Dopo un weekend fuori porta per l’apertura del nuovo anno scout, stasera, ho accompagnato i miei a Messa.
Li ho aspettati in macchina (avendo già partecipato durante il pernottamento…), con un CD soft che ascoltavo mentre tutt’intorno pioveva.
Ho preso un foglio di carta e una penna… e ho tentato la scrittura di un dialogo.
Non so perché, ma avevo voglia di giocare, e ho immaginato che una gocciolina finita nel mio orecchio mi sussurrasse delle cose. Era lei la protagonista del dialogo.
La pioggia batteva incessante e in quell’ambiente piccolissimo le parole scorrevano come l’acqua nei tombini.
Tutt’un tratto però, il cielo s’è calmato e le gocce son diminuite fino a fermarsi.
Stranamente, anch’io sono rimasto senza parole… e adesso quel dialogo è interrotto a metà, non so continuarlo e non mi piace trascriverlo qui senza che conduca ad una meta.
Perché un dialogo? Perché fin ora ho scritto sempre dei pezzi molto descrittivi e mi son reso conto che scrivere bei dialoghi è impegnativo.
Avrei voluto che non smettesse di piovere stasera. 🙂
Emanuele