Polvere sei e polvere ritornerai.

“Conosce la storia di Guru Nanak?”.

Sapevo che Guru Nanak è il grande santo dei sikh. Ma quale storia?

“Guru Nanak era sempre in viaggio…” attaccò il gioielliere.

Un giorno arriva in un villaggio. Vede una bella casa con tante bandiere colorate che sventolano all’ingresso. Gli dicono che lì sta l’uomo più ricco del paese, un prestasoldi. Ogni volta che mette da parte un’altra cassa piena di monete, alza una nuova bandiera e fa festa. Guru Nanak va alla casa e chiede se possono dare qualcosa da mangiare anche a lui. Il padrone, riconoscendolo come un sant’uomo, gli fa portare cibo e bevande.

Quando ha finito, Guru Nanak chiede al prestasoldi se gli può fare un favore.

“Certo”, dice quello, felice di fare un’opera buona e con ciò acquistare dei meriti sul suo karma. “Farò quel che volete.”

Guru Nanak dalla sua saccoccia tira fuori uno spillo di ferro tutto arrugginito: “Tienimelo in deposito. Me lo restituirai quando ci rincontreremo nella prossima vita”.

“Lo prometto”, dice il prestasoldi. “E non vi faccio nemmeno pagare”.

Guru Nanak si rimette in cammino e l’uomo va dalla moglie a raccontarle la storia.

“Cretino”, dice quella. “Come credi di poter mantenere la tua promessa? Quando muori, non potrai portarti dietro nulla, neppure quello spillo!”

L’uomo capisce. Corre dietro al sant’uomo, si butta ai suoi piedi e gli chiede di poterlo seguire come discepolo.

Il gioielliere godeva come me delle sue storie e alla fine di questa, come se parlasse a sé, continuò:

“La morte ci toglie tutto. Se riuscissimo ad alleggerirci prima ci sentiremmo più liberi”.

Tratto da: “Un altro giro di giostra” di Tiziano Terzani

Oggi è Mercoledì delle Ceneri e mi va di ricordarvelo così, senza parlarvi di Dio, di fede o di religioni perché certe verità sono universali e se ne può benissimo parlare con altre parole evidentemente.

Ho voglia di digiunare anche da questo blog che, a suo modo, è anch’esso il mio pane quotidiano.

A domani.

Emanuele

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