American Beauty

Rieccomi tornato dal cineforum… premetto che la macedonia è riuscitissima (mancavano i kiwi che ho dimenticato a comprare purtroppo…).

Locandina film ‘American Beauty’Detto questo, concentriamoci sul film… che come avrete capito era proprio American Beauty.

Rispetto allo scorso film, sono tornato decisamente più sereno… anche se non è risultato per niente un film banale.

American Beauty è la storia di una, anzi di un paio, di famiglie americane che se all’esterno possono sembrare normali, in realtà nascondono delle crisi e delle lacune enormi.

Il film parte da concetti tipici della nostra società e finisce per esasperarli con il passare del tempo. C’è il padre (Lester), stressato e scontento del proprio lavoro, c’è la madre (Carolyn) ossessionata dalla carriera e la figlia (Jane), insicura come tutte le adolescenti del nostro periodo.

C’è anche il padre “rigido” (Frank Fitts) con un passato come militare e la madre (Barbara) in uno stato depressivo tale che ormai risulta asettica. C’è il figlio (Ricky) che gioca un mix tra l’accettazione del padre e la sua necessità di ribellarsi a quei suoi schemi (e per questo spaccia stupefacenti).

Insomma, a guardarli così si tratta di casi comuni… intelligentemente però il film inizia a dar loro carattere e mostra ognuno di loro per ciò che sono dentro: un mix di aspetti positivi e negativi. E’ difficile trovare un personaggio “perfetto”. La trama fa evolvere le situazioni per far scoprire, per certi versi, come si va a finire vivendo in certi modi…

E così, il padre scontento del proprio lavoro che si innamora della compagna della figlia, in realtà è innamorato dei ricordi che quella ragazza giovane e bella gli ricorda. Ed è proprio quando, su un divano, lo comunica alla moglie che tutto diventa più chiaro. Dov’è finita quella ragazza che coltivava le rose? Quella ragazza che sorrideva sempre e non si preoccupava di nulla? Quella ragazza che per distrarre gli elicotteri delle tv locali si spogliava sui tetti? Lui sta ricercando quella moglie ormai persa.

La moglie è persa perché… – vittima del sistema capitalistico americano – si è lasciata trasportare dalla voglia di successo. Ha dimenticato quando, con semplicità, coltivava il proprio roseto ed è irrequieta perché vuol sfondare come venditrice di case. Per questo, tristemente, è disposta a tutto. Persino a tradire il marito… e ancor di più, a rinnegare la sua anima. Questo si evince quando si rimprovera perché non riesce ad esser soddisfatta… ma “il sistema vuole che tutti siano sempre perfetti per dare agli altri una figura vincente di se”. Dopo una giornata di insuccessi nel vendere una casa si schiaffeggerà per le lacrime che stavano scendendo.

La figlia (Jane), sta attraversando il solito periodo di distacco dalla famiglia: “i miei genitori li odio”. E così si circonda prima dei consigli della sua amica che, ostenta anch’essa sicurezza ed infinite esperienze sessuali, per nascondere invece tutta l’insicurezza che portava dentro. Poi invece si avvicina al suo vicino di casa che, per certi versi, potrebbe essere una figura che la aiuterà.

E’ interessante come questo film abbia fotografato l’andazzo della società moderna americana in cui, il successo, il capitalismo e l’essere belli sembrano esser diventate le uniche chiavi per riuscire nella vita. Il film, ogni tanto, rallenta tutto, grazie alle riflessioni poetiche del vicino di casa che si chiede… cosa è la bellezza?

E’ la “american beauty”, oppure è altro? Lui, attraverso una videocamera, proverà ad immortalarla. Ed è per questo che, guardando la registrazione di un sacchetto di plastica volteggiare in aria, risponde a Jane così:

“È stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita dietro a ogni cosa, e un’incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c’è motivo di avere paura, mai. […] A volte c’è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla, il mio cuore sta per franare.”

Scoprire il vero senso della bellezza. E’ un cammino che il padre di Jane farà… abbandonando il lavoro, iniziando a fare palestra per riscoprirsi “ancora vivo” e iniziando a condurre una vita un pizzico più vicino a come la sognava…

Anche per la madre arriverà un momento in cui si accorgerà comunque di aver seguito tanti ideali sbagliati. Forse, nel film, arriva un po’ tardi considerato come ritroverà il marito a casa… ma in fin dei conti è da apprezzare il fatto che, per tutti è possibile cambiare. Anche per chi ha commesso miriadi di scelte sbagliate.

Quelle rose rosse. Giocano nel film con Lester… appaiono ogni volta che sogna l’amica della figlia… e sono probabilmente un richiamo al roseto di sua moglie, che un tempo “era tutto per lei” mentre adesso era scomparsa.

Altrettanto interessante da notare è l’assenza di personaggi di colore all’interno del film: la società capitalistica americana è infatti molto più chiusa verso le altre etnie. Ma risulta chiusa anche nei confronti dell’omosessualità che porta ad un tragico finale.

Insomma, un film su cui ci sarebbe da discutere per ore… e mi dispiace averne dovuto tirare le somme così in fretta ma so bene che se non avessi scritto adesso, non l’avrei fatto più. C’è tanto e ancora tanto altro da dire. Ci sono una marea di particolari sui quali si dovrebbe riflettere. E’ un po’ tardi purtroppo e così mi fermo qui.

Se vi va di aggiungere qualcosa, vedrò di continuare la discussione nei commenti…

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

7 commenti » Scrivi un commento

  1. è il ritratto dell’America del mid-west, che tra l’altro rappresenta una buona fetta di tutta la nazione. Non a caso è ambientato a Anytown, una cittadina che potrebbe essere tutte, come ci viene suggerito anche dal nome. A proposito, American Beauty è pure il nome di una qualità di rose (le ha una mia amica sul terrazzo).
    L’ho trovato un bel film.
    ciao

  2. Antonio, che strano, tu dici bella recensione quando io, ieri sera, ho concluso il post totalmente insoddisfatto per come l’ho descritto. American Beauty è complesso… e avrei dovuto spendere molto più tempo mentre ho tirato solamente le somme dato l’orario. Al contrario, le recensioni degli altri film che ho visto al cineforum mi hanno lasciato più soddisfatto.
    Comunque, giusto per parlarne ancora un po’, in American Beauty c’è anche da notare come spesso i giovani tendano ad essere dei filosofi molto new-age (Ricky che vedeva la bellezza in una colomba morta o in una barbona morente…).
    Sono tante le cose da dire… tanto che mi sta quasi venendo voglia di rivederlo. Alcuni particolari che avevo notato ieri iniziano già a sfuggirmi… 😡
    Ciao,
    Emanuele

  3. American Beauty è forse il film più bello che abbia mai visto, ancora adesso che lo conosco quasi a memoria mi emoziona come non mai.

    Il punto non è tanto lo spaccato della società americana, io direi che è di quella attuale nel mondo moderno: nel 90% dei casi, le persone sono intimamente diversissime, se non l’opposto, di quello che sembrano. (occhio agli spoiler) La ragazzina complessata che in realtà è figa da morire, la sua migliore amica atteggiata a vamp che e in realtà non ha mai fatto sesso in vita sua, il ragazzo che sembra un complessato imbecille e invece è dotato di un genio fuori dal comune, il padre militarista rigidissimo è omosessuale, la moglie che insegue un carattere forte che in realtà non ha, ha solo la famiglia… ma è troppo tardi.

    Così nella vita reale, il ragazzone palestrato, aggressivo, sempre in cerca di ragazze, macchine sportive, lampade UVA e tronismo nasconde una profonda fragilità interiore… gli esempi non mancano.

    Emanuele appena hai 10 eurozzi, corri a comprare il DVD perché il film merita, eccome :joy:

  4. Andrea, è vero tutto ciò che dici… ed in fondo American Beauty sorprende per questo. Ci sono tante apparenze che si smontano e questo perché la gente è abituata a vivere di apparenze. Non si è capaci di essere sinceri né con gli altri, né con se stessi (vedi il caso del padre militare omosessuale volendo tornare al film…).
    Il dvd non credo che lo comprerò perché conoscendomi so che andrebbe ad impolverarsi su qualche mensola, comunque penso che lo rivedrei con piacere.
    Ciao,
    Emanuele

  5. Beh a volte non serve fare una recensione perfetta … è sufficiente estrapolare alcuni elementi per scatenare la curiosità e in questo la tua recensione è perfetta!

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