Tempi moderni.

wolly: tu sei un asociale
wolly: però è indubbio che sei famoso sulla blogosfera

Un tempo avrei creduto di poter essere un asociale se avessi avuto amicizie virtuali invece di coltivare quelle reali. Oggi invece si passa per asociali quando non si ha il tempo di frequentare i social network (la discussione su skype – in quell’istante – verteva su quell’aspetto e sulla mia assenza).

Distante dall’essere una critica a wolly, semplicemente l’altro giorno – in macchina – riflettevo sull’uso di questa parola e di come la visione del web sia mutata nel tempo.

Emanuele

3 commenti » Scrivi un commento

  1. Qualche tempo fa sul mio blog ho parlato di bsocialità 😀 Forse è quello il vero problema?

  2. Riflessione interessante, in effetti in molti casi la rivoluzione del web non esclude la terminologia e le dinamiche sociali. Questo forse è un caso paradossale dove la rete quasi ribalta la prospettiva rispetto alla tradizione. Forse a te non interessa più di tanto, ma… resta il fatto che Wolly ha ragione, un po’ si sente la tua “mancanza” nelle reti sociali su Internet

    • Camu, nel mio caso però sarebbe un po’ diverso… perché la mia “socialità sul web” è ben definita e limitata nonostante le infinite ore alla settimana in cui sono davanti al computer…
      Kobayashi, è proprio così: la realtà del web, essendo uno specchio di quella reale, presenta anche tutti questi aspetti: dall’invidia alla gelosia, alla socialità, ai legami più o meno forti. Però non è una cosa così scontata… 15 anni fa internet era diversa e – palesemente – l’asociale era chi si alienava sul web allontanandosi dalla vita vera. Adesso è possibile socializzare sul web, così non sempre si è asociali nel senso stretto del termine (e specifico questo perché non so quanto vere possano essere certe amicizie “virtuali” se poi non si trasformano in realtà…).
      Riguardo la mia assenza dai SN, semplicemente ho paura di perdere ancora più tempo di quanto non me ne rubi già adesso questo blog e tutte le altre piccole cose che seguo qui e li. Credo che “accentrare” e non sgretolare troppo la propria presenza possa essere un modo per ottimizzare il tempo: chi vuol chiacchierare con me sa che può trovarmi qui e su pochi altri posti. Io, dal mio lato, non avrò mille strumenti da controllare, aggiornare, seguire… anche perché alla fine tutto diventa mediocre e nuovamente mi viene il dubbio che quel “socializzare” non sia una cosa reale ma una semplice illusione “giusto perché… parlo”.
      Ciao,
      Emanuele

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