‘a famigghia.

Qualche giorno fa mia zia mi ha detto “non ci siamo mai visti tanto spesso come in questo periodo…”, questo perché da quando vivo solo si è creato una sorta di impegno: un giorno alla settimana, volenti o nolenti, ci si vede per pranzo (vado io da lei…).

E’ bello. Se prima c’erano i genitori da seguire*, adesso che c’è più tempo per gestire altre cose, è un piacere immenso potersi dedicare a questo.

Rimane pur sempre un giorno alla settimana, però ogni settimana, questo piccolo rito fa piacere, fa sentire l’aria di casa. Faccio il resoconto della settimana, lei mi chiede se mangio, se ho sentito i miei, se ho bisogno di qualcosa (puntualmente torno a casa con un po’ di frutta, qualche carciofo, spinaci e cose di questo tipo…) e come vanno gli studi.

Inoltre c’è il piacere di fermarsi e pranzare con calma. Non alzarsi 30 secondi prima dell’ultimo boccone per correre al volo verso qualche impegno o bere mentre ci si re-infila le scarpe.

E’ una pausa settimanale piacevole come un dolcino in bocca. 🙂

Emanuele

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