A me va sempre tutto bene, ma cavoli, in questi giorni la salute dei miei cari è decisamente delicata. Mio zio ha superato l’operazione ma la sera dopo era quasi in fin di vita, mio padre nel weekend ha avuto un bel calo glicemico, mio nipote oggi pomeriggio è ricoverato in un ospedale per bambini – neanche so quale ancora – con una flebo al braccio per una possibile gastroenterite.
Io mi mantengo positivo, allegro, socievole e cordiale, però dentro di me mi sento quasi in colpa: sarei – veramente – disposto a barattare un po’ della mia fortuna per risolvere e migliorare le condizioni di chi ho intorno.
Gioco (con me stesso) ad esser SuperMan-u in qualsiasi situazione e un amico che mi conosce bene, il giorno della mia laurea mi chiese se sotto la camicia mi fossi ricordato di indossare la magliettina con la mitica S. E’ brutto sentirsi impotenti e sapere che per quanto mi possa sforzare esisteranno sempre situazioni più grandi di me. E’ una cosa che accetto ma che – Signore, devo dirtelo – non condivido del tutto…
Emanuele
PS: per rispetto non ho neanche esultato per il superamento dell’orale dell’esame d’abilitazione, ma visto che vi racconto sempre tutto, mi sembra giusto aggiornarvi circa l’esito…
🙁 Questi sono i momenti in cui capiamo chi siamo davvero.
Buona guarigione a tutti i tuoi cari.
robi
Grazie Robi, ci vuole pazienza perché sono convinto che questi periodi arrivino per tutti, ma che per tutti comunque abbiano una fine perché la malattia fa parte della vita.
Certo che se Dio mi concedesse d’essere un po’ di più SuperMan-u andrebbe tutto meglio… 🙄
Ciao,
Emanuele
Se trascorressi una settimana a casa mia, penso che ti strapperesti i capelli dalla testa. A volte penso che invece dell’ingegnIere, avrei dovuto fare l’infermiera: il lavoro non mi sarebbe mancato di sicuro …
Tante volte diventa così pesante il quotidiano che pur chiedendo la forza di affrontarlo sembra stare sempre punto e a capo.
Complimenti per l’esame, una cosa bella per bilanciare il resto deve sempre saltar fuori 😉
Ognuno di noi – a casa propria – ha modo di strapparsi i capelli… certo, è vero che esistano situazioni e periodi diversi più o meno “intensi” (che pesanti è una brutta parola), però se ci si rende conto che fan parte della Vita, allora li si accetta con un pizzico di pazienza in più. La vita, sono sicuro, sa sempre ricompensare chi sopporta senza arrendersi o fuggire…
Grazie per i complimenti, fortunatamente per ora le cose – a me personalmente – girano sempre per il verso giusto e non so più quale Santo ringraziare! 🙂
Ciao,
Emanuele
mm.. quindi vuol dire che già il fatto che non sono diventata calva è indice di troppa pazienza??? 😀
hi hi hi scherzo 😉
La pazienza non è mai troppa! Epperò… è anche la virtù dei forti! 😉
Ciao,
Emanuele
[…] frattempo però intorno a me le persone care stanno male, stasera ho visto su Skype mio papà. Tre punti al sopracciglio, l’occhio nero. […]
[…] Per questo quella fortuna mi da un fastidio tremendo, per questo scrivevo post titolati “distribuisci meglio le cose quaggiù” o tutto ciò che ho mi è sembrato frutto di un periodo di tentazioni. In questo periodo […]