Io la torta di compleanno l’ho già vista. E ho visto anche la frase che mia madre ha fatto scrivere li sopra.
L’ho vista perché la torta, quest’anno, sono andato a prendermela io.
E’ stata una giornata strana questa, passata più in fretta di quanto credessi.
Mattina come al solito agli scout, tra gli auguri di chi mi vuol bene e le battutine che sento da ventisei anni sulla coincidenza del mio compleanno con “la festa della donna”. Una amica però oggi mi ha rinnovato gli auguri dicendo che non è un caso che le due cose coincidano. Ecco, ci rido un po’ su e mi va bene così. 🙂
Comunque… quest’anno non avevo grandissima voglia di festeggiare, non so perché. Forse i numeri fanno paura. Aumentano e fanno sentire il loro peso.
Ieri sera è stata una bella serata, con appena 8 amici attorno ad un tavolo, con qualche birra e una bottiglia di spumante stappata a mezzanotte e qualche minuto. Erano davvero contati gli amici, ma d’altronde ero io a dire – da giorni – di non voler far nulla… è stato il mio migliore amico a convincermi di prendere una bottiglia di spumante, altrimenti sarebbe mancata anche quella.
Non so perché. Eppure sono felice. Sono felice perché penso che quest’anno io abbia davvero iniziato a volare. Ci sono ancora miliardi di sogni che tengo nei cassetti della scrivania, del settimanile, dell’armadio e così via… però non ho mai la pretesa di tirarli fuori con forza. Arrivano e si realizzano perché “è il loro tempo”, e non c’è filosofia di vita più bella di questa.
C’è un tempo per ogni cosa, e così saranno i sogni a venir da me. Non per pura fortuna però. Semplicemente perché quei cassetti in fin dei conti, sono nel mio “essere“. Nel mio “modo di vivere”, nella mia forza nell’affrontare ciò che ho di fronte con animo sereno.
Di questa giornata ricorderò tre parole, dette da mio padre, intervallate da un paio di baci questa mattina. Sono probabilmente il primo segno di qualcosa che continuerò a portare avanti a denti stretti fino al suo compimento.
C’è un tempo per ogni cosa.
Mi han regalato varie cose tra ieri ed oggi. Tra le tante, i miei amici, due libri bellissimi.
Il primo, di Tiziano Terzani “La fine è il mio inizio”, una storia vera, un dialogo tra padre e figlio.
Il secondo, di Paolo Giordano intitolato “La solitudine dei numeri primi”. Un romanzo spettacolare di cui ho già divorato due capitoli.
Entrambi hanno un titolo che… solamente a guardarli mi vengono i brividi e metton voglia di scoprire cosa possano significare.
Infine, visto che vi racconto sempre tutto, è arrivato anche SuperMan. Si, proprio così. Un modellino da collezione alto 30 centimetri di SuperMan degli anni ’70.
Era il contenuto di quel pacco misterioso trovato ieri davanti la porta.
La cosa buffa però non è il regalo, quanto il mittente del pacco: è nuovamente lei, quella lettrice affezionata al mio modo di scrivere e (forse) al mio modo di vivere.
Non la sentivo da mesi, così è stata una sorpresa in tutti sensi. L’ho già ringraziata via e-mail.
Adesso mi immergo nuovamente tra le pagine di quel libro, poi vado a preparare la tavola e sistemarmi per la serata.
Non sarà nulla di speciale, o meglio, sarà speciale senza usare effetti speciali.
Saremo in quattro: io, mio padre, mia madre e mia zia. Sarà bello così, perché è così che ho voluto questa serata.
La mia famiglia, quest’anno ho imparato ad amarla come forse non avevo mai fatto prima ed è con loro che voglio spegnere le candeline.
E’ con loro che voglio condividere la grinta che dalle mie giornate, è finita prima su quella torta e adesso nel titolo di questo post.
Emanuele
Buon compleanno Manuuuu!!
Proprio poco fa dicevo ad Andre: “forse domani Manu fa il compleanno…” Non ricordavo se era ieri o domani…Invece è oggi!! Tanti auguri da parte nostra! 😉
Essì… era giorno 8! Grazie mille per gli auguri! :joy:
Ciao,
Emanuele
Nuovamente auguri !
[…] stanza. Mancano ormai poche pagine e non ho ancora deciso quando “farle parlare”. Dopo il mio compleanno ho pensato fosse arrivato il momento giusto per concludere quel cammino invece, un po’ per […]