La cosa sorprendente del vero Zuckerberg, nel video e nella stampa, è la relativa banalità delle sue idee riguardo al “Perché” all’origine di Facebook.

Mark usa la parola “connettere” come i credenti usano la parola “Gesù”, come se fosse sacro di per sé: “Quindi l’idea è davvero che, uhm, il sito aiuta tutti a connettersi con le persone e condividere informazioni con le persone con cui vogliono rimanere in contatto.”

La connessione è l’obiettivo.

La qualità di quella connessione, la qualità delle informazioni che la attraversano, la qualità della relazione che la connessione consente – nessuna di queste è importante. Che molti software di social networking incoraggino esplicitamente le persone a creare connessioni deboli e superficiali l’una con l’altra (come ha recentemente sostenuto Malcolm Gladwell), e che questa potrebbe non essere una cosa del tutto positiva, sembra che non gli sia mai venuto in mente.

Zadie Smith – Generation Why?


Emanuele

Tempi moderni.

“Do your own divorce”. A Birmingham, nella biblioteca più grande d’europa c’è anche questo. Chissà quando troveremo in giro le “Stop and drop”, cabine suicidio self-service ipotizzate in Futurama. Emanuele

Sopportare.

Dobbiamo sopportarci quali siamo, il segreto è tutto qui. Sopportare il nostro carattere, la nostra natura di fondo, con tutti i suoi difetti, il suo egoismo e la sua cupidigia, che non saranno corretti né dall’esperienza né dalla buona volontà. … Leggi ancora →