Applausi.

Giorgia è entrata da un po’ di tempo nella fase dell’interazione. Cammina sempre più sicura e inizia a biascicare qualche suono volto ad imitare parole. È stupendo vedere come sia il semplice esercizio a perfezionare, lentamente, la nostra capacità di … Leggi ancora →

[…] Ma in realtà il trapassato remoto è un modo di pensare la storia, ed è un modo di capire il tempo. Non è la stessa cosa dire: ebbi cantato piuttosto che cantai. Perché tra i due tempi c’è una linea di separazione. Un qualcosa di avvenuto e di concluso, una sistemazione del disordine della vita. Usare il trapassato remoto è un modo per archiviare davvero, ma non è un modo per dimenticare.

(Via: Il trapassato remoto che non usa più nessuno)

Emanuele