Auguri ai nerd.

Il duemilaventidue è alle porte e al mondo rimane una sola speranza: i nerd. Tra tutti i mondi distopici possibili, quello che ci aspetta è destinato ad essere salvato proprio da loro.

Per riuscirci però, non basta esserlo quanto mettere in opera le proprie competenze.

Più invecchio, più vedo che tanti di quelli che reputavo tali si sono assopiti, rapiti e divorati da attrazioni sempre meno indipendenti. La scure della “tv generalista” che doveva intrattenere il popolo è arrivata anche sul web e un po’ tutti si fa zapping da un social-canale ad un altro. Zap, zap, zap. Il telecomando si è trasformato, il concetto è rimasto.

Il mio augurio è che i nerd escano da questo torpore. Che riscoprano il piacere dei piccoli ambienti, protetti e nascosti. Il mio auspicio è che i nerd di un ventennio fa si rendano conto che lasciarsi rincitrullire da quelle ore sui social è un’offesa all’operosa attività che portavano avanti quando avevano qualche decennio in meno.

Si cresce, il tempo a disposizione diminuisce, ma non si può lasciar svanire la spinta interiore che un tempo permetteva di far le tre di notte su una tastiera. Quella spinta va trasformata e i social non sono la risposta.

Il mio augurio dunque è che il 2022 possa portarvi di nuovo su Github o chi per essi e che scopriate un nuovo progetto opensource del quale appassionarvi.

E’ da lì – e non da qualche gruppetto Clubhouse – che partirà una nuova rivoluzione. Una nuova ondata evolutiva.

I nerd salveranno il mondo ancora una volta. Subito dopo mi sveglierò.

Emanuele

PS: se non sai da dove partire, ti dico dove amo perdermi io: HomeAssistant, Mastodon, Matrix, TrueNAS, Nextcloud. E tu? Sai suggerirmi qualcos’altro?

1 commento » Scrivi un commento

  1. Per quanto mi riguarda, il tuo articolo colpisce nel segno. Anch’io sono stato infettato da questo torpore che mi impedisce di fare le tre di notte ad una tastiera. No so come definirlo: disillusione, stanchezza, apatia, o quel senso di nausea che viene dopo aver mangiato troppo della stessa pietanza. Ma sento che la fiammella di quell’energia dei tempi che furono è sempre lì, si tratta solo di trovare nuova legna da ardere per farla rinvigorire.

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