La rete va protetta.

Ad Ottobre 2005 questo blog fu trasferito su WordPress quando, tale software, aveva alle spalle due annetti di sviluppo. Tredici anni dopo è un prodotto maturo al punto che un sito su tre sta girando su questo CMS senza che ve ne accorgiate.

Stamattina ho aggiornato queste pagine all’ultima versione di WordPress, la big release degli ultimi 4 anni.

Cambiano tante cose ma una rimane la stessa: la possibilità di condividere in piena libertà e controllo.

In queste ultime settimane Flickr, comprata da SmugMug, ha deciso di cambiar rotta: gli utenti senza piano a pagamento dovranno acquistarne uno o vedranno eliminati i loro ricordi fino al raggiungimento del limite delle 1000 foto. Io usavo il loro servizio come backup, ulteriore e de-localizzato, delle mie foto. Il mio account contiene 50.498 foto e in pratica verrà raso al suolo.

In questi giorni Tumblr, repentinamente spinta dai suoi investitori (la sua app era stata rimossa dall’App Store di iOS per dei contenuti pedopornografici), ha deciso di rimuovere qualsiasi “contenuto esplicito”: gli effetti catastroficamente ridicoli sono sotto gli occhi di tutti.

I nostri contenuti, insomma, non sono mai perenni e sotto il nostro esclusivo controllo come le impostazioni del nostro social preferito ci lasciano immaginare. Ogni volta che affidiamo i nostri contenuti a piattaforme private non facciamo altro che destinarli presto o tardi all’oblio per motivi differenti. Una condotta così superficiale, nasce da due possibilità: la prima è che in alcun modo valutiamo di valore i nostri contenuti per cui è ragionevole che vadano persi, la seconda è che ciecamente sottovalutiamo la realtà della rete e le sue dinamiche.

Da anni definisco i blog come “luoghi della resistenza”: spazi protetti e liberi. Su questo blog ho pubblicato 3.939 post e di ognuno di essi sarò io a decidere se e quando avrà senso farli sparire.

Avere un blog è difendere internet nella sua essenza.

Internet morirà quando sarà totalmente nelle mani dei controllori del web. Proteggerlo è una responsabilità che in molti non sentono ma la caratteristica primordiale che ha reso la rete un medium di successo era proprio quella: uno spazio aperto e di condivisione senza distinzioni, limiti o censure.

Impariamo a proteggere i nostri contenuti, almeno quelli di valore. Smettiamola di scrivere tutto sulle nostre bacheche.

Emanuele

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