Ieri, sull’aereo, ho finito di leggere “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene“ di Roy Lewis.
Per farla breve, il libro racconta le avventure dei primi uomini che abitarono sulla terra, quando ogni comodità che oggi diamo per scontata doveva ancora essere scoperta. Dall’uso del fuoco alla “bellezza delle caverne per dormire”, alla geniale idea di cuocere la carne (che prima richiedeva loro 8 ore per cacciarla e 8 per digerirla…) o alla scoperta dell’amore come sentimento totalizzante.
Nel libro gli ominidi (che hanno nomi come Edward, Griselda, Oswald, Alexander) usano un linguaggio forbito ma sanno anche comunicare a gesti.
In contrapposizione ad Edward (l’ominide-scienziato che più di tutti voleva evolversi) troverete Zio Vania, un ominide che credendo che l’uso del fuoco o la cottura della carne siano contro natura, prende Edward per un pazzo che sfida la sorte e preferisce vivere ancora sugli alberi “com’è sempre stato secondo natura”.
Insomma, di situazioni che fanno sorridere non ne mancano e non a caso Terry Pratchett l’ha definito come uno dei libri più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni. 🙂
Leggetelo, è piacevolissimo e sono appena 180 pagine.
Emanuele
Confermo, lo consiglio anch’io 😉
Si ma solo per i non discendenti di Zio Vania, precisiamo. 🙂
Ciao,
Emanuele
stupendo l’ho finito ieri 😀
Eheh, si, libro simpaticissimo. Ma ti ricordavi – dopo anni – che ne avevo parlato?! Come sei finito qui?!?
Ciao,
Emanuele
Ricordavo che lo avevi letto 😀