I figli, specie quando molto piccoli, trasformano le famiglie di continuo. I loro progressi, giorno dopo giorno, portano tutti verso nuove dinamiche. Da un po’ di tempo gli equilibri dentro casa nostra sono cambiati ancora.
Elena da un po’ di mesi ha smesso di essere una bambolina sdraiata da qualche parte. La fase dell’interattività è ormai partita a pieno regime: corre, gioca, scherza con gli altri e scopre l’ambiente. E’ una presenza tangibile e non più discreta.
Giorgia non ha ancora digerito questa novità e in questo periodo è evidente una gelosia comprensibile ma a tratti pericolosa. Nonostante sia una bimba molto ubbidiente sente spesso la necessità di scaricare fisicamente, verso Elena, questo suo disagio interiore.
«Elena è gelosa» ci confida, trasponendo un sentimento tutto suo. «Un tempo, quando non c’era Elena, tu eri tutto mio, adesso sei un po’ mio e un po’ di Elena», mi racconta quando provo a capire di più.
Noi cerchiamo di esser presenti per lei tanto quanto possa richiedere Elena ma, chiaramente, per Giorgia non è sufficiente. Vorrebbe non dover condividere l’attenzione che un tempo le era totalmente riservata.
Elena pende dalle labbra di sua sorella ed è un continuo inseguirla ed imitarla in tutto quello che fa. Nonostante ciò, è vittima delle sue incursioni e in quest’ultimo periodo, per probabile reazione, tende a cercare maggiore contatto con noi, forse alla ricerca di protezione e sicurezza.
E’ un percorso nuovo, sia per noi genitori che per lei. Sono certo che il tempo le aiuterà a riconoscere la bellezza dell’avere una sorella e il fatto che l’amore di papà e mamma non cambia e non cambierà mai.
Dato che però non si nasce genitori, non ho la presunzione di aver la soluzione in tasca e mi piace condividere opinioni ed esperienze, se sei un educatore/trice, una psicologa o uno psicologo, se sei una mamma o un papà di o se – a qualsiasi titolo – credi di poter suggerire qualcosa, scrivi pure qui sotto, te ne sarò grato!
Emanuele
Ciao Manu!
La gelosia della primogenita la conosco benissimo, l’ho provata con mia sorella di tre anni più piccola e la ricordo come fosse ora. Non l’ho provata invece con la sorellina nata sette anni dopo; lì la mammina che c’era in me si è materializzata, al punto che mia sorella mi chiamava mamma.
Chiedo ancora scusa alla secondogenita quando noi tre ci troviamo ad affondare nei ricordi, quelli di quando eravamo piccole, perchè oltre alle risate per quello che combinavamo, ricordo benissimo i morsi che le davo da piccola, le lotte fisiche in cui lei si dimenava…questo immagino quando lei aveva circa 2 anni e io 5. Devo dire che si sapeva anche difendere, ma so di averla fatta piangere più volte.
Ricordo anche il fastidio che mi davano molte delle sue peculiarità, il modo in cui mangiava, in cui si sedeva eccetera.
Nel mio caso si è aggiunto anche un episodio che ha peggiorato le cose.
Quando mia mamma aveva il pancione, mi continuava a dire che sarebbe arrivata una sorellina di nome Martina.
Quando partorì, mio padre ebbe la stravagante idea di suggerirle il nome Monica.
Quindi Martina non arrivò, ma arrivò Monica e mia mamma mi dice che io urlavo perchè volevo Martina, non quella bambina! Certamentepoi poi capii, ma non fu un bell’inizio!
Crescendo ho lottato con questi sentimenti riconoscendo la gelosia mai superata, poi per fortuna verso i dieci, dodoci anni siamo diventate amiche, abbiamo iniziato a condividere i pensieri sulla scuola, le prime cotte…
A quel punto è subentrata la gelosia della minore delle tre che ancora ci rinfaccia i momenti in cui lei era esclusa da quelle conversazioni perchè “troppo piccola”.
Fortunatamente anche con lei poi fu tutto superato e il legame che abbiamo funziona da alcuni decenni.
Quali consigli darti perciò?
Da figlia credo che potrebbe essere utile avere dei momenti in cui Elena non sia presente, in modo che Giorgia vi abbia per voi come prima.
Non so se sia possibile farlo con entrambi i genitori, ma credo possa bastare un rito quotidiano, ad esempio un giro in bicicletta di mezz’ora col papà o con la mamma e a volte con entrambi in cui lei si senta la vostra principessa come prima.
Poi sarà il tempo ad aiutarle, tieni conto che adesso per Giorgia ci sarà anche la frustrazione di avere tra i piedi questa bambolina sgambettante che però “non capisce nulla” rispetto a lei che ora sarà entrata nella parte “filosofica” della mente.
Almeno prima la sorella era una bambolina che se ne stava stesa da qualche parte!
Immagino che anche tu avrai ricordi delle gelosie tra voi fratelli, dovresti chiedere al maggiore che cosa provava, secondo me scoprireste cose che nemmeno immagini su di voi.
Spero di esserti stata un po’ utile, buona giornata,
Robi
Ciao Robi, che bello questo racconto. Ancor prima del suo valore ne ho apprezzato l’immagine. Detto ciò, comprendo quel che racconti: anch’io ricordo il divertimento un po’ sadico che avevo da piccolo nei confronti di mio fratello. Forse tutti i figli più piccoli crescono così ed è inevitabile che accada. Effettivamente vediamo fin da adesso in Elena uno spirito di sopportazione (anche del dolore) maggiore di quanto ne avesse Giorgia alla sua età. In qualche modo si sta forgiando sia il carattere che il fisico. Giorgia diventa indelicata nei confronti di Elena principalmente nei momenti di noia/stanchezza, occasioni che purtroppo è impossibile eliminare del tutto.
Appena mi capiterà proverò a chiedere a mia sorella se sia mai stata gelosa di me. Io al contrario, sto scoprendo che in realtà i primi figli sono unici per una ragione semplicissima: è con loro che i genitori provano l’emozione di qualsiasi traguardo della crescita per la prima volta.
Ciao,
Emanuele
L’ultima frase non c’entra…che nervoso, se non faccio errori non sono contenta 🙁
Dovresti includere il modo di cancellare i messaggi per le sbadate come me.
Eheh, ho corretto il tuo messaggio. Effettivamente dovrei vedere se esista una maniera semplice per implementare una modifica ai commenti.
Ciao,
Emanuele