In questi giorni non ho avuto completamente tempo per scrivere.
Mi sono dedicato a BlogValidator (c’è una bella novità che non so se avete già notato… va ancora rifinita ma è già al 95% funzionante) e poi ho avuto una marea di appuntamenti fuori casa.
Ho persino incontrato Orlando (prossimo candidato a Sindaco di Palermo) in uno di quegli incontri pre-elettorali per *una cerchia di persone in una sala d’albergo*. A dire il vero anche lui era un ospite… o per meglio dire un “guest star promoter”. I dolcini, le bibite e la vista dall’attico dell’albergo Liberty di Palermo erano offerti da Francesco Palazzo, prossimo candidato a consigliere comunale con i Democratici di Sinistra… con Orlando sindaco.
Non voglio soffermarmi sulle parole che i due hanno speso, sia perché la politica non mi piace (troppo opportunismo…), sia perché in periodo pre-elettorale è facile fare tante promesse, fare i sentimentalisti e ricordare tutto quel che di buono saprebbero fare. Gli elettori sono un po’ come la bella fidanzata da corteggiare… è inutile che vi racconti le lettere d’amore. C’è già Romeo e Giulietta se vi interessano cose dolci.
Non vi dico neanche chi voterò, nonostante possa apertamente dire, come ho già fatto in passato, che la destra italiana non mi stia particolarmente simpatica.
Andiamo avanti dunque. Stasera sono stato alla cena per una Cresima e tra i tanti discorsi usciti… è rispuntata Londra. Due ragazze grazie al Servizio Civile Internazionale sono state per 6 mesi da quelle parti.
Ecco dunque uscire tutti i ricordi, le storie e… i tristi “luoghi comuni” tanto comuni e poco irreali.
Uno di quelli? Il binomio Sicilia = Mafia. E’ tristemente vero… nonostante ci sia un popolo che tenta di ribellarsi e comunque (si spera) anche una civiltà, dall’altro lato, che con il tempo dovrebbe capire che non è propriamente così. Probabilmente Cammarata, i suoi *bei cartelli* doveva metter(se)li altrove… dovevano essere le altre città a scoprire che “Palermo è cambiata”.
Parlando… mi è tornato in mente un *simpatico* aneddoto realmente accaduto.
Ero a Londra, diciassettenne. Per mantenermi le vacanze (quasi 2 mesi) cercai lavoro come cameriere o lavapiatti. Devo dire che… stavo simpatico alle persone che incontravo. Ho cambiato nei due mesi vari ristoranti (alla faccia della mancanza del lavoro in Sicilia! –> Orlando, prendi nota…) e tutti mi trattavano bene. Un cuoco si offriva anche di accompagnarmi a casa (quando non succedeva, dovevo farmi un paio di chilometri tra gente ubriaca) oppure potevo andare a mangiare li anche quando ero fuori orario… insomma: lavoravo sodo ma mi rispettavano.
C’era però sempre il solito sarcasmo… “sei un mafioso” oppure “ma sei un boss tu?” e cose simili… ma non credo che il rispetto nascesse comunque da li.
Nell’ultima busta paga, prima di salutare (con tanta malinconia) tutti, rifare le valigie e tornare al mio sole, il proprietario dell’ultimo ristorante in cui lavorai… volle immortalare questa cosa scrivendo sulla busta le seguenti parole “Emmanuelle … capo de tutti i capi di Sicilia”.
Quella busta la conservai… e stasera, ho deciso di fotografarla.
Giusto per ripensare un po’ a quel signore bassino e grassoccio… e magari, ridere un po’ di questa tanto amata quanto bistrattata terra. 🙂
Emanuele
[…] volta che lavai i piatti con piacere fu a Londra, quando a 17 anni lavorai come lavapiatti in alcuni ristoranti… ovviamente li mi […]
[…] il ristorante in cui lavorai per un’estate intera a 17 anni. Si trova vicino al centro di Londra (guardandolo non si direbbe…) e – cavoli […]