Il correre sempre più velocemente è diventato il nostro modo di essere. Tutto è ormai una corsa. Si vive senza più fare attenzione alla vita. Si dorme e non si fa caso a quel che si sogna. Si guarda solo la sveglia. Siamo interessati solo al tempo che passa, a farlo passare, rimandando al poi quel che si vorrebbe davvero. Sul “poi”, non sull'”ora”, si concentra l’attenzione. Nelle città in particolare la vita passa senza un solo momento di riflessione, senza un solo momento di quiete che bilanci la continua corsa al fare. Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, di inorridirsi, di commuoversi, di innamorarsi, di stare con se stessi. Le scuse per non fermarsi a chiederci se questo correre ci fa più felici sono migliaia e, se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.
Tratto da: “Un altro giro di giostra” di Tiziano Terzani
Ci sono volte in cui, mentre sto leggendo, devo necessariamente fermarmi perché ciò che ho letto mi sembra sia una di quelle verità da cui non si deve scappare così velocemente.
Oggi non avevo a portata di mano la mia matita, stranamente quella che tengo sempre come segnalibro era caduta via, così ne ho cercato una al volo: questo passo del libro andava sottolineato tutto. Andava riletto. Andava digerito.
Emanuele
in silenzio,
lo stare da soli con se stessi,
stare fermi è assolutamente necessario come respirare,
guardare,
osservare.
Anche fermarsi per digerire
quelle verità che entrano dirette dentro a noi che leggiamo.
correre è facile,
fermarsi implica una scelta,
è un AGIRE con forza;
è un NON FARE…
bello bello, leggere questa cosa alla fine di una giornata di lavoro fa un certo effetto :- )
Spero ti sia preso tutto il tempo per… fermarti! 🙂
Ciao,
Emanuele