La televisione dei gechi.

Sono appena tornato da una cena a casa di un amico.

Abbiamo arrostito carne con il suo nuovo barbeque e con meno di 4€ a testa è uscita fuori una bella serata.

A fine serata, riportando le cose dentro, ho visto un geco attaccato al muro vicino un lampioncino.

Stranamente, mi ha fatto volare indietro di oltre 15 anni…

Quando eravamo piccoli infatti, d’estate ci trasferivamo in una casa di campagna a circa 20km da Palermo immersa in un piccolo bosco.

Eravamo così piccoli che ricordo che mio fratello imparò li ad andare in bicicletta… e per questo io non avevo più di 6-7 anni.

Erano insomma “i primi ricordi”.

Uno di questi, che probabilmente porterò sempre nel cuore, era una cosa bellissima.

Le sere di queste meravigliose estati, le passavamo in un terrazzo che aveva una parete con un po’ di edera ed un bel neon abbastanza lungo attaccato al centro.

Non avevamo la televisione e così, durante la cena era nata una cosa bellissima: la televisione dei gechi.

Io, mio fratello e mia sorella ci mettevamo – puntualmente ogni sera – a fissare quei simpatici animaletti nei loro tentativi di mangiare gli insetti attratti dal neon.

Era un gioco semplice… ma ricordo che ci affascinava un mondo. Alcune volte dimenticavamo la cena perché ci perdevamo nel seguire le loro avventure.

Erano loro a fare “lo spettacolo serale”. Ad intrattenerci al posto di un qualsiasi conduttore televisivo.

E’ una cosa che raccontata adesso sembra di una banalità assurda… ma provate a dirlo ad un bambino di 6 anni e vedrete come una cosa simile possa generare storie fantastiche in una sera d’estate.

Adesso è tardi… ma domani proverò a raccontarlo a mio fratello, sono sicuro che piacerà ricordarlo anche a lui.

Buona notte,

Emanuele

PS: tenete a mente la parola fantasia, tra qualche giorno – tempo ed adsl permettendo – vi racconto dell’altro… 🙂

Pubblicato da

Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

8 commenti » Scrivi un commento

  1. sono questi i momenti che ti fanno apprezzare l’avere accanto dei fratelli 😛
    p.s. mi mancano i post programmati, era loloso aprire il tuo blog la mattina e sapere che c’era un post da leggere, era come andare a botta sicura :love:

  2. anch’io quand’ero piccolo andavo in fissa a seguire i gechi.
    mi affascinavano.
    finchè non me ne sono trovato uno nella doccia,…

  3. Ehehe… ma tanto non fanno niente!
    Ricordo che erano tanti ed ognuno faceva scelte diverse.
    E poi… era divertente che ormai tutti in famiglia la conoscevano come “la televisione dei gechi”.
    Era un gioco divenuto “ufficiale”. 🙂
    Ciao,
    Emanuele

  4. Ehehe crazy… non l’ho dimenticato. Dai tempo al tempo… 😛
    In questi giorni sono sempre stato pieno di cose da fare e l’ADSL mezza-morta non aiutava…
    Tra qualche giorno ne parlerò, devo ancora scrivere anche una recensione! 🙂
    Ciao,
    Emanuele

  5. Cercavo notizie su come mandare via i geki dagli appartamenti e ho trovato questo blog.. molto bello, complimenti. Ammiro tutti quelli ke ho letto fanno scorrazzare tranquillamente questi animaletti sopra le proprie teste in casa.. io sono fobica per i geki e gli insetti, e il mio gatto stamattina quando ne ha visto uno per poco non mi sfascia la camera per rincorrerlo..
    Spero di scovarlo, innanzitutto, e ke esca da solo.. :°
    Sara! :love:

  6. Ciao, è da un po’ che non ci sentiamo, ma l’argomento era per me irresistibile! Non ci posso credere, c’è qualcuno che ha avuto i miei stessi passatempi dell’infanzia: io passavo ore ed ore ad osservare gli insetti nascosti tra le piante e sono diventata una specialista nella vita sociale degli “onischi”, i cosiddetti “porcellini di terra”, quelli che si appallotolano non appena li tocchi. E io che pensavo di essere stata una demente, o comunque una bambina molto problematica. Ho trascorso una splendida infanzia in Sardegna con i miei 3 tra fratelli e sorelle (più una gang di ragazzini locali) proprio a contatto con gli animali, e lì sì che di gechi si abbondava (li chiamavano “pistillones”), sono animaletti veramente affascinanti anche se mi accontento solo di guardarli e non mi azzardo a toccarli. Di quel periodo ricordo i giochi di fantasia con mia sorella che rasentavano l’assurdo, basti dire che una volta abbiamo fatto un “funerale” (la simbolica “bara” era un mattoncino Lego) ad un disegnino ritagliato di uno scozzese in kilt che ci era volato via. Non chiedetemi perchè e percome, non lo so spiegare neanch’io, nemmeno Jonesco sarebbe capace di una tale rappresentazione dell’assurdo! Ma il mio ricordo migliore è di quando, verso il tardo pomeriggio in estate, mi sdraiavo a guardare il cielo, e mi concentravo talmente da sentirmi veramente lassù, ad un certo punto era come se fossi lì nell’infinito, una sensazione bellissima di vertigine, specie quando spuntavano le prime stelle…e la notte sognavo una luna grandissima, coloratissima, vicinissima. Ancora oggi le immagini dello spazio mi danno una gran serenità e una gran voglia di esserci dentro…
    Tornando ai nostri gechi, fortunatamente in casa non ne ho, perchè ho 3 gatti e soprattutto un pertinacissimo cagnolino (da cui ho preso il nick) che se ne vede uno gli fa fare una morte atroce (quante volte li ho fatti scappare), è tremendo! Però lascia in pace i temibilissimi (per me!) scarafaggi, uno solo di essi può tenermi in ostaggio a suo piacimento, alla sola vista, anche da morti, io rischio l’infarto e mi paralizzo. E penso anche che gli str…zetti lo sappiano, una volta uno di loro mi è pure venuto incontro minaccioso, alzandosi sulle zampe posteriori…se qualcuno, a parte lo psichiatra, può aiutarmi in qualche modo per questa fobia, accetto suggerimenti e consigli. Ah, mai e poi mai, nemmeno sotto minaccia armata, potrei schiacciarli (bleaah..) o ucciderli in modo cruento. Lo so, ci sono le bombolette e le polveri, ma mi sembra una scofitta per me (e per l’ambiente), vorrei proprio dimostrarmi superiore a loro… Così, per ora, tra me e loro c’è una specie di tacito accordo, loro alla larga da me e io da loro.
    Spero di non aver annoiato nessuno o peggio, che nessuno abbia chiamato la neurodeliri! Grazie per aver fatto affiorare splendidi ricordi!

  7. Ehehe Princess… se vedi una coda penzolare dalla bocca del tuo gatto probabilmente non è uscito in tempo dalla stanza! 😛
    Smokey… i ricordi d’infanzia sono bellissimi. Sono i “pensieri felici” di Peter Pan.
    Sono qualcosa che senza dubbio era privo di tensioni, preoccupazioni, pensieri…
    Erano un mondo nel quale perdersi dentro, dimenticandosi della realtà. Serviva cadere dalla sedia per risvegliarsi.
    Io fortunatamente non ho paura degli scarafaggi, così non so dirti cosa fare per cambiare atteggiamento… certo è che trovare la soluzione a questi problemi non è facile. Mia madre ha una paura matta dei cani… e non c’è verso di farle scomparire questa fobia.
    Fortunatamente la terra è tonda e larga. 😉
    Ciao,
    Emanuele

Rispondi a Smokey Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.