E’ (quasi) Natale.

Manca poco, mezza giornata e saremo li. Tutti a dirci “Buon Natale”, tutti a pensare “è il Natale del 2005… wow, è arrivato anche questo…”, oppure “mamma mia, certo che quest’anno è proprio volato… è già Natale…”.
E’ strano ma, è ogni anno così. Il rito del Natale è fatto anche di queste cose. E’ un momento nel quale si fa un superficialissimo esame di coscienza… dove non si pensa a cosa si è fatto, a come si è vissuti ma… a “quanto”. E’ una somma algebrica. “Siamo a Natale ergo è passato già un altro anno”.

A Natale fa freddo, e questo freddo forse, fa anche raffreddare il nostro cervello… a tal punto.
Quanti sono quelli che per Natale si ricorderanno di tutto il resto? Anzi… (per dirla correttamente), quanti sono quelli che per Natale si ricorderanno di cosa è il Natale?!
Gli alberi di Natale sono già tutti pronti, in posizione d’attacco… messi li con una dozzina di regali a fargli da base. Domani, scatta l’ora X. Scatta “l’operazione regalo”. Ma quanti di noi si ricorderanno di festeggiare… il festeggiato?!

Non dico che debba mancare tutto il resto… perchè, è anche giusto che la nascita di Cristo sia un momento di gioia e amore tra tutti gli uomini, e dunque ben vengano le riunioni familiari, gli abbracci, i baci, i dolcini e qualche pensierino… però (però!) è una tristezza quando il Natale si riduce a questo. Quando, tanta gente a Natale -non trova il tempo per andare a Messa – non trova un momento da dedicare a Lui.

E’ un piccolo esame di coscienza il mio, e mi metto per primo dalla parte dei “peccatori”. Però è anche un monito, un piccolo promemoria per… evitare di sbagliare domani. Voglio provarci, cercherò di trovare il giusto tempo da dedicare a Lui. Alla sua Nascita, al ricordo dei suoi gemiti, dei suoi primi sorrisini alla sua mamma… ma anche al miracolo di questo giorno. A ciò che Dio decise per noi.

E non venitemi a dire che sono stupido, cattolico o (offensivamente) bigotto. Perchè i primi stupidi sarete voi che… state festeggiando una festa che, a quel punto, non vi appartiene.

Emanuele

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Ingegnere. Si divide tra lavoro, bicicletta, monociclo e volontariato. Vive in una casa con un ciliegio insieme ad una moglie, tre bimbe e otto pesciolini che non lo aiutano a tenere in ordine.

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