Le ho mai raccontato del vento del Nord.

Copertina libro "Le ho mai raccontato del vento del Nord" di Daniel GlattauerBello! Letto tutto d’un fiato… e nonostante si tratti di un romanzo, mi ha lasciato dentro tanti spunti di riflessione.

Le ho mai raccontato del vento del Nord racconta la storia di due perfetti sconosciuti che si conoscono, si scoprono, si raccontano per un paio d’anni in seguito ad una e-mail mandata all’indirizzo sbagliato. Una storia nata per caso, fatta di serate virtuali passate sorseggiando un bicchiere di buon vino seduti ognuno di fronte al proprio monitor. Una favola epistolare che però fa riflettere e, così, stavolta, più che parlarvi del libro (che consiglierei a chiunque coltivi relazioni via web) mi sorge – spontanea – una domanda.

Secondo voi è possibile innamorarsi di qualcuno/a semplicemente attraverso lo scambio di posta (e-mail o cartacea importa poco)? I due protagonisti della storia, finiscono per legarsi in una maniera incredibile, semplicemente nutrendosi delle parole dell’altro.

Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente.

E io son d’accordo che scrivere è come baciare, almeno nel senso filosofico e artistico del concetto. Un bacio o delle parole sono vettori di emozioni, emozioni anche forti e, spesso, totalizzanti e inebrianti.

Mentre leggevo il libro rivisitavo i miei atteggiamenti sul web e con tutte le persone con cui mantengo rapporti “virtuali“. Non è raro che scambi e-mail con sconosciuti e sconosciute. Questo blog, in questi anni, mi ha regalato tantissime conoscenze e ancor prima, le chat su IRC hanno fatto altrettanto.

Però, mi sono accorto, non ho mai sentito l’esigenza di stringere rapporti sentimentali attraverso il web, non mi son mai ritrovato coinvolto in legami virtuali che di reale e carnale hanno ben poco. Non voglio sminuire i rapporti instaurati, però mi riesce realmente difficile abbandonarmi in qualcosa che non scuote, smuove, strattona la mia realtà, la mia quotidianità. Rimangono sempre piacevoli conoscenze che, chissà, magari un giorno riusciranno fortuitamente a trasformarsi in conoscenze reali ma non perché ne senta una necessità pressante.

Comunque, provate a leggere il libro, è pur sempre una bella storia, fatta di continui scambi di e-mail, di parole scelte con attenzione, di conoscenza reciproca basata più su ciò che si dice tra le righe che ciò che viene scritto. Forse, alla fine, la cosa bella è proprio questa. Quando si scrive, si presta molto più attenzione a ciò che si comunica, soprattutto quando non si ha l’opportunità di guardarsi negli occhi…

Emanuele

14 commenti » Scrivi un commento

  1. NON SO SE SIA POSSIBILE, SO DI GENTE A CUI E’ SUCCESSO E MI PIACE PENSARE CHE LO SIA.
    IO CHE AMO GLI ODORI, IL CALORE DELLA PELLE, LA FORZA DELLO SGUARDO E I TIMBRO DELLA VOCE NON SO SE POTRI MAI…(AL DI LA’ DEL FATTO CHE NON LO CERCO ESSENDO FELICEMENTE IMPEGNATA).
    TROVO LA COSA PERO’ MOLTO STUZZICANTE, IMMAGINO CHE, SE DOPO UNA CONOSCENZA FATTA DI PAROLE, CENTELLINATE O STRARIPANTI, SCAMBIATE SU CARTA O SUL WEB, DUE PERSONE SI CONOSCONO E PROVANO LE STESSE EMOZIONI PROVATE SENZA VEDERSI, LA COSA DEVE ESSERE TREMENDAMENTE BELLA.
    BAH…SONO IN VENE DI ROMANTICHERIE…
    CIAO

    • Anch’io credo sia possibile, in fin dei conti “le vie del Signore sono infinite”, però per come vivo il web io mi fa quasi paura l’idea di legarmi ad una estranea che riesce a scrivere ed ammaliarmi attraverso belle parole. Cioè, l’amore è vero che può entrare da qualsiasi porta ma è anche vero che senza condividere una passeggiata, una spesa al supermercato, una fila da qualche parte, un’ora nel traffico, un pranzo, una cena, tre risate insieme mi sembra difficile poter definire quel rapporto “totalizzante“.
      Devo confessare che in passato, soprattutto attraverso questo blog, son capitate varie ragazze probabilmente fulminate dalle mie parole e dai miei pensieri… però non sono riuscito mai a fare un passo verso loro. Sono rimaste conoscenze e niente di più (alcune poi sono andate naturalmente perse quando capivano che non ci usciva assolutamente nulla…: ero molto schietto e sincero!).
      Nel libro i due protagonisti si chiedono per tutto il libro se la scintilla possa morire non appena l’idea che si ha di quella persona si confronta con la realtà. Avvicinano e allontanano l’incontro continuamente confusi da questo dilemma. Rischiare di perdere quel bel rapporto o convincersi che sarà soddisfatto anche nella realtà?
      Secondo me questa cosa delle illusioni è qualcosa che la gente sul web molto spesso trascura… si crea strane idee fantasiose di chi frequenta “virtualmente” e costruisce attorno quella figura un mondo che magari neanche esiste. E’ anche per questo che non saprei abbandonarmi… sono troppo net-addicted per cadere in certi tranelli che la rete ti fa! 🙂
      Ciao,
      Emanuele

  2. Io, come te, bazzico internet da tanti anni e ho stretto tante amicizie virtuali (soprattuto ai tempi di IRC), anche MOLTO importanti. Ma l’amore via web…no, non esiste proprio! proprio grazie al tuo blog ho avuto un’esperienza particolare, una grandissima amicizia con una ragazza (che non so se legge ancora) e piu’ volte lei mi ha chiesto se ci fosse qualcos’altro…non poteva esserci qualcos’altro se dal vivo non ci siamo mai conosciuti! l’amore per conto mio ha anche un fattore fisico, le sensazioni gia’ citate da roby17…senza considerare il fatto che le persone sono diverse tra web e ralta’, io per primo 😛

    • Concordo con ciò che dici! Per dirla in maniera contadinesca: ho bisogno di condividere la puzza delle ascelle! 😛
      Comunque adesso, se vuoi anche privatamente, devi svelarmi di chi si tratta… non sapevo che questo blog fosse capace di tanto, anche perché le e-mail di chi commenta non sono visibili!
      Ciao,
      Emanuele

  3. La prossima volta che ti vedo su msn ti dico…beh, ecco, non sopporto i profumi ma nemmeno la puzza di ascelle, preferisco un deodorante delicato 😀

  4. Tempo fa mi ero posta la stessa domanda 🙂
    Penso che l’Amore possa nascere solo da un confronto reale!
    Se c’è sincerità da entrambe le parti, Internet diventa un mezzo di comunicazione come un altro e ci si può conoscere realmente. Senza un confronto diretto però, secondo me, quello che crediamo innamoramento è solo un’idealizzazione!

  5. eh qui ci sarebbe tanto da dire 🙂

    per esempio posso dirti che mio marito l’ho conosciuto per e-mail :love:

    non so se ci si possa innamorare esclusivamente via web, ma sicuramente via web ci si puo’ conoscere molto bene (sempre supponendo che da entrambe le parti ci sia solo sincerita’), anzi… ci si conosce da dentro prima che da fuori! quindi si conoscono i pensieri dell’altro, le idee, ci si racconta a vicenda in totale liberta’, senza “imbarazzo” dovuto alla presenza dell’altro!
    nel nostro caso (ma non sempre) non vedersi all’inizio e’ stato come “svelarsi totalmente”, non come nascondersi dietro uno schermo.

    ci siamo “innamorati” solo dopo esserci visti dal vivo, perche’ vedersi e’ molto importante, non si puo’ mantenere una relazione restando solo nel “virtuale”… ma il background che avevamo creato con le emails e’ stato fondamentale!

    non conoscevo questo libro, e ora mi ha incuriosito molto, ora che torno in italia me lo compro!

    e cmq mi hai fatto ripensare a “c’e’ posta per te”, l’hai visto?
    😎

  6. A me è successo.

    Scambio di email quasi per caso, parole che ho sentito subito “mie” , serate a leggere quelle lettere “virtuali” sempre più lunghe e sempre più appassionate…pian piano mi sono innamorata delle parole… ma ad un certo punto le parole non bastavano più… ed è arrivato il momento di vedersi DAVVERO per comporre i pezzi mancanti del puzzle :love:

    …sono passati anni e anni…ma quelle emails le conservo ancora, leggendo il lubro di Glattauer mi son ritrovata in molte delle emozioni descritte… anche se il finale mi aveva lasciato un attimo con l’amaro in bocca…

    Ho scoperto che esisteva il seguito del libro, ma era disponibile solo in tedesco… MA per fortuna in questi giorni è uscito anche in Italia : metti in wishlist “la settima onda” 🙂

    ..ho iniziato a leggerlo stamane… molta fatica a posarlo… non vedo l’ora che venga stasera per continuare con l’avventura 🙂

    Un saluto

  7. Princess, la sincerità c’è… quella non manca e avrebbe poco senso: non essere sinceri quando si dialoga comporta solo una perdita di tempo! Quando scrivo qui o via e-mail dico sempre ciò che faccio/penso… che senso ha discutere di cose che non esistono? Il punto secondo me non è quello (anche se capisco il tuo discorso, perché c’è gente che sul web vive mondi paralleli…), il punto è quanto un rapporto virtuale sappia trasportare o meno.
    Marica, la tua testimonianza è incredibile (ma non una novità considerati quanti servizi di online dating esistono da anni…) e non la conoscevo! Io non è che sono contrario ai rapporti via web (ripeto, conosco tantissime persone con cui provo veramente piacere nel chiacchierare e che stimo decisamente), però – probabilmente per come son fatto io – senza quotidianità un rapporto virtuale non riesce a darmi quel quid in più necessario a farmi “perdere la testa”. Per quanto una persona possa dimostrarsi interessante, affascinante, socievole e simpatica mi ricordo sempre che si trova “fuori dal mio mondo che mi circonda” e quindi rimane fuori anche da certe dinamiche interiori. Boh, magari un giorno accadrà tutto il contrario e sarò in grado di smentire queste parole… chissà!
    Jackie, ma quant’è durato il tuo scambio di e-mail? Quel libro è impressionante perché questi due si legano, forse riflettendoci, ancor più superficialmente di tante altre persone. Riguardando il libro dopo qualche giorno, mi sembra quasi forzata la cosa: fin da subito iniziano a trasformare il loro rapporto senza neanche raccontarsi veramente. E “raccontarsi” secondo me (proprio perché si tratta di conoscersi con sincerità) è anche dire ciò che si pensa di ciò che si vive (loro nel libro tantissimi aspetti li tagliano fuori… esigenze narrative?!). Non si può vivere solo di “passione” immotivata (mi sembra così adesso quella del libro, assurdo!). Comunque grazie per la segnalazione del libro… magari lo leggo così smonto anche il sequel! 😛
    Ciao,
    Emanuele

  8. circa 2 mesi… però ad un certo punto , come detto sopra, le parole non son più bastate e c’è stata la necessità di vedersi di persona… leggendo anche il sequel del libro, c’è una cosa che mi irrita… tutto sto tira e molla continuo… si, no, forse, vediamoci, no, vediamoci, non sentiamoci più , tutto sto gioco “psicologico” e di indecisione che ti fa venir voglia di dire alla protagonista “ma va a quel paese” 😡

  9. Cmq volevo precisare che io e il marito ci siamo “conosciuti” su un forum di ingegneria parlando di un esame di informatica… a quei tempi lui era stato appena lasciato e a me piaceva un altro ragazzo, quindi nessuno dei due aveva in mente una possibile relazione sentimentale….
    Ma scrivendoci ci siamo conosciuti un po’ alla volta, fin quando e’ arrivata l’esigenza di vederci, ma nemmeno allora pensavamo a “un secondo fine”.
    Come dici tu, e’ importante vedersi, interagire dal vivo, per capire se l’altro ci puo’ piacere davvero…. nel mio caso se magari lui fumava o era troppo fighetto, per esempio, non so come sarebbero andate le cose…

    Ma ricorda che “l’essenziale e’ invisibile agli occhi” 🙂

    L’esserci conosciuti per email e’ stato fondamentale nel nostro caso, anche se da solo non sarebbe stato sufficiente.

  10. Jackie concordo sul tira e molla. E’ stressante a tratti e mi sembra assurdo: o c’è la volontà di vedersi o non c’è. Questo gioco infantile tra due persone che – nella storia – sono adulte e molto serie stona un po’.
    Marica, è vero, l’essenziale è invisibile agli occhi. Spero che, se mi conosci un po’ tramite queste pagine, riuscirai a credere quanto per me sia vero quel detto. Però non so, io ho bisogno di avvertire l’invisibile. Quando intendo che devo “vedere” l’altra persona non mi riferisco all’aspetto fisico, quanto alla voglia di vivere i suoi atteggiamenti, di confrontarmi con i suoi comportamenti. Con la rapidità dei gesti e con il tono della voce di fronte a certe situazioni. L’essenziale è invisibile agli occhi!
    Ciao,
    Emanuele

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