Oggi ho avuto un esame e non è andato. A nulla è servito l’isolamento non solo dal computer, ma anche dagli amici (addirittura per due settimane) o dal mondo tanto che ho visto la partita dell’Italia a casa e poi ho studiato fino a mezza notte. Il punto è che quest’esame rappresenta – per chi ha la fortuna di risultarmi collega di corso di laurea -, semplicemente, l’Everest.
Tutto ciò che arriva dopo è più semplice, più facile, meno stressante o impegnativo. Il mio quaderno degli esercizi pesa quasi 1,7kg (non scherzo, l’ho pesato). Facile capire quanta matematica ci sia dentro, quanta matematica abbia scritto, quanti calcoli abbia fatto in questi mesi di lavoro. Eppure non è bastato.
Da questa giornata però non prendo in ricordo la brutta avventura, quanto la mia capacità di sminuire ciò che tende a farmi paura.
Se anni fa dopo un esame non superato sarei corso a chiudermi nella stanza a dormire, stamattina dopo l’esame ho preso l’iPod, ho rimesso il casco, son salito in Vespa e direttamente dall’università sono andato fino al mare. Mi sono seduto su una panchina e mi son gustato un bel gelato da solo. Avevo bisogno di qualcosa di dolce dopo quell’amaro. So – nuovamente – di aver fatto tutto il possibile, cosa mi sarei dovuto rimproverare? Per cosa avrei dovuto piangere?
La vita è strana. Sicuramente spesso accadono cose che non vogliamo, anche perché decidono inesorabilmente il nostro futuro (prossimo o remoto) ma quando si è in pace con sé stessi c’è poco da fare. Si ha voglia di un gelato.
Qualche giorno fa leggevo una bella riflessione sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Da una vita la gente si divide tra chi lo vede pieno e chi lo vede vuoto. Semplicemente, invece, bisognerebbe imparare a rendersi conto che quel bicchiere, come la nostra vita, è sempre pieno… ma di due sostanze diverse. L’amaro e… il gelato.
Emanuele
Manu…vuol dire che doveva andare così…nn ti preoccupare…probabilmente starai pensando al tempo che passa…nn importa, una volta laureati sai quanto se ne perde di tempo a cercare o trovare il lavoro giusto! Hai perso una battaglia, fa niente, nn sarà questa a fare la differenza!
ti abbraccio 🙂
p.s. e la gelateria migliore della città?
Grazie per le belle parole Lori… si vede che riesci a leggermi dentro. Il tempo, in questo periodo della mia vita mi sembra una delle risorse più belle da sfruttare. Non mi piace che vada perso o sprecato… vorrei che fosse sempre tutto “in attivo”. So bene che nell’arco di una vita non sarà questo a cambiar le cose ed è per questo che accetto la sconfitta… intanto però, devo vincere io. Questo è indubbio.
Ciao,
Emanuele
PS: è una domanda a cui manca l’accento oppure era “ma che fine ha fatto la migliore gelateria della città?”.
ma sì!certo che vincerai,ci vuole solo pazienza e forza di volontà! 😀
p.s. credo un misto tra le due domande! 😡
Ciao 🙂
Essì… pazienta oggi, pazienta domani… ormai sono la pazienza fatta persona (per tante cose). Ma in fin dei conti… la pazienza è la virtù dei forti e così mi sta bene. 🙂
Ciao,
Emanuele
PS: ma se è un mix tra le due, io come rispondo? 😮
baci 😆