )…

    Però non voglio smontarti, anzi, probabilmente fra poco ti seguirò anche io.

    PS: Hai mai pensato anche di cambiare motore di ricerca? (a google chiediamo tutto. Anche cose molto intime e personali…. e di fatto ci conosce meglio di noi stessi!)

    • Ciao Matteo, è vero quel che dici, non è un aspetto che non avevo valutato. Tutte le mail che concludono la loro corsa in una casella GMail, tecnicamente, vanificano i miei sforzi. Il mio intento, come dicevo, non è quello di eliminare oggi stesso, totalmente, la dispersione dei miei dati quanto quella di limitarla il più possibile. Non tutte le mail che spedisco hanno come destinatari GMail/Yahoo/qualche grosso ISP americano (specifico, in quanto le norme applicate dai provider europei sono molto più rigide sul trattamento dei dati personali), così certamente una percentuale di informazioni che prima erano “in automatico” nelle mani di Google, adesso non lo sono più. Analogamente Google si perde tutta la posta in entrata ricevuta dai vari servizi di base (banca, autenticazioni, registrazioni ad eventuali siti/forum, notifiche statali e così via…).
      Riguardo a PGP, anch’io anni fa avevo una chiave e anch’io l’ho usata raramente e più per gioco. Purtroppo OpenPGP non è mai entrato (per tante ovvie ragioni) nelle grazie dei vari mail provider e così se ne fa un uso scarissimo probabilmente limitato a pochi ambiti. Se ho basse speranze che tutti i miei amici comprendano perché abbandonare Google, quelle per cui dovrebbero decidersi ad utilizzare mail esclusivamente in PGP sono praticamente nulle. Dal punto di vista della privacy del contenuto ultimamente è molto più conveniente utilizzare sistemi di instant-messaging cifrati end-to-end (Signal!).
      Per il motore di ricerca: ovvio, non ho traslocato solo la posta. Ne scriverò nei prossimi giorni, il mio nuovo setup è composto da tanti servizi sostitutivi. Riprendere possesso dei propri dati è un percorso.
      Ciao,
      Emanuele

      • “Analogamente Google si perde tutta la posta in entrata ricevuta dai vari servizi di base (banca, autenticazioni, registrazioni ad eventuali siti/forum, notifiche statali e così via…).”

        Vero fino a un certo punto perchè sempre più realtà si affidano a Google/MS per gestire la propria corrispondenza pur mantenendo il proprio domino quindi un pò ti bruci anche la corrispondenza in entrata 🙂

    • Ciao Federico (che piacere rileggerti!), avevo considerato anche questa opzione. Avevo valutato il costo dell’acquisto di un VPS da gestire in autonomia ma alla fine, secondo me, il gioco non valeva la candela. Seppur con una cifra simile mi fossi trovato con un “server intero” sul quale mettere quel che volevo, dall’altro avrei dovuto considerare i costi in termini di tempo per il mantenimento (in sicurezza!) dell’intera infrastruttura. Ho convenuto che, tra quelli da gestire, la mail fosse un servizio critico cui non posso permettere di essere down “qualche giorno” perché magari sono in vacanza o via per lavoro e non ho tempo/modo per occuparmene. Inoltre gestire la posta da sé significa anche avere a che fare con la gestione della reputazione del proprio dominio/IP: finire in qualche blacklist è semplice, contattare i servizi di gestione delle varie liste richiede tempo. Questi problemi in questo modo lì ho demandati ad altri. Infine, e non è poco, l’interfaccia. FastMail ha un’interfaccia proprietaria molto efficace (sto amando gli shortcut da tastiera ad esempio).
      L’altra possibilità, rispetto al VPS, ad un costo ulteriormente più basso, era quello di installare tutto sul mio NAS. In tal caso però mi sarei scontrato con un ulteriore anello della catena: l’affidabilità della linea DSL sia in termini di disponibilità che di velocità (pensa quando dall’esterno vuoi mandare una mail con 50MB in allegato – follia ma un PDF grosso salutariamente capita – e devi dipendere dai limiti in download prima e in upload poi della tua linea). Insomma… per meno di 3€ al mese, molto meglio “far fare le mail” a chi di mail si occupa quotidianamente. Un’ora in più al mese con mia figlia (o per i fatti miei! :-P) vale certamente quei soldi.
      Ciao,
      Emanuele
      PS: piuttosto, credo che un VPS possa essere un’ottima soluzione per un cloud personale.

  7. Anche io sto pensando di fare lo stesso.
    Ho una G Suite gratuita, ma voglio valutare di spostare tutto su un servizio di posta decente.
    Tu avevi una G Suite con dominio personale o una semplice @gmail.com?
    Perché se fosse il mio stesso caso sarei interessato a capire come effettuare la migrazione delle email.

    • Ciao Andrea, avevo sia G Suite gratuita (aperta quando Google lanciò il servizio) che gestiva le mail di questo dominio e avevo anche una classica @gmail. Infine, da un po’ di tempo utilizzavo anche una mail @cognome. Con FastMail ho potuto riunire tutto sotto un’unica interfaccia, infatti è possibile aggiungere tutti i domini che possiedi e utilizzare semplici regole per smistare, eventualmente, la posta. In uscita idem: un solo SMTP. Molto più pulito, inoltre come dicevo ho colto l’occasione per dare alla mail @cognome il ruolo di mail principale (migrare in futuro, in quel caso, diventerà indolore: un po’ come quando cambi hosting senza cambiare nome al dominio per intenderci… traslochi tutto e finita lì).
      Per migrare, FastMail ha un tool interno (un banale fetch via IMAP) che trasloca tutto. L’altra opzione è configurare il vecchio account (da migrare) e il nuovo su Thunderbird e spostare la posta trascinando le varie cartelle (le label di GMail). Ho usato entrambi i metodi con soddisfazione. Fastmail infine permette l’analisi della casella alla ricerca di duplicati (dai metadati della mail, quale ad esempio il msg-id) per cui puoi verificare di non aver copiato due volte la stessa mail. Prima di operare io comunque avevo dedicato un po’ di giorni a far pulizia alla mia casella gmail (era la principale, da circa 4,8GB è scesa a 2,5GB).
      Ciao,
      Emanuele

      • Ottimo grazie mille.
        Stavo valutando anche Exchange. Ho Mac e Outlook con 365 non è niente male devo dirti.
        Però mi sa l’operazione di migrazione essere un po’ dolorosa.
        Infine, giusta osservazione, ho fatto pulizia proprio ieri e sono passato da 2GB a 0.5GB con estrema soddisfazione.
        Ti farò sapere. Grazie per il momento

        • Non sono convinto che la privacy policy Microsoft sia tanto diversa da quella di Google, magari verifica. Sono un utente Mac anch’io ma…non uso Outlook neanche sul PC Windows del lavoro (preferisco Thunderbird da sempre).
          Ciao,
          Emanuele
          PS: se hai già fatto ordine, vedrai che la migrazione sarà rapida e indolore.

          • Spezzare lance a favore di Microsoft: la policy sulla privacy per il servizio Office 365 (che è a pagamento) è sufficientemente chiara e no, non si viene profilati come fa Google, giusto per info (lo usiamo come servizio aziendale, per dire).

          • Fai bene a segnalarlo. Se Microsoft da questo punto di vista si comporta in maniera virtuosa è utile saperlo. Idem se Apple non monetizza sui dati. La mia non è una campagna contro i giganti del web perché brutti e cattivi a priori, ma semplicemente perché – alcuni – cavalcando l’ignoranza popolare stanno approfittando per raccogliere a più non posso.
            Personalmente rimarrò su FastMail (ho già pagato), non amo Exchange ma un farò un giro per curiosare sulla loro offerta. 🙂
            Ciao,
            Emanuele

          • Ultima domanda.
            Su Mobile ha una specie di Exchange Sync?
            Cioè il device vede che il servizio dà sia contatti che calendario insieme al servizio di posta?
            Così si configura solo un account e si è a posto.

            Grazie ancora.

  8. Ciao Andrea, certamente. Io ormai sono passato all’utilizzo dell’applicazione Outlook ufficiale di Microsoft, ma sia su iOS che Android ti puoi chiaramente connettere a un servizio Exchange ActiveSync che eroga tutti i servizi (Posta, Contatti, Calendari e Note).

    • Si si, quello sapevo con Microsoft.
      Intendevo se FastMail ha lo stesso tipo di servizio oppure no.
      Se no tanto vale passare tutto su Exchange.

      • Si, Andrea, FastMail permette l’installazione di un profilo che include posta/calendari/contatti. All’interno del tuo profilo trovi direttamente il QR Code da scansionare col device per un’installazione shoot-and-click.
        Ciao,
        Emanuele
        PS: FastMail include anche uno spazio webdav/ftp per conservare 10GB di dati (ed eventualmente costruire micro-siti web, ma personalmente non ne faccio uso).

  9. Tenderei a dire che anche la Gsuite a pagamento avrà scritto che non scansiona i testi delle mail. Il punto è: vogliamo veramente crederci ?
    Preferisco la scelta fatta da Emanuele … mollare un monopolista per abbracciarne un altro mi sembra, come dire, ingenuo ?

    Semplicemente contro Big G, M o F nessuno ha le armi per vincere un contenzioso legale. Nessun privato, dico…

    • Koolinus, usiamo G Suite come mail aziendale e abbiamo accesso al supporto chat/telefono prioritario. Ho aperto un ticket con loro e mi hanno specificato che il lavoro fatto è simile alla casella GMail base a meno che non si disattivino tutti i servizi di “previsione” (Cronologia Ricerche, Cronologia Youtube, Cronologia Web etc.). In pratica costruiscono il profilo anche per gli utenti aziendali. La differenza è che non hai pubblicità nella casella, hai accesso al supporto, hai accesso alla console di gestione della tua azienda, hai tutte le opzioni di gestione dei dipendenti e così via…
      Ciao,
      Emanuele

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