I am not the pc guy!

Me lo devo stampare in testa. Qualche giorno fa, in azienda, non funzionava un computer e sono venuti nel nostro reparto a chiedere aiuto. Io – che per passione – ho sempre giocato (ihih, giocato: la gente paga per aiuti simili!) con queste cose sapevo come risolvere il problema ma non ho potuto insistere più di tanto.

Sentendo parlare i colleghi con più esperienza ho capito una cosa fondamentale: io sono (sarò!) pagato come ingegnere, non come tecnico dei pc! Se c’è un problema ad un pc si chiama l’assistenza, si chiedono lumi e si risolve il problema. Il mio lavoro è altro.

Ho dato la mia disponibilità ma non ho insistito più di tanto: mi sembrava giusto fidarmi dell’atteggiamento degli altri… anche perché – da brava “ultima ruota del carro” – penso sia il caso di osservare l’ambiente prima di seguire filosofie personali.

Ho proprio tanto da imparare… 🙂

Emanuele

2 commenti » Scrivi un commento

  1. Oh giovine e già saggio Emanuele!
    io te lo dico… facevo il programmatore 🙂 , sono passato da tecnico 😕 a sistemista senza che io me ne accorgessi 😡 ,stai a vedere che ora mi tocca fare il dba?) :dogarf:
    si inizia aiutando a sistemare un PC, si passa con i backup dei contatti del telefono, si arriva alle consulenze su come mai il telefono cordless di casa non riceve più con una digressione sul come si usano le rilegatrici!! si ha proprio sempre tanto da imparare ed ci si sente utili ad essere ben disposti ad aiutare il collega. L’importante è aver sempre chiaro prima il ruolo poi l’obiettivo. Prima per noi stessi poi per gli altri che spesso (capita… soprattutto con i problemi al PC!!) se lo dimenticano.
    Forse ti chiederai: sì, vabbè, ma qual’era il suo obiettivo? Ma fare fumetti!!! Chiaro, no?
    😀

    • Hai ragione Salvo, ieri ne parlavo con mio fratello: forse mostrarsi troppo disponibili può anche rivelarsi un errore, soprattutto all’inizio quando tutti si aspettano tanto da te. Mettere qualche paletto serve ed ha fatto bene la mia collega a “proteggermi”… e – fortunatamente – me ne sono reso conto subito! 🙂
      Ciao,
      Emanuele

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