Ci sono due specie di persone.
Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono.
E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita.
Ci sono gli attori. E ci sono i funamboli.
Ho appena finito di leggere “Neve” di Maxence Fermine. Sono ancora “in estasi”. Ho così tante parole dentro che… quasi quasi lo rileggerei tutto, di nuovo, tutto d’un fiato.
Questo Natale mi sta sembrando un bel Natale… però, purtroppo, c’è una cosa che mi manca.
Non sono ancora pronto per perdonare. Ci penso da tempo ma, probabilmente, è ancora presto. E mi fa male.
Grazie comunque per il bel regalo.
Emanuele
Auguri!
Il perdono è un bel gesto, un gesto nobile, ma è un gesto che nessuno, penso, riesca a farlo subito. La cosa che puo’ aiutare è il tempo, si, il tempo è la miglior medicina, quindi, non preoccuparti, con il tempo vedrai che riuscirai a perdonare 😉
Si, sono cosciente che ci vorrà tempo. Speravo però di essere in grado, entro Natale di farlo. Purtroppo non mi sento a posto con la coscienza e non lo sarò finché non avrò rimediato. Non mi importa neanche di ricevere le scuse, è piuttosto un mio disagio che mi fa sentire “in difetto”. 😐
Ciao,
Emanuele
[…] Sarebbe proprio il caso di prender la macchina e gli scarponi… e andare a cercare un po’ di Neve*… […]
[…] 2005 mi catturò il senso vero del Natale. Nel 2006 dedicai quel giorno alla difficoltà di un perdono che non sapevo compiere. Nel 2007 ad una persona importante. Nel 2008 ad una persona povera […]
[…] libro era già garanzia di successo. Mi ero innamorato di Neve, un capolavoro bellissimo che porto nel cuore (e nascosto nel footer di questo blog…) e la […]
[…] tempo volevo completare “la trilogia dei colori” di Maxence Fermine composta da Neve (bianco), L’apicoltore (arancio) e Il violino nero (nero). Sono riuscito a farlo il mese […]