Ma gli oggetti, dicevo. Gli oggetti, adesso, proiettato sull’istante in cui esisto, assumono un sapore che diventa imprescindibile. Mi ricordano ciò che ero. Ciò che pensavo potessi diventare, quando sarei stato grande. Mi portano a fare i conti con me stesso, a fare i conti con i sogni che a quell’età coltivavo.
(Via: Il blog di Mao)
Emanuele
Acc.. è sempre più difficile sbarazzarsi dei vecchi oggetti. In effetti ho sempre sospettato avessero un’anima anche loro.
Si parla di legami invisibili. Esiste tra le persone, esiste verso le cose. Sarà forse per via della paura inconscia della nudità?
Ciao,
Emanuele
Bravo questo qui. Dovrei aggiungerlo ai miei feed.
Io non ho paura della nudità.