[…] Ma in realtà il trapassato remoto è un modo di pensare la storia, ed è un modo di capire il tempo. Non è la stessa cosa dire: ebbi cantato piuttosto che cantai. Perché tra i due tempi c’è una linea di separazione. Un qualcosa di avvenuto e di concluso, una sistemazione del disordine della vita. Usare il trapassato remoto è un modo per archiviare davvero, ma non è un modo per dimenticare.

(Via: Il trapassato remoto che non usa più nessuno)

Emanuele

Scioglilingua.

Sono un pirla, c’è poco da fare. 😐 Però vediamo chi – tra voi – è il più veloce a comprendere la mia idiozia. 😎 Emanuele PS: 100 punti extra per chi riconosce quali sono le mie!