Raggiungere un’isola dal mare è sempre un momento emozionante. Onda dopo onda, quella terra inizialmente così lontana si trasforma in un punto fermo verso cui fissare occhi e prua.
Lo scorso weekend ho raggiunto Ponza nello stesso modo in cui migliaia di anni fa la raggiungevano i romani ed i turchi e mentre ci avvicinavamo verso quella striscia di terra fortunatamente emersa pensavo allo stupore di cui avranno goduto gli antichi esploratori. L’idea di poter urlare «Terraaa!» ad un gruppo di uomini che per giorni avevano solo visto acqua e sole doveva essere qualcosa di potentissimo.
Un istante che la naturale evoluzione ci ha negato ma che, probabilmente, un giorno vivremo ancora quando sapremo davvero far capolino al di fuori di questa palla blu che ci ospita.
Ponza è un isolotto abitato da poco più di tremila anime e l’arrivo a vela è stato lento, un po’ come lenta è la vita di chi in quei luoghi così belli ma così distanti dal resto ha scelto di vivere.
Ho respirato la loro aria, son tornato a casa felice.
Emanuele