Nel 2009 l’università di Stanford dimostra che i multitasker non sono né più abili né più veloci dei single taskers, ma semplicemente più disorganizzati e incapaci di focalizzare l’attenzione.
In sostanza, i multitasker presentano minore densità di materia grigia nella parte del cervello (la corteccia cingolata anteriore) responsabile dell’empatia, del controllo degli impulsi e delle emozioni, dei processi decisionali. Inoltre risultano più soggetti ad ansia e depressione. Però non si capisce ancora se questa sia una causa o un danno conseguente alla pratica del multitasking. […]
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Se penso a quanti tab tengo aperti sul mio browser in questo momento avverto uno stupidissimo brivido.
Emanuele