System engineer.

System engineer. C’è scritto questo sul badge da indossare quando andrò, per lavoro, in altre industrie. C’è la mia foto – non sono venuto bene seppur i colleghi sostengano il contrario – e di lato, oltre ad un paio di informazioni secondarie, c’è il mio nome.

Fin ora non sapevo cosa fossi. Strano a dirsi: sapevo cosa fare, ma non avevo chiara la mia classificazione all’interno dell’azienda. Ora la conoscete anche voi.

Emanuele

PS: qualche giorno fa mi han dato anche il tesserino magnetico per strisciare l’ingresso e l’uscita, così ormai sono un lavoratore sempre più a regime (che brutta parola quest’ultima, ma se la tolgo che metto? Non mi sovviene altro al momento…).

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

2 commenti » Scrivi un commento

  1. Capisco cosa vuoi dire 🙂 Anche i punti fermi e le definizioni (seppur sempre mutabili) sono necessarie nella vita!

    Complimenti Ing 😉

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