Questo sito non ti traccia.

«Think outside the box» è un modo di dire nato tra gli anni ’70 e ’80 per spronare la gente ad usare nuovi approcci verso problemi classici. Molti tecnici del web (webmaster si usa ancora?!) sembra abbiano dimenticato la possibilità di utilizzare soluzioni alternative. Dovunque tu possa navigare, la tecnica è sempre simile: JavaScript, CDN e risorse esterne quasi fosse il medico a prescriverle.

Il problema ovviamente non sta nell’utilizzare strumenti altrui (sono d’accordo, non ha senso reinventare la ruota) quanto piuttosto nel dare il fianco a profilazione, dispersione dei dati e blanda gestione della privacy con tutti gli effetti sempre più evidenti che questo comporta.

Il più delle volte però basterebbero piccole attenzioni e un paio di modifiche per incrementare in maniera enorme il livello di privacy fornito da un sito web.

Questo sito non ti traccia e difende i tuoi dati e mi piacerebbe che questa fosse un’occasione per tanti colleghi-blogger per rivedere le proprie scelte.

Nel mondo reale il portiere del palazzo non va dicendo a chiunque se oggi gli sei passato davanti. I siti odierni invece comunicano puntualmente a terzi il nostro passaggio.

Pulsanti di Facebook, share su Twitter, font di Google… sono davvero necessari? Hai la matematica certezza che l’interazione sul tuo sito sia amplificata in maniera netta tramite questi servizi? Oppure non hai mai approfondito l’argomento ma data la pressante offerta hai creduto e ceduto ai proclami di maggiore socialità?

Ogni volta in cui un utente carica quei contenuti attraverso la tua pagina, i gestori di quel servizio aggiungono un tassello al tracking verso l’utente: «è passato da qui, alle ore X, usando il browser Y, collegato con IP 1.2.3.4 e dunque geolocalizzabile in zona K, usando un device Z, pochi minuti fa era sul sito blablabla e solitamente tra un po’ lo vedrò apparire sul sito BBB».

Tutelare la privacy di chi visita il tuo sito è una forma di rispetto in formato digitale.

In queste pagine, non esistono Google Fonts remoti (i font sono offerti localmente), non esistono i pulsanti di condivisione, non esistono contenuti multimediali remoti e di recente ho sostituito il mio feed di Twitter con il feed del mio account Mastodon servito direttamente da questo dominio. In condizioni come queste HTTP/2 e Lazy Loading delle risorse mostrano tutti i loro benefici.

In pratica, quando passi da queste parti nessun servizio esterno sarà informato della tua visita. Puoi saltellare tra le pagine di questo blog senza che nessuna big corporation si ponga qualche domanda. 🤣

Se hai un sito, che aspetti a rivedere le tue scelte?

Riprendiamoci i nostri dati.

Emanuele

4 commenti » Scrivi un commento

    • Daje Nicola che sei più che preparato per fare una cosa del genere! Non hai scuse! 🙂
      Ciao,
      Emanuele
      PS: sono disponibile in caso di dubbi.

  1. Interessante ma ho un dubbio…se non lo grida il portiere potrebbe gridarlo l’autista che ti ha portato fino li: quale browser?

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