Avere tre figlie significa occupare un’auto intera durante qualsiasi spostamento. Avere tre figlie nell’arco di sei anni, nel 2023, significa riempire l’auto di seggiolini. Così, per i nostri spostamenti in Sicilia, da un po’ di tempo non possiamo più fare affidamento sugli affettuosi passaggi da parte dei parenti.
Negli ultimi anni avevo preso l’abitudine di percorrere tutto lo stivale (poco meno di 1700km alla nostra destinazione) lasciando che moglie e figlie andassero in aereo. Anche quest’anno non è andata diversamente: io alla guida di un’auto starei anche 24 ore al giorno e sulla mia Serie 3 il viaggio verso la Sicilia è letteralmente volato. Una volta arrivato a destinazione ero quasi dispiaciuto fosse finito (spoiler: mi son goduto il ritorno).
In Sicilia però, le strade mal tenute e l’idea di andare al mare in BMW mi – ehm – destabilizzavano. Così, per risolvere l’annoso problema estivo (e visti i prezzi assurdi delle auto a noleggio durante l’estate), quest’anno ci siamo lanciati nell’acquisto di un’auto usata che ci aspetterà in Sicilia ogni volta che torneremo.
La storia ha voluto che un egregio signore, probabilmente appassionato di auto più di me, abbia lasciato in eredità una Opel Vectra di ben ventotto anni tenuta in maniera maniacale.
L’auto, con poco più di 11.700km percorsi (per intenderci: per lavoro ho percorso quella distanza negli ultimi tre mesi) era stata tenuta chiusa in un garage per anni e aveva ancora tappetini originali e accessori post-vendita originali Opel.
Nel lascito, l’erede che voleva liberarsi dell’auto, si è ritrovato anche una collezione di musicassette di opera novecentesca. Magicamente, il destino ha voluto che arrivassero a noi tutta la cura e l’attenzione di questo strambo signore che l’auto l’ha comprata ma praticamente mai usata.
Così quest’estate abbiamo vissuto un vero salto nel passato. La musica con la sua imperfezione ci ha fatto compagnia in un’auto che dovunque la si guardi ricorda l’infanzia: dall’antenna che fuoriesce dal bagagliaio quando parte l’autoradio (con il frontalino estraibile e l’inversione automatica del verso di avanzamento della cassetta!) alle manovelle nei finestrini posteriori al posto dello zigbiii moderno. Dal cruscotto pieno di pulsanti (aveva una specie di climatizzatore automatico!) alla panca posteriore quasi senza sagoma per le sedute.
Andare al mare ha avuto un gusto diverso, le figlie erano molto divertite e le nostre piccole ma necessarie cure spero siano sufficienti per garantire a quest’auto ormai alle porte dall’esser targata come auto storica altrettanti anni di vita.
Emanuele
Tienila ben stretta.
“Al paese” da sempre abbiamo qualche vecchia vettura. Quella che ci è dispiaciuto di più è stata la 127 che rottamammo per qualche incentivo rottamazione ma che andava benissimo (portandone un’altra, non ricordo se la Alfa 145).
Per questo tipo di attività le auto semplici, scarne, sono l’ideale. A me piacerebbe avere una spiaggina dedicata.