Come sentirsi fuoriluogo.

Dunque, voglio scrivere questa semplice guida per tutti coloro che hanno già provato tutto nella vita ma… la domenica pomeriggio non sono mai riusciti a sentirsi fuoriluogo.

Fate come me: decidete di andare a Messa nel tardo pomeriggio… (immaginando tutta la gente a mare) e decidete così di scendere da casa in infradito, jeans tagliati a pinocchietto “tanto erano vecchi” e t-shirt usata (riciclata da un campo scout…).

Arrivate in chiesa in anticipo… giusto per fare tutto con calma.

Ecco, se avete scelto il periodo giusto… troverete la chiesa piena di gente pronta per le prime comunioni.

Tutti stra-luccicanti, chili e chili di gel distribuiti sugli uomini (che manco se lo regalassero…) e tonnellate di bracciali e collane sulle signore.

Entrate… ed ovviamente non troverete neanche posto: sarete costretti a seguire la Messa in piedi…

Provate ad infischiarvene della confusione, tanto eravate andati li per pregare e così aspettate l’inizio della celebrazione mentre tutti si scambiano saluti, auguri ed inviti.

Adesso penserete “beh, iniziata la Messa finisce tutto, vero?“. No. O meglio… ipotizzo (uomini di mala fede! :-P) che quei cristiani non fossero neanche a conoscenza che li stavano celebrando una Messa.

C’era una navata laterale che sembrava Piazza di Spagna. Tutti in abiti eleganti, tutti a sfilare avanti e indietro… bambini che mangiavano le patatine e gente che s’è organizzata le sedie a mò di cerchio per conversare meglio!

Mi dispiace che per tante persone, un momento gioioso, quale può essere la prima comunione del proprio figlio/nipote/cugino, diventi solamente una routine da eseguire meccanicamente.

E se avete pensato che mi sia sentito fuori luogo per com’ero vestito… vi sbagliate di grosso.

Mi sono sentito fuori luogo perché quella chiesa mi sembrava tutt’altro che la casa del Signore in quel momento ed io… ero andato li semplicemente per pregare.

Peccato che queste parole non arriveranno mai a tutti quei “Signori”. 😐

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

6 commenti » Scrivi un commento

  1. Emanuele, ti capisco perfettamente… Provavo la stessa sensazione quando da piccolo assistevo alla festa per il santo patrono, con tanto di “sfilata” / processione dietro al simulacro!

  2. 😀 la mia risposta sarebbe come quella di Stormy ma anche entrare in una chiesa dove c’è una prima comunione in infradito non dev’essere male 😛

  3. ah.. grazie degli auguri!! è già effettivamente eravamo ancora in viaggio di nozze!! (prima ad Assisi, e poi in grecia a Santorini) bellissimo!!

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